La pittura di Nicola Andreace e la poesia di Angelo Lippo

Opere pittoriche e silloge presentate da Gianni Iacovelli

A Monteiasi, nell’ex Casa Comunale, domenica 8 novembre 2009, alle ore 18,30, il prof. Gianni Iacovelli presenterà l’ultima silloge poetica “Elogio dell’ebrezza” di Angelo Lippo (Ediz.Lepisma di Roma) e le opere pittoriche del ciclo “Il mito e il senso eroico” realizzate da Nicola Andreace nella prima metà del 1980. L’evento rientra nell’ambito del progetto “Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura”, promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal Centro per il Libro e la Lettura, al quale aderisce il “Gruppo Anonimo ‘74” di Monteiasi con il suo “Forum del Libro e della lettura” giunto alla VI edizione.
Per l’occasione, Nicola Andreace esporrà le sue opere del ciclo “Il nito e il senso eroico”. Egli raffigura personaggi carismatici di epoche diverse, quali Kennedy, Maria Teresa di Calcutta, Gandhi, Papa Giovanni Paolo II, Lorenzo il Magnifico, Omero, Virgilio e diversi episodi dell’Eneide, interpreta e rappresenta la vicenda umana nel tempo, evoca il sentimento dell'eternità dinamica di una storia e di una cultura, che sono nate nel passato, ma sono realtà del presente, emozione della moderna ragione, fascino duraturo di un mito che ha accompagnato la nascita della nostra civiltà con la creatività dell'arte e la forza di valori, che non hanno mai fine, quali la pietà, l’ospitalità, l’amore per la patria, per la famiglia, per la sacralità, il rispetto delle tradizioni, l’orgoglio dell’appartenenza, la lealtà, l’amicizia. Per questo le composizioni in mostra di Andreace, intimamente connesse con il campo semantico della poesia e della parola. risultano essere un omaggio alla letteratura, a quella insensata e meravigliosa pozione magica di dolore ed emozione che è la storia della vita dell’uomo, incentrata sui complessi passi di conquiste, di affermazioni della propria dignità, ma anche di fragilità e debolezze. Andreace predilige raffigurare episodi dell’opera virgiliana, il cui protagonista è Enea, l’eroe che fugge da Troia non per viltà, ma perché gli è imposto una missione superiore: fondare una nuova Città, salvare una famiglia, i resti di un popolo esule, i sacri Penati di Troia. La metafora del viaggio epico attraverso il tempo e la cultura del personaggio, è, per Andreace, un pretesto per organizzare frammenti di vissuto, che ci permettono di riscoprire le nostre pagine di studio, di evocare gli accadimenti contemporanei e lo stato di fatto del mondo di oggi, con le sue guerre, esplosioni e fallimenti, con i tragici esodi, le ospitali accoglienze e gli ostili rifiuti e diffidenze, le astuzie, gli amori e gli abbandoni, le ambizioni, la brama di potere, le lotte politiche. Pur in epoche diverse, quindi, la storia umana, che Andreace racconta con rigore compositivo ed armonica simbiosi di segno dinamicamente sicuro e cromatismo vigoroso o delicato, non cambia!
La silloge poetica di Angelo Lippo “Elogio dell’ebbrezza” raccoglie in sintesi le poesie scritte dall’autore sul Vino, un tema che ha interessato nell’arco dei secoli tanti illustri poeti, e che continua a destare tutt’oggi un particolare interesse. Il volume, che si avvale della pregevole prefazione del prof. Luigi Scorrano, continua ad ottenere riscontri critici significativi. Tantissimi gli articoli, da quello di Felice Blasi sul “Corriere del Mezzogiorno” , di Antonio Errico su “Il nuovo Quotidiano di Puglia”, di Gaetano D’Elia su “Quotidiano di Bari”, di Liana De Luca su “Pomezia-Notizie”, di Maria Marcone su “Puglia”, di Gerardo Trisolino su “L’immaginazione”, sul sito literary.it a firma di Luciano Nanni, Tommaso Mario Giaracuni, Alberto Altamura, Grazia Stella Elia, Gerardo Pedicini, Laura Pierdicchi, su “Poetry wave-dream” di Antonio Spagnuolo, e tantissimi ancora inediti a firma di Giovanni Chiellino, Enrico Bagnato, Giorgio Poli. Del libro in una lettera così ne scrive Sandro Gros-Pietro, direttore della rivista “Vernice” di Torino: “Mi è piaciuto moltissimo, l’ho trovato di una intelligenza strepitosa”, mentre Luigi Bianco afferma che “Le tue parole mi portano proprio dolcezza: ‘merce’ rara in questi tempi di disarmonie”, e ancora Francesco De Napoli, direttore della rivista “Paideia” di Frosinone: “E’ una poesia sapienziale che invita a godere le piccole gioie d’ogni giorno, quel ‘carpe diem’ che rappresenta la vera salvazione dalla accidia e dai turbamenti che opprimono l’esistenza”.
La serata sarà coordinata dal prof. Aldo Galeano, responsabile della Biblioteca popolare “Gruppo Anonimo ‘74” di Monteiasi.
Nella foto il manifesto creato da Nicola Andreace. (N.B.)

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