ORA BASTA!

Siamo caduti in basso. Non è solo una nostra impressione. Lo sfaldamento sul fronte politico interno e la difficoltà di garantire stabili alleanze ha determinato un’instabilità che la scorsa estate era solo intuibile. Gli stessi equilibri internazionali non sono più gli stessi, con difficoltà anche tra gli alleati di governo. Se al posto di Berlusconi ci fosse qualsiasi altro, il risultato non sarebbe differente. La maggioranza degli italiani ha dato fiducia al PdL. Unica formazione politica, al momento, pronta ad affrontare la situazione del Paese. Il solo tallone d’Achille, come per il passato, la Lega Nord. La sinistra ci appare divisa ed il centro all’affannosa ricerca d’apparentamenti per sopravvivere. I partiti piccoli non hanno più gioco e le alleanze devono essere ben ponderate. Questa volta, i fatti hanno dimostrato che la vittoria elettorale del PdL non è stata quella di Pirro. Il 2009 si avvia alla conclusione con parecchi progetti in fase d’attuazione ed una Legge Finanziaria che, da quanto c’è dato sapere, dovrebbe essere meno pesante delle nostre precedenti previsioni. Anche se non è vero che tutto vada bene, non possiamo neppure scrivere che tutto si muova male. La stabilità di governo è stata mantenuta, le polemiche non l’hanno intaccata. Gli accordi di programma, per ora, sono stati rispettati. Sul fronte sociale, è vero, i concetti non sono ancora tutti ben focalizzati; ma l’Esecutivo ha tuttora una lunga vita e le cose si sistemeranno. La crisi economica ha superato il picco di vetta. C’è ancora; ma è meno preoccupante. L’importante, secondo noi, non farsi prendere dalla frenesia delle azioni veloci ed evitare, ad ogni livello, speculazioni che si rivelerebbero nefaste per il Paese. Se veramente si vuole uscire dal limbo della crisi, è indispensabile ritrovare la fiducia verso un sistema più internazionale che si regge su regole principalmente percorribili e, soprattutto, più attuali. L’economia nazionale è ancora in ginocchio, ma non rileviamo, per nostra fortuna, insormontabili discriminazioni nella maggioranza di governo. La teoria dei poli contrapposti non regge più; anche se il PD non ha esitato a riproporla. L’importante è governare che la coerenza di chi ha le idee chiare. La politica dei “blocchi” ci ha, oggettivamente, stufato. L’Italia non può permettersi un altro tracollo che non potrebbe più incassare. Questa è la situazione che precede il 2010. Il prossimo decennio sarà decisivo per il nostro Paese. I presupposti per una lenta ripresa già ci sono. Basta, però, con le critiche senza scopo, con i progetti solo formali. La penisola è pronta al salto qualitativo che è stato solo frenato da eventi indipendenti dalla volontà del suo popolo. Nell’interesse d’Italia, passato e futuro non avrà più zone d’incontro. I nostri politici dovrebbero tenerlo in conto.

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