La Sicilia è l’isola che non c’è, a parte il ponte sullo Stretto di Messina

Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha allargato le braccia; non ci sono soldi per l’ambiente. Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ha gettato la croce sugli abusivi, unici colpevoli della catastrofe di Messina. Il ministro per le infrastrutture, Mattioli, ha fatto sapere che da qui a pochi mesi finalmente si comincerà a mettere mano ai lavori per il Ponte sullo Stretto.Di fronte ad un’immane tragedia i nostri governanti hanno dato una pessima prova di inadeguatezza e, soprattutto, hanno proposto una scala delle priorità da paese del quarto mondo. Che cosa vuol dire: non ci sono soldi per l’ambiente? E’ un’ammissione di colpevolezza estrema. Non personale, ma politica, governativa, di area culturale. La Prestigiacomo è siciliana, non se ne può uscire con una espressione sconsolata. Non si è potuto intervenire, nonostante gli episodi facessero prevedere il peggio, e sindaci ed amministratori avessero protestato per i pericoli incombenti, perché mancano le risorse.Le risorse non mancano, sono state dirottate altrove, sono servite a fare altro, né più né meno. Davanti ai morti da disseppellire non si può e non si deve girare attorno alle cose: occorre verità, assunzione di responsabilità, volontà concrete, notizie sul che cosa fare e subito.La protezione civile. Il sottosegretario Bertolaso sa fare il suo mestiere, l’hanno capito tutti, ma arriva dopo che le sventure si sono verificate, ha il compito di renderle meno dure, salvare il salvabile, alleviare le pene delle vittime. Non fa e non puo fare altro. E questo avviene perché le cose stanno così e non può essere diversamente, ma per un’altra ragione: le priorità non è lui a stabilirle. Se i nostri ragazzi sono ospitati in scuole insicure, se paesini, villaggi, file di case, città corrono il pericolo di essere seppellite da frane, montagne di fango, significa che i soldi sono stati destinati per altre cose dai Governi .Significa anche che la Protezione civile non conta niente nella fase di prevenzione: segnala, indica, qualche volta avverte ma non può fare di più. Qualche volta Bertolaso ha avuto il coraggio di sgridare il Governo, ma da un pco di tempo a questa parte, invece che sgridarlo spiega con competenza ciò che accade e non va al di là. A meno che non ci siano responsabilità “esterne” alle autorità. Abusivismo, dunque. Verissimo. E’ da irresponsabili realizzare case su costoni di montagne, senza alcuna indagine sulla sicurezza, creando muri di cemento che sbarrano la strada all’acqua che scende dalla cima. Una elementare prevenzione che si dovrebbe avere. Non si tratta solo di cementificazione selvaggia, di illecito amministrativo, di trasgressione della legge, di speculazione edilizia, ma di un attentato alla vita delle persone, a cominciare da coloro che abitano le case abusive.Le responsabilità di amministratori che non abbattono le case abusive, dei governanti che vanno avanti di sanatoria in sanatoria, sono gravissimi, ma questo non può giustificare né il silenzio del governo, né l’assenza di interventi immediati di messa in sicurezza di città e villaggi in pericolo.Il ministro Mattioli? Crediamo che abbia messo le mani avanti. Se qualcuno vuole mettere in discussione il Ponte approfittando della disgrazia, sappiate che non c’è nulla da fare, noi il Ponte lo facciamo e subito. E’ una risposta adatta per i talebani, dopo gli attentati che vogliono mettere paura ai nostri soldati, piuttosto che per i siciliani o gli italiani. Oggi la priorità non è il Ponte, ma trovare i soldi e le persone competenti per evitare il ripetersi di catastrofi e tragedie come quelle dei comuni di Messina. In questa zona, é franato lo Stato, non solo un costone di montagna. Ma questo a Mattioli, che pure è una persona attenta, deve essergli sfuggito.In questo contesto è arrivata, come una mazzata in testa, la dichiarazione del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che da Potenza ha detto ciò che gli è parso più giusto: “lasciate perdere le opere faraoniche e spendete i soldi per dare sicurezza alla gente”. Non ha espresso alcun giudizio sul Ponte o altre grandi opere, ha solo suggerito che bisogna concentrarsi sulla sicurezza dei cittadini. Quella vera, non solo quella delle ronde.

Rosario Cambiano

( fonte Sw)

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