Giornata globale d’azione contro la recessione economica globale
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La crisi più profonda
La più profonda crisi mondiale del capitalismo sin dalla Grande Depressione ha fin qui visto gli i capitalisti finanziari globali, le cui azioni sono state la sua causa diretta, impegnati a scaricare sugli operai e sulla popolazione del mondo i costi della crisi. Questi capitalisti spietati usano il loro potere politico per ottenere il loro proprio stretto profitto. In tutto il mondo operai e popolazioni hanno la disperata necessità di sfidarli prima che questa situazione peggiori ulteriormente per la maggioranza della popolazione mondiale.
Disoccupazione, sottoccupazione e insicurezza del lavoro crescono dappertutto, mentre alcuni analisti prevedono una caduta nelle rimesse dei lavoratori migranti alle loro famiglie e massicci licenziamenti di operai migranti. Nel frattempo, il fondo per i “bonus” per i dirigenti della finanza sta salendo di nuovo di miliardi di dollari – questa volta composto di fondi pubblici passati di contrabbando nelle loro casse sotto la bandiera del “salvataggio in extremis”.
Molte compagnie si avvantaggiano di questa crisi con la più ingannevole propaganda per congelare i salari, diminuire il numero di operai e rimpiazzarli con lavoratori precari o flessibili, ridurre i giorni o le ore di lavoro, attaccando i sindacati e chiudere fabbriche per ricollocarle in luoghi dove i salari sono più bassi, con più repressione nei confronti dei lavoratori e leggi meno severe sull’ambiente.
Le lavoratrici sono le più colpite da questa crisi capitalistica globale. Perdono il lavoro e le ore di lavoro. Continuano a ricevere bassi salari, che portano alla distruzione delle loro famiglie costringendole alla prostituzione e al traffico sessuale.
Invece di abolire o democratizzare radicalmente il Fondo Monetario Internazionale, il G-20 lo ha promosso e rifinanziato. Ciò può solo dare più potere al FMI che è stato responsabile della selvaggia messa in atto dei “programmi di aggiustamento strutturale” che ha deregolamentato la finanza globale, messo sul trono il modello di affari delle multinazionali, e attaccato il salario minimo dei lavoratori e il loro diritto ad organizzarsi e scioperare.
Le cause di fondo della recessione globale stanno nel sistema capitalistico globale e nella “globalizzazione del libero mercato” portata avanti dall’imperialismo USA, dell’Europa e dal Giappone.
Questi hanno anche causato il supersfruttamento e l’inquinamento delle risorse mondiali, la distruzione dell’ambiente e il rilascio eccessivo di gas serra nell’atmosfera – che hanno dato come risultato il riscaldamento globale e l’aumento di violenti eventi naturali.
LA NOSTRA UNITA’, LE NOSTRE RICHIESTE
Mentre le classi dominanti di vari paesi rafforzano la loro unità di fronte alla crisi economica e finanziaria globale, noi operai e popoli del mondo stiamo lavorando insieme più strettamente e unendoci ancora di più per difendere e portare avanti i nostri diritti e in nostri interessi contro l’offensiva che viene portata avanti dalle classi dominanti.
Noi lavoratori e popolazioni abbiamo sempre avuto necessità di forti e attivi sindacati ma specialmente in questi momenti, quando i capitalisti vogliono scaricare tutto il peso della crisi sulle nostre spalle. Ci vogliono dividere e aumentare la concorrenza tra di noi, e perfino provocare l’odio e la violenza tra di noi, perché lo sanno – i lavoratori uniti non possono essere sconfitti!
Noi lavoratori e popolazioni vogliamo affermare il nostro diritto ad un lavoro sicuro senza essere minacciati, un lavoro sicuro che ci permetterà di portare avanti una vita umana per noi e le nostre famiglie.
Non vogliamo che i nostri bambini debbano lasciare la scuola perché non abbiamo più soldi per pagar la loro educazione.
Non vogliamo che le persone povere muoiano e che i malati non vengano curati perché non ci sono servizi alla salute a disposizione. Non vogliamo che i poveri debbano rimanere senza una casa.
Non vogliamo che i beni essenziali dei contadini vengano rovinati dalle grandi multinazionali agroindustriali. Non vogliamo che debbano cedere le loro terre alle multinazionali come la Nestlè e la Monsanto.
Non vogliamo essere schiavi moderni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che sta disperatamente facendo appello a più “libero mercato” per aiutare le multinazionali a riprendersi dalla grande caduta del commercio.
Noi abbiamo il diritto di fare lavoro politico, di combattere indipendentemente e di scioperare, senza alcuna interferenza da parte di coloro che collaborano con i capitalisti e senza essere importunati dalla polizia, dai soldati o dalla sicurezza. Ancora in molti paesi, per colpire il nostro legittimo dissenso, noi veniamo illegalmente licenziati, intimiditi, molestati, sequestrati o uccisi da mercenari delle aziende o dalle forze di sicurezza statali.
È nostro compito in quanto lavoratori e popolazioni e dei nostri sindacati e rappresentanti sindacali, lottare per gli interessi e i diritti delle famiglie operaie. Noi dobbiamo opporci alle politiche di collaborazione con i piani dei dirigenti che mirano ad aumentare i profitti, e dobbiamo combattere direttamente per le richieste fondamentali degli operai.
Diciamo “no” all’oppressione e ai licenziamenti dei dirigenti e degli attivisti operai – tutti per uno e uno per tutti! Se ne toccate uno, toccate tutti!
Lottiamo contro il lavoro temporaneo e a contratto – siamo un’unica forza lavoro.
Lottiamo per la riduzione delle ore di lavoro a salario pieno invece dei tagli ai posti di lavoro.
Siamo a favore dei diritti umani in tutti i posti di lavoro. Chiediamo di fermare le uccisioni dei dirigenti sindacali, dei membri del sindacato e degli avvocati del lavoro. Diciamo “no” ad ogni forma di repressione sul lavoro.
Siamo forti quando ci mettiamo insieme.
Noi lavoratori e popolazioni possiamo costruire un mondo nuovo che è più giusto, eguale, più umano e sostenibile per l’ambiente, se riusciamo a sfidare e sconfiggere il potere politico dei capitalisti globali.
NON POSSONO DARE SOLUZIONI, ALLORA LE DAREMO NOI
Molti di noi credono che il sistema capitalista globale, che noi chiamiamo anche imperialismo, non ha soluzioni per questa crisi, eccetto che far sì che lavoratori e lavoratrici paghino il pesante costo del salvataggio delle multinazionali fino al lancio delle guerre di conquista per ottenere questo.
L’incontro dei leader del G-20 in programma il 24-25 settembre 2009 a Pittsburgh, USA, è una buona opportunità per protestare contro i perpetratori di questa crisi e delle loro mosse, e mostrare che i lavoratori si possono unire – senza distinzione di colore, genere, nazionalità, religione o età – per difendere i nostri interessi comuni. Come Seattle, Pittsburgh è una buona città dal punto di vista sindacale.
Noi abbiamo bisogno di progettare alternative socialiste, verdi, di controllo operaio e del settore pubblico al potere globale dei grandi capitalisti USA, europei e giapponesi, se vogliamo costruire un mondo in cui i nostri bambini e tutte le persone possono godere di un più bel paradiso per l’umanità!
È nostro diritto combattere le politiche statali che sono nemiche degli interessi dei lavoratori – quelle che distruggono i nostri lavori e i nostri mezzi di sostentamento e che lentamente ci uccidono!
È all’ordine del giorno la lotta contro le multinazionali – ampiamente e oltre le frontiere! È tempo. Combattiamo insieme mano nella mano!
Facciamo appello alle organizzazioni sindacali e alle associazioni dei lavoratori in tutto il mondo a preparare azioni efficaci il 24-25 settembre 2009, trovando slogan importanti in ognuno dei nostri paesi ma che abbiano anche risonanza globale. Dato che i nostri appelli sono diretti ai governi, facciamo appello alle organizzazioni sindacali e alle associazioni dei lavoratori a lanciare queste azioni nelle vicinanze dei centri del potere politico nei nostri paesi. Ognuna delle nostre azioni in quei due giorni rafforzerà tutte le nostre azioni.
È anche un appello a costruire un’unità sempre più forte dei movimenti dei lavoratori per conquistare l’opinione mondiale per un mondo democratico, inclusivo, di pace e sostenibile per l’ambiente. Questo è parte vitale di un processo teso a togliere dalle mani dei capitalisti il potere politico, in mezzo a questa crisi economica e ambientale che non sta per finire, che in realtà attualmente piuttosto si approfondisce.
VIVA LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE!
appello dei lavoratori, sindacalisti di 17 paesi riunitisi in occasione del 25° International Solidarity Affairs of Kilusang Mayo Uno (KMU) a Manila e a Tagaytay City, Cavite, Filippine
lo slai cobas per il sindacato di classe sottoscrive e appoggia questo appello
info cobasta@fastwebnet.it
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