CONCLUSA LA MISSIONE IN ABRUZZO DELLA DELEGAZIONE CANADESE

L’AQUILA – E’ ripartita ieri per il Canada la delegazione giunta a fine settembre all’Aquila per una visita ai centri colpiti dal terremoto e per una serie d’incontri con i vertici della Regione Abruzzo e degli Enti locali, soddisfatta per le informazioni direttamente assunte dalle popolazioni colpite, per le rassicurazioni sulla destinazione dei fondi avute dalle istituzioni e sopra tutto per la possibilità d’investire gli aiuti scegliendo su una gamma d’interventi di primaria utilità. Guidata dai dirigenti della Confederazione Abruzzese in Canada, Angelo Di Ianni e Ivana Fracasso, presidenti rispettivamente delle Federazioni di Hamilton e Toronto e più volte membri del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), la delegazione composta da Mario Coltellucci e Donato Di Benedetto (Toronto), Franco Ricci (Ottawa), Joseph Mancinelli e Filippo Castrodale (Hamilton), Mario Pinque (St. Catharines) e Tito Marimpietri (Oshawa) – tutti esponenti di spicco della comunità abruzzese nella provincia dell’Ontario – ha portato a termine la missione cogliendo pienamente gli obiettivi per i quali era partita, cioè assumere informazioni su come meglio essere d’aiuto per la ricostruzione. “Tutto ora ci è più chiaro – ha dichiarato Di Ianni – siamo nelle condizioni di riferire ai rispettivi comitati che hanno raccolto e stanno ancora raccogliendo fondi per i centri terremotati, per un importo che potrebbe raggiungere i due milioni di dollari, le varie possibilità e modalità d’impiego per le più stringenti necessità delle popolazioni colpite. Le informazioni assunte ci consentono di decidere al meglio quale interventi scegliere”.
La missione in Abruzzo, realizzata a spese proprie da ciascun componente la delegazione, ha preso avvio il 30 settembre con una visita al Centro d’oncologia dell’ospedale civile “San Salvatore” dell’Aquila e poi a San Demetrio ne’ Vestini, uno dei comuni del cratere, dove la delegazione è stata ricevuta dal sindaco Silvano Cappelli. L’indomani la delegazione, accompagnata da Serafino Patrizio, presidente provinciale dell’Anfe e da Giuseppe Leuzzi, capo dell’Ufficio regionale Emigrazione, si è incontrata con Pio Alleva, assessore alle Opere pubbliche della Provincia dell’Aquila – delegato dalla Presidente Stefania Pezzopane, in missione a Boston – e con l’assessore alle Finanze del Comune dell’Aquila, Silvana Giangiuliani, incaricata dal sindaco Massimo Cialente. I due amministratori hanno illustrato ai visitatori canadesi il quadro generale della situazione, ben più grave di quanto appare sui mezzi di comunicazione dove si tende a far passare un messaggio rassicurante sulla ricostruzione quando questa fase neanche è affrontata, mentre si sta rispondendo parzialmente, pur se efficacemente, all’emergenza con la consegna degli alloggi a metà degli sfollati. Sono dunque di grande significato, sia morale che materiale, tutti gli aiuti che giungono dall’Italia e dall’estero, specialmente dalle nostre comunità nei vari continenti. Prima l’assessore Alleva, assistito dal capo di Gabinetto della presidenza, Sergio Natalia, e poi l’assessore Giangiuliani hanno illustrato le varie possibilità d’utilizzo degli aiuti, per la Provincia e per il Comune capoluogo, con procedure di grande trasparenza che consentono l’intervento diretto del donatore, la possibilità di partnership o l’intervento proprio dell’ente. Ogni fase dell’opera finanziata (scuole, centri sociali, monumenti) potrà essere direttamente controllata dal donatore. Commozione dei due amministratori nel loro saluto alla delegazione, grati per quanto i nostri connazionali all’estero stanno operando in aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. La delegazione, posto che l’incontro è avvenuto all’interno della cittadella militare dove Comune e Provincia dell’Aquila hanno alcuni uffici per le inagibilità delle proprie sedi, è rimasta fortemente impressionata dall’imponenza e funzionalità della Scuola per Ispettori della Guardia di Finanza che ha ospitato i Grandi della Terra per i lavori del G8 ed altri eventi di rilievo.
Nel pomeriggio l’incontro con il rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, nella sede provvisoria del rettorato ospitata nell’arioso complesso della Scuola Superiore “Guglielmo Reiss Romoli”, centro di alta formazione per le telecomunicazioni. Ha presentato la delegazione il prof. Patrizio, matematico, per molti anni apprezzato docente dell’ateneo aquilano. Il rettore, a domande della delegazione, ha esposto un ventaglio di possibilità sull’uso degli aiuti, dall’investimento sulle intelligenze, dunque sui giovani ricercatori, alla costruzione o restauro delle sedi universitarie, quasi tutte danneggiate dal sisma. Utile, per una città universitaria come L’Aquila che contava 27 mila studenti, anche investire in impianti sportivi o in residenze per studenti, anche se nel caso della ricettività la competenza è della Regione tramite l’apposita Azienda. Per la delegazione il prof. Ricci, docente all’Università di Ottawa, ha proposto l’apertura d’una collaborazione tra i due atenei, dell’Aquila e di Ottawa, e scambi di studenti cui il rettore ha prontamente dato un assenso di massima. Alle 16 in punto, a palazzo “Silone”, l’incontro con i vertici della Regione Abruzzo. Presenti il presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, e l’assessore Angelo Di Paolo, delegato dal presidente della Regione Gianni Chiodi, impegnato a Roma per un incontro Stato-Regioni. Cordiale e pieno di sentimento il saluto rivolto alla delegazione dal presidente Pagano, il quale con le comunità abruzzesi all’estero coltiva un fecondo rapporto manifestato sin dal messaggio d’insediamento alla guida dell’assemblea regionale. Ha infatti annunciato una sua visita alle Associazioni Abruzzesi del Venezuela, che terranno un meeting a fine novembre a Caracas, e la disponibilità ad una missione in Canada appena gli impegni lo consentiranno. Ha esposto alla delegazione, rispondendo ad ogni quesito posto, le opportunità d’impiego degli aiuti che la Regione raccoglie attraverso la Fondazione “Abruzzo risorge”, onlus appositamente costituita. La Giunta – ha confermato l’assessore ai Lavori pubblici Di Paolo – è disponibile a rendere sollecitamente operativa la destinazione degli aiuti delle Federazioni Abruzzesi in Canada, nel caso riguardi opere di competenza regionale. Presente all’incontro anche il consigliere regionale Ricardo Chiavaroli, componente del CRAM, egli stesso figlio dell’emigrazione abruzzese essendo nato in Venezuela. Il sole era al tramonto e la luce infieriva sul profilo ferito dei tetti quando la delegazione è entrata nel centro storico dell’Aquila lacerato dal terremoto. Una penetrazione fino a piazza Duomo e lungo il Corso centrale, la sola dove è consentito entrare, posti in sicurezza monumenti e palazzi. In quel tratto è possibile verificare quanto profonda sia la lacerazione inflitta dal sisma ad una delle città d’arte più belle d’Italia, scoperta nella sua straordinaria e singolare ricchezza architettonica sopra tutto dopo il dramma, ed avviata a diventare – su proposta del prof. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca – patrimonio mondiale dell’Unesco. Ci vorranno molti anni per tornare all’antico splendore. Solo per ripulire L’Aquila dalle macerie si stimano necessari cinque anni, ammontando a tre milioni di metri cubi i resti dei palazzi, delle emergenze architettoniche e dei monumenti crollati, dei quali andrà vagliata ogni pietra ed ogni frammento. Altrettanto vale per le 64 frazioni del capoluogo d’Abruzzo, borghi preziosi, tutti martoriati nel loro cuore antico, che presidiano i 470 mila ettari su cui è esteso il territorio comunale aquilano.
Il 2 ottobre la delegazione ha fatto visita a Paganica, la più grande e popolosa tra le dodici Circoscrizioni del Comune dell’Aquila, colpita duramente dal sisma insieme alle sue cinque frazioni: Onna, Tempera, Bazzano, San Gregorio e Pescomaggiore. Drammatica la situazione del vasto centro storico di Paganica, distrutto e ancora isolato nella zona rossa. La delegazione canadese arrivando incontra la chiesa dell’Immacolata Concezione, frantumata in ogni sua parte eppure tenuta insieme da ponteggi di legno e cinture tiranti di robuste fibre sintetiche. Ogni gruppo di Vigili del Fuoco che vi è intervenuto per proteggere quel che resta del monumento settecentesco ha lasciato la sua firma. E’ triste la condizione della chiesa, fa dolore vederla, come colpì terribilmente l’immagine della sua facciata gialla lacerata nei servizi televisivi che il 6 aprile raggiunsero il mondo. Divenne, suo malgrado, uno dei simboli del dramma. Ora sta tra i 45 monumenti che il Governo ha messo a disposizione del mondo per l’adozione e il restauro. Non meno male stanno le altre chiese di Paganica, la vicina parrocchiale di Santa Maria Assunta lesionata ai fianchi e nella parte posteriore, all’interno crollati altari e stucchi applicati a metà Seicento sull’impianto duecentesco. Ferite duramente nelle facciate le chiese di Santa Maria degli Angeli e Santa Maria del Carmelo, quest’ultima nel Monastero delle Clarisse dove sotto le macerie rimase vittima suor Gemma, la madre badessa. Danni minori all’imponente tempio di Santa Maria del Presepe, edificata nel 1605 sul sito del vecchio Castello, sul colle al centro del paese, come al trecentesco santuario d’Appari, lungo la Valleverde, incastonato nella roccia, e all’antica basilica di San Giustino, gioiello romanico risalente ad epoca longobarda (VIII sec.) e completato nel XII secolo. Frustate ha inferto il terremoto alle colonne reggenti le tre navate, come alla cripta ed al campanile. Ma la basilica ha retto abbastanza e s’avvia ad un pronto intervento di restauro che dovrebbe riconsegnarla alla popolazione, primo edificio di culto, entro il prossimo Natale. Danni anche alle chiese campestri di San Gregorio e San Pietro Celestino. Questo il quadro dei danni sugli edifici di culto esposto alla delegazione canadese dal presidente della Circoscrizione di Paganica, Ugo De Paulis, e dal presidente della onlus “Salviamo Paganica”, Berardino Zugaro. Hanno espresso il desiderio di veder destinati aiuti sufficienti per il restauro almeno della chiesa della Concezione – una casa di moda ha annunciato un parziale aiuto, mentre sono necessari due milioni di euro – per il forte valore simbolico per la comunità e per essere anche luogo di attività sociali per i giovani e concerti di musica classica. Ivana Fracasso e Angelo Di Ianni, quindi gli altri componenti la delegazione, hanno chiesto notizie e dettagli anche sulle condizioni degli altri centri della Circoscrizione, ricevendo puntuali ragguagli sulla gravità delle situazioni che, al momento, vedono solo Onna ben avviata a soluzione, per varie ragioni.
La delegazione si è quindi diretto a Camarda per una visita al paese e per l’incontro con il presidente della onlus Pro Loco, Gianluca De Cecchis. Un riferimento molto puntiglioso quello fatto agli ospiti canadesi da De Cecchis, un giovane motivato e capace che tra i guasti del terremoto ha la lucidità di disegnare orizzonti e pensare a progetti per il futuro delle giovani generazioni del suo borgo. Sta male il centro storico di Camarda. Il Castello del Treo, appena restaurato, mostra le sue rovine. La chiesa di San Giovanni Battista anch’essa lacerata nelle strutture, come gran parte del patrimonio urbano. Dall’altro lato della valle che sale al Gran Sasso, oltre il torrente Raiale, s’ergono gli edifici in costruzione su piastre antisismiche che accoglieranno gli sfollati. Certamente risolvono un problema, ma il loro impatto è forte il quel contesto ambientale pregevole, un interrogativo tra i tanti che hanno accompagnato la realizzazione di venti new town simili nel comune dell’Aquila. Scambio di riferimenti con il rappresentante della onlus, poi la delegazione raggiunge l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo, dove è accolta dal vice direttore generale, Emanuele Nicolini. Riferimenti sulla situazione delle scuole nel cratere del sisma, il dr. Nicolini rassicura sui rilevanti interventi per la riapertura delle scuole, sia negli edifici ristrutturati che nei moduli prefabbricati in via di completamento. Tutte le scuole, in tre fasi dal 21 settembre al 5 ottobre, sono rientrate o rientrano a regolare regime. Il prof. Di Ianni, che per lungo tempo ha diretto il distretto scolastico del Niagara e per tre anni è stato direttore generale dell’Istruzione nell’Ontario, ha proposto per l’anno prossimo un’accoglienza gratuita nelle scuole del Canada, tre mesi per approfondimento delle lingue per duecento studenti delle superiori delle zone terremotate. Un’iniziativa molto apprezzata dall’alto funzionario abruzzese, che certamente troverà un utile sbocco. Congeniale, d’altronde, perché il prof. Di Ianni, originario di Villetta Barrea, ha sempre organizzato e promosso corsi estivi in Abruzzo per gli studenti canadesi, per lo studio della lingua e della cultura italiana.
La delegazione s’è quindi spostata a Fontecchio, nell’antico convento di San Francesco, ora suggestivo centro ricettivo. Agape fraterna con il sindaco di Fagnano Alto, Mauro Fattore. Anfitrione Joseph Mancinelli, dirigente di spicco del Liuna, uno dei più importanti sindacati in Usa e Canada. Joseph è nato ad Hamilton, ma suo padre Enrico Mancinelli emigrato in Canada da Corbellino di Fagnano Alto, quel sindacato praticamente lo fondò, con i caratteri del sindacato moderno. Dopo la laurea ad honorem in Scienze Sociali, conferitagli dalla McMaster University di Hamilton, per Enrico Mancinelli seguì l’affidamento della professorship in Global Labour Issue, ovvero la presidenza e la docenza d’un corso d’insegnamento in scienze sindacali nel prestigioso ateneo, un riconoscimento del suo primato nella conoscenza del settore. Nel pomeriggio visita ai nove centri terremotati di Fagnano Alto, comune di quasi cinquecento abitanti. Lacerato il Castello, molto danneggiata la chiesa di San Sebastiano, elevata a centro culturale della valle subequana. Recuperata con un meticoloso restauro negli anni scorsi, il sisma l’ha colpita nella parte posteriore, compromettendo la struttura dove poggia vela del campanile, facendo anche crollare parte delle colonne degli altari. Non c’è dubbio che il bravo e solerte sindaco volesse lanciare un messaggio a chiunque volesse dargli una mano per ristrutturare quel bel tempio. Mauro Fattore aveva completato il suo secondo mandato di sindaco. Aveva le elezioni, in primavera, e pur giovane avrebbe chiuso la sua esperienza lasciando un buon lavoro. Poi il terremoto ha sospeso tutto. Si è di nuovo trovato in trincea, tutti i giorni con i suoi cittadini che non ha abbandonato neanche un’ora. Sta facendo un ottimo lavoro, fuori dalle luci della ribalta. Si è lamentato perché sui siti già da tempo attrezzati dal Comune l’impresa aggiudicataria di Treviso non va ancora a montare le casette di legno per gli sfollati. Compete alla Regione intervenire per richiamare a dovere l’impresa, ma sembra aver dimenticato Fagnano. E’ di questi giorni uno scambio di opinioni dai toni forti, sulla stampa. Forse uno sfogo necessario. Ma dopo si torna al lavoro sodo e il presidente della Regione di certo disporrà sollecitamente quanto necessario per consegnare prima possibile le case provvisorie per gli sfollati di Fagnano. La delegazione canadese ha verificato, ascoltato e raccolto suggerimenti. Quanto si proponeva. Dedicati ancora due giorni a parenti ed amici in Abruzzo, ha fatto rientro in Canada. Missione compiuta.
gopalmer@hotmail.com

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