I giovani d’oggi usano carta e penna sempre di meno,smettendo di scrivere a mano e in corsivo, sistemi di scrittura oggi desueti,soppiantati dall’uso quotidiano di pc e sms.
Il 50% dei ragazzi,nella fascia di età compresa tra i 14 e i 19 anni, sono disabituati alla scrittura e possiedono una pessima grafia utilizzando,le rare volte che scrivono a mano,lo stampatello a discapito del corsivo. Quest’ultimo è un modo di scrivere dove le lettere sono unite una all’altra consentendo al pensiero di riuscire a passare con facilità e in maniera armonica da ciò che si ha in mente al foglio.
A questa tecnica di scrittura,oggi abbandonata dai nostri giovani,il Time,prestigioso settimanale americano,ha deciso di dedicare un reportage,soffermando la propria attenzione sulla generazione degli adolescenti “con il mouse” per i quali un tema è un insieme di messaggini collegati fra di loro.
Secondo i governi di molti Paesi della Ue siamo di fronte a una vera e propria emergenza culturale tanto che ad esempio in Gran Bretagna,due anni fa,molte scuole hanno ripreso ad usare la penna stilografica con l’obiettivo di costringere così gli studenti a imparare a scrivere bene.
In Francia gli istituti superiori hanno ripreso il dettato dopo aver osservato che gli studenti avevano privato dei loro accenti moltissime parole.
Nel nostro Paese accade lo stesso fenomeno descritto in precedenza:anche da noi i bambini già a metà della scuola elementare cominciano a scrivere con il pc,utilizzando la vecchia penna per comporre parole in stampatello e gli effetti sui loro meccanismi di apprendimento producono un disastro.
Gli studiosi di questo preoccupante fenomeno affermano che l’uso del corsivo influenza la mente di un ragazzo positivamente;la perdita dell’uso del corsivo,oggi fenomeno diffuso,è alla base di molti disturbi dell’apprendimento- come segnalano i docenti delle scuole elementari- che rendono difficile tutto il percorso scolastico.
Scrivere in corsivo vuol significare tradurre il pensiero in parole,mentre scrivere in stampatello,come fanno oggi i giovani,vuol dire sezionarlo in lettere negando così tempo e respiro alla frase.
Gli esperti dicono che la preparazione all’apprendimento è basata sulla scrittura ed il corsivo,così come lega le lettere,lega anche i pensieri.
Un esercizio dunque non fine a se stesso,ma carico di significati. Insomma la bella scrittura è una forma artistica dove le linee hanno ritmo e musicalità.
La Francia ha capito che non si può più prescindere da questa tecnica,ma il problema è che gli insegnanti non la conoscono più.
Il corsivo consiste nello scrivere una parola con una linea unica,ma oggi in pochi sanno come si fa e questo sistema va insegnato ai bambini sin dalla scuola elementare,altrimenti diventa tardi.
La calligrafia è un linguaggio dell’anima che diversifica ciascuno di noi rendendoci unici. Ed è proprio di questo che i giovani d’oggi sembrano avere paura preferendo utilizzare lo stampatello.
La grafia e il corsivo sono veicoli e fonti di emozioni e manifestano la personalità e lo stato d’animo di colui che scrive.
L’abbandono della scrittura a mano comporta una scarnificazione del messaggio;tornare all’insegnamento della calligrafia è quindi una battaglia fondamentale da condurre anche perché l’altra faccia di questo fenomeno è la perdita della lettura.
Se non si impara a scrivere in corsivo,come faranno i ragazzi a concentrarsi sulle parole di un libro?
Sembra un paradosso eppure i ragazzi della generazione informatica scrivono tanto attraverso sms,mail e blog,ma al contempo non sanno scrivere in modo tradizionale.
E allora,cari ragazzi, abbandonate notebook,pc e diari elettronici e riprendete carta e penna per scrivere ricordandovi di farlo in corsivo e non in stampatello.