“Con la legge anti-burqa si rischia d’alimentare una nuova discriminazione religiosa e di culto”
La liberta’ personale e’ inviolabile [art. 13] Ogni cittadino puo’ circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanita’ e sicurezza. Nessuna restrizione puo’ essere determinata da ragioni politiche. [ art. 16] Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in QUALSIASI forma individuale e di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto. Purche’ non si tratti di riti contrari al buon costume. [art. 19]
Maschera? Qualcosa che alteri o nasconda il volto.
La Lega nel presentare la nuova legge anti-burqa si rifa’ ad una degli anni settanta, la cui proibiva di indossare maschere in luogni pubblici, una legge mai applicata, altrimenti meta’ popolazione italiana sarebbe finita in galera. Indossare degli occhiali scuri, un capuccio, una sciarpa, un parrucchino, tanti carnevali e infine la chirurgia plastica, sarebbero stati presupposti di reato. Per il Burqa, ossia il velo che nasconde il viso di alcune donne d’origini mussulmane e cosa d’altra natura. Abolire il burqa in luoghi pubblici, significa semplicemente segregare chi lo indossa al proprio domicilio, perche’ appena si esce fuori di casa si entra in luoghi pubblici. Occorre invece una legge che preveda forme speciali d’identificazione per chi indossa il velo al momento di entrare in luoghi pubblici laddove e’ richiesta l’identificazione personale, e’ chiara la matrice razziale di questa nuova legge anticostituzionale che la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, si accinge a presentare al parlamento italiano.