L’On. Antonio Razzi (IDV), in qualità  di membro dell’UIP sarà  in missione a Ginevra

Roma 20 ottobre 2009 – Da lunedì 19 ottobre fino a mercoledì 21 ottobre, L’On. Antonio Razzi (IDV), in qualità di membro dell'UIP sarà in missione a Ginevra per partecipare alla 121° Assemblea dell'Unione Interparlamentare.

L'ordine del giorno dell'assembea avrà ad oggetto temi riguardanti:

– l'elezione del Presidente e del Vice Presidente della 121° Assemblea

– la lotta mondiale contro le organizzazioni criminali, il traffico delle armi,la tratta degli esseri umani, il terrorismo internazionale

– lo sviluppo dei paesi non industrializzati

e la partecipazione dei giovani al processo democratico.

In allegato l'intervento che l'On.Razzi leggerà in Assemblea sulla lotta contro la criminalità organizzata.

INTERVENTO ON. ANTONIO RAZZI
121° ASSEMBLEA DELL’UIP
GINEVRA 19-21 OTTOBRE 2009
Lotta contro le organizzazioni criminali, il traffico delle armi, la tratta degli esseri umani e il terrorismo internazionale.
Cari Colleghi e care colleghe il traffico di sostanze stupefacenti e di armi, l'estorsione e l'usura, la prostituzione, il controllo del gioco clandestino, lo smaltimento dei rifiuti, il traffico di banconote e titoli falsi, la produzione e lo smercio di prodotti contraffatti, l'immigrazione clandestina etc.., sono queste le attività che ci vengono in mente quando parliamo di organizzazione criminale.
In Italia le organizzazioni criminali più storicamente radicate sono: cosa nostra in Sicilia, ndrangheta in Calabria, camorra in Campania, sacra corona unita in Puglia e da diversi anni sta assumendo particolare rilievo la presenza di gruppi riconducibili alle cosiddette mafie straniere, insediatesi stabilmente nel nostro Paese.
La criminalità organizzata è un fenomeno di alta pericolosità, in quanto la responsabilità dell’individuo che commette determinati reati è più grave, quando egli contribuisce a dar vita,al fine di commetterli, ad un’organizzazione di individui dotati di una struttura, di regole di controllo costituiti per commettere crimini a fini di lucro.
Purtroppo la criminalità organizzata ha nel corso del tempo stabilito rapporti con l’economia legale e con alcuni settori degli apparati pubblici è quindi doveroso che ad essa gli venga sottratto qualsiasi spazio di azione minandone radicalmente le fondamenta.

A mio avviso, la maggioranza delle forme di organizzazione criminale radicate in Italia sono caratterizzate peculiarmente dal fatto che esse non si configurano come esempi di devianza agli occhi delle comunità in cui sono inserite.
Ci sarebbe cioè da parte delle mafie e delle altre organizzazioni un controllo del territorio.

Esse si avvalgono dell’intimidazione e della violenza più che di una concordanza di principi e di valori.
E’ necessario che sia lo Stato ad essere l’unico ad avere il pieno controllo sul territorio contrastando ed impedendo la riproduzione delle mafie.
Bisognerebbe operare sulla repressione, coordinando il lavoro tra le Istituzioni delle Forze dell'Ordine e della Magistratura ed operare anche necessariamente sulla prevenzione, la quale richiede lo sforzo e l'impegno di tutti.
Il coordinamento sembra più complesso e difficile, in quanto coinvolge la Pubblica Amministrazione , le Forze Politiche, le Istituzioni creditizie, l'Associazionismo, le Organizzazioni sindacali, il Volontariato, la Chiesa , la Famiglia ed infine il comune cittadino.
Nessuno può chiamarsi fuori, tutti sono tenuti, pur sotto diverse forme, a dare il proprio contributo per sconfiggere o almeno contenere questa illegalità diffusa.

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