La salvaguardia di Venezia al centro di un simposio organizzato dall’ILICA – Italian Language Inter-Cultural Alliance

di Franco Corrado

Si è svolto al St. John's University di New York un simposio dal titolo “Saving Venezia & Protecting New Orleans” The MOSE Project (Salviamo Venezia & Proteggiamo New Orleans – Il Progetto MOSE) che ha offerto uno spaccato illustrativo su una delle tecnologie più innovative messe in campo dall'Italia.

Il MO.S.E. (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) è un'opera, in corso di realizzazione, consistente in un sistema integrato di opere di difesa costituito da schiere di paratoie mobili a scomparsa in grado di isolare la laguna Veneta dal Mare Adriatico durante gli eventi di alta marea superiori ad una quota concordata (110 cm) e fino ad un massimo di 3 metri. Queste opere, insieme ad altre complementari come il rafforzamento dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna, dovrebbero provvedere alla difesa della città di Venezia da eventi estremi come le alluvioni e dal degrado morfologico, per il quale la laguna sta progressivamente cedendo al mare ed il livello del suolo si sta abbassando. L'opera è stata avviata nel 2003 alle tre bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia, i varchi che collegano la laguna con il mare ed attraverso i quali si svolge il flusso ed il riflusso della marea.

Diversi gli oratori che, dopo le introduzioni del Presidente dell'ILICA Cav. Vincenzo Marra, del Dean del Calandra Istitute Dr. Anthony Julian Tamburri e del Console Generale d'Italia a New York On. Francesco Maria Talò, si sono succeduti sul palco, tra questi i coniugi Marylou e Jerome Bongiorno, che hanno presentato un video da loro prodotto; il Dr. Patrizio Cuccioletta presidente di Venice Water Authority, Maria Teresa Brotto ingegnere capo del progetto Mose, Giampietro Mayerle ingegnere capo della Water Authority e nel pomeriggio, dopo una beve pausa pranzo, sono intervenuti il Dr. John Day e il Dr. Fabio Carrera.

Al Dr. Cuccioletta che nel suo intervento ha molto simpaticamente esordito rivendicando il suo essere romano e romanista abbiamo domandato:

Qual'è il peggior nemico di Venezia, la natura o l'uomo?
“Senz'altro la natura, anche se con l'inquinamento industriale l'uomo ha dato il suo contributo a peggiorare le cose”.

Il progetto MOSE è da considerarsi una soluzione definitiva o un “escamotage” temporaneo?
“Sicuramente definitiva, è dal 1500 che i veneziani si dibattono alla ricerca di soluzioni per arginare il problema delle acque alte che tanti problemi crea a Venezia e dintorni, e come nel caso dell'alluvione del 4 Novembre del 1966 ha addirittura messo in ginocchio l'intera città. L'opera una volta completata, nel 2014, sarà la giusta soluzione agli attuali problemi”.

Oltre e in congiunzione con il Progetto MOSE, quali altre iniziative per salvare la Laguna di Venezia?
“Disinquinamento ambientale, interventi di riqualificazione della natura atti a ridurre il degrado e l'erosione dovuta al moto ondoso, scavi di canali lagunari, salvaguardia della flora e fauna tipica dell'habitat lagunare, sopraelevazione di rive e pavimentazioni per garantire la difesa dei centri abitati lagunari dalle acque medio alte, tenendo sempre conto del delicato contesto architettonico e monumentale nel quale ci si trova ad operare”.

Al Cav. Vincenzo Marra, fondatore e presidente dell'ILICA nonché promotore di questa ennesima iniziativa, abbiamo chiesto:

Che cos'è ILICA – Italian Language Inter-Cultural Alliance?
“ILICA nasce dalla ferma volontà di rivalutare l'italiano e l'immagine Italia nel mondo; senza assolutamente rinnegare la tradizione e il passato, è imperativo imprimere una forte accelerazione verso il futuro. Dare voce ed essere il punto di riferimento di tutta quella nuova ondata di emigrazione, che dismessa la valigia di cartone arriva nel nuovo mondo carica di un bagaglio culturale e scientifico di altissimo livello, è una delle priorità che ci riproponiamo. Insomma, non più un Italia fatta solo di pizza e mandolini, ma un Italia all'avanguardia per ricerca scientifica, tecnologia, scoperte nel campo della medicina e tanto altro. Il ponte virtuale, fra l'Italia e gli USA, che ILICA si sforza di costruire vuole essere appunto il trait-d'union tra quello che potremmo ben definire il nostro nuovo Rinascimento scientifico-culturale e il resto del mondo, non più una sterile e dolorosa “fuga di cervelli” all'estero ma un momento di condivisione delle nostre “eccellenze” con la collettività mondiale”.

Come è nata l'iniziativa di questa conferenza sul Progetto MOSE?
“Perché nonostante alcune battaglie politico-ambientaliste abbiano messo in discussione la realizzazione di questo progetto, attualmente è una delle opere ingegneristiche più importanti e più all'avanguardia che si stanno realizzando in Italia. L'idea nata da un progetto interamente Italiano dovrebbe poter permettere, una volta completati i lavori, di risolvere i problemi “dell'acqua alta” e relative alluvioni che affliggono la città di Venezia fin dai tempi antichi. Da qui, grazie anche alla collaborazione del Dr. John W. Day Jr. eminente professore di Oceanografia e Scienza delle Coste alla Louisiana State University, l'abbinamento con la città di New Orleans afflitta dalle ripetute inondazione causate dalle piene del fiume Mississippi”.

Progetti per il futuro?
Una conferenza sulla Riforma Sanitaria che il Presidente Barack Obama intende attuare negli Stati Uniti. Inoltre continueremo nella nostra opera di diffusione e divulgazione della lingua Italiana avvalendoci anche della collaborazione del Calandra Institute e del Dr. Anthony Julian Tamburri, Dean del succitato istituto, il quale ama ribadire che per rappresentare l'Italia, conoscere e venderne i prodotti, bisogna prima di tutto conoscerne la lingua.

La conferenza sul MOSE ha fatto da preludio ad un altro ben più importante evento, una Cena Culturale svoltasi in serata al Pier Sixty, Chelsea Piers, che ha visto la partecipazione di oltre quattrocento invitati. Il menu ha risaltato il sapori della cucina veneta con una speciale combinazione fra Mare (Chioggia) e Monti (Asiago) grazie anche alle eccezionali capacità culinarie dello Chef Andrea Tiberi-Eatalian del ristorante Cellar 58 di New York che ha incantato i partecipanti con le sue specialità. Presenti in qualità di ospiti anche i Cuochi Italiani Roberta Scarpa e Fosca Scarpa della Trattoria Bissa da Rocco di Mestre – Venezia. Per l'occasione sono stati cucinati ben 1,000 Kg. di pesce pescato nell'Adriatico il giorno prima e giunto freschissimo direttamente da Chioggia. Pesce che è stato offerto, per la gioia di tutti gli invitati, dal noto imprenditore/filantropo Luciano Boscolo Cucco che è stato, anche, uno dei premiati di questo Gala che ha celebrato, fra l'altro il Quinto Anniversario di ILICA. Tra gli ospiti, oltre a tutti i partecipanti alla conferenza, anche il Sindaco di Chioggia il Dott. Romano Tiozzo Pagio. Durante la serata, la NIAF ha annunciato l'intenzione di lavorare con ILICA per continuare a rappresentare a Washington tutte le iniziative di successo che mirano a migliorare l'immagine dell'Italia negli USA.

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Franco Corrado
Direttore de “ilgiornaleitaloamericano.com”

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