Anche i metodi di studio cambiano con il passare del tempo:gli studenti di oggi,nell’era del computer,hanno abbandonato atlanti e enciclopedie e utilizzano i motori di ricerca,non sottolineano più a matita ma evidenziano con il mouse.
Le calcolatrici usate per i compiti di matematica dagli studenti già dalla metà degli anni settanta sono oggi residuati bellici.
Dal 1990 c’è internet,dal 2000 google,dal 2001 wikipedia. Tonnellate di informazioni e metodi ultrarapidi per selezionarle e il copia e incolla per trasferirle su carta.
Questi web studenti si chiamano new millennium learners,definizione coniata dall’Ocse per classificare questa popolazione studentesca nata nella fine degli anni ottanta.
Una rivoluzione tecnologica che ha investito il mondo della scuola e che forse dal 2011 dovrebbe sostituire sui banchi i vecchi libri di testo stampati con l’e-book(libro elettronico).
Studiosi e insegnanti si domandano se sia possibile far convivere questi nuovi metodi di studio e di apprendimento,con quelli tradizionali,per usare un eufemismo ed evitare il termine obsoleti.
Fare una ricerca sul web dimezza i tempi e moltiplica le fonti informative,ma non può sostituire il rapporto studente-insegnante.
Le nuove tecnologie sono dei supporti fenomenali a patto che lo studente sappia destreggiarsi tra le insidie di questa valanga di nozioni.
Insegnare a gestire il computer sarà la sfida che il corpo docente dovrà affrontare nei prossimi anni.
Paradossalmente l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi di Eurolandia come diffusione di internet, nonostante il 60% delle famiglie abbia in casa un computer con accesso alla rete.
Recentemente il ministro della Pubblica Amministrazione,Renato Brunetta, ha annunciato l’arrivo di un milione di mini pc nelle scuole elementari insieme a lavagne digitali e connessioni alla rete.
Il computer non va quindi né demonizzato né santificato,ma solo usato razionalmente senza dimenticare che il vero processo cognitivo si attua attraverso il confronto studente-insegnante durante le lezioni.
Gli studenti bravi riescono a mescolare metodo di studio nuovo con quello tradizionale ottenendo così un mix ottimale per apprendere.
Il sospetto per le nuove tecnologie risale però ai tempi di Platone;quando nel IV secolo a.C. nelle scuole della Grecia iniziò a diffondersi la scrittura,Platone nel Fedro affermò che questa avrebbe ucciso la memoria,perché le persone invece di compiere lo sforzo di tenere tutto a mente si sarebbero affidate alla scrittura.
Le tecniche di studio ancora convivono ma, ciò che conta è il sapere. I bambini di oggi imparano ad usare il computer così come imparano a vestirsi o allacciarsi le scarpe. Il computer è un utile strumento ma è la scuola che deve insegnare agli studenti come gestirlo.
Questa nuova generazione di web studenti riesce ad elaborare nozioni mentre ascolta musica e chatta con gli amici in una scelta consapevole tra le differenti fonti di apprendimento e comunicazione.
Tra non molto tempo anche i libri di testo andranno in soffitta tanto che dall’anno scolastico 2011-2012,i collegi dei docenti non potranno più adottare i libri su carta stampata,ma solo gli e-book o al massimo le versioni miste,quelle cioè che integrano sezioni digitali e sezioni cartacee.
La scelta è motivata dall’evoluzione delle tecnologie e dalla necessità della scuola di rimanere al passo con i tempi.
Secondo il ministero dell’Istruzione,gli alunni di oggi sono più che pronti al grande passo verso l’online.
Questo perché,secondo il ministero,è opportuno considerare che il rapporto con la realtà e l’approccio alla conoscenza dei web studenti sono ormai significamene diversi da quelli dei figli di Gutenberg. E allora ragazzi buono studio.