Il Partito degli Italiani dall’Estero (P.I.E) compie un anno esatto: 18 ottobre 2008-18 ottobre 2009

Non possiamo che avvisare ancora una volta che un partito è assolutamente necessario

E’ passato un anno da quando fu posta in essere una idea. L’idea di portare finalmente in Parlamento gli italiani all’estero con una compagine forte ed un gruppo parlamentare che alle spalle avesse un partito.
I fatti, facilmente leggibili già da due anni a questa parte, ci hanno dato ragione. Avevamo visto giusto. Sono venute alla luce deliranti abnegazioni di praticoni falliti della politica, guru del futuro, giornalisti da due soldi e tutto questo per merito di questa idea.
L’esperienza ha evidenziato come l’argomento ‘Italiani all’estero’ sia solo una faccenda da strumentalizzare. I Comites, il C.G.I.E, manipolati politicamente ad arte, danno la netta impressione di meccanismi interessati solo ad aiuti ed incarichi. Francamente diamo per disperso il Segretario Generale del C.G.I.E a parte il miserando tentativo di coinvolgere i giovani in un pretesto solamente propagandistico. Possiamo solo immaginare che egli sarà il prossimo deputato ad essere eletto nella Circoscrizione Estero. Eppure ce ne sarebbero di cose da fare, mobilitazioni da indire, proteste da presentare, tetti da presidiare (oggi è tanto di moda). Basti pensare che finanche i parlamentari eletti all’estero hanno trovato una linea (almeno così sembra) comune nel sottoscrivere una lettera.
Ci chiediamo, parimenti, dove siano quegli agguerriti giornalisti da arrembaggio che, quando noi eravamo impegnati in interviste incalzanti a deputati e senatori di tutto l’arco costituzionale, non hanno fatto altro che invidiarci. Essi si muovono nella palude di una linea tracciata dove la critica costruttiva non trova accoglienza e l’informazione diventa mielosa ed artata. Inutile chiedere all’acquaiolo se la sua acqua sia fresca oppure no. Ci piacerebbe sapere cosa pensano le maestranze che governano il paese degli italiani all’estero, la Lega Nord dunque. Perché non si intervistano i vari Goisis, Polledri e compagnia bella? Il Presidente della Commissione Esteri è un certo Stefani (Lega) perché nessuno dei “Montanelli” da strapazzo sulla piazza non ha pensato di chiedergli qualche opinione in merito? L’on. Stefani, quando seppe che lo cercavamo per intervistarlo, all’epoca era senatore alla vigilia delle politiche, prese a scappare e, sembra, ancora stia scappando.
Un anno è passato ed il Partito si è trovato a fare i conti con una realtà disarmante: quella delle comunità italiane all’estero. Ma al cospetto di tanto abbandono, molti invece si sono posti un problema serio, se continuare oppure no questa avventura del voto e della circoscrizione estero. Abbiamo conosciuto e conosciamo di continuo persone piene di entusiasmo che non si sono rassegnate a sentire i propri figli parlare solo una lingua straniera. Abbiamo conosciuto e conosciamo continuamente persone che danno molto alla causa degli italiani all’estero spendendo il loro tempo ed il loro denaro nel tentativo di correggere una rotta che porta alla deriva certa. Conosciamo persone fiere di una storia e di una cultura uniche al mondo capofila umana e mondiale dell’umanità nella sua completezza. Conosciamo eccellenze sia nel settore dell’imprenditoria, sia in quello della scienza, sia in quello della cultura che sono vessilli all’estero e che ci invogliano e stimolano a continuare per questa strada per costruire un P.I.E grande e forte. Tutti gli addetti a questi lavori nel mondo, tutti quelli che hanno a che fare con Comites ed associazioni, dovrebbero fare un passo indietro e rendersi conto di essere spinti solo da false aspettative e da promesse di incarichi e candidature bugiarde. La conseguenza altrimenti è l’oblio, la fine di una storia solo molto pittoresca ma nulla di più.
Dal canto nostro non possiamo che avvisare ancora una volta che un partito è assolutamente necessario affinché gli italiani all’estero e dall’Estero possano contribuire a risollevare sé stessi ed il paese dallo stallo nel quale è caduto. Il P.I.E compie un anno. Il P.I.E va avanti.

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