LO SCENARIO

Il peggio deve ancora passare. Lo scriviamo con pacata obiettività. Il Governo ha raggiunto alcuni obiettivi significativi. Ma l’anno non è finito. Il 2010 sarà quello delle riforme più importanti. Da quella del sistema previdenziale, alla partecipazione agli utili d’impresa da parte dei lavoratori. Proprio con la politica dei piccoli passi, PdL e Lega sono riusciti là dove altri non avrebbero neppure osato. Non possiamo che prenderne atto. Tra polemiche, critiche e rivendicazioni personali, l’Esecutivo ha fatto il suo mestiere. L’Opposizione, però, non è rimasta indietro. N’andava della sua sopravvivenza politica. Il centro/sinistra è ben conscio dei problemi che assillano il Paese, ma li affronta con differente interpretazione; ben sapendo, in buona sintesi, che la Maggioranza non consentirebbe altre prese di posizione parlamentarmente percorribili. Insomma, in questi mesi che ci separano dal nuovo anno, si respira ancora un’aria di ripicca che già avevamo rilevato la primavera scorsa. Nonostante questo dato di fatto, che è ben diverso da una personale sensazione, il Cavaliere continua per la sua strada con la speranza, neppure mal celata, d’arrivare al traguardo con questo suo Esecutivo. Sul fronte opposto, perché non ci sono altre possibilità, il centro/sinistra insiste nel proporre un programma che gli italiani stentano a comprendere. Intanto, i problemi restano quelli di sempre: occupazione, previdenza, sanità, immigrazione, sicurezza e sviluppo. Per essere del tutto franchi, non sono i soli che ci preoccupano ma, effettivamente, sono i più importanti. Tant’è che, dopo la breve stati estiva, tutti i partiti, anche quelli che non contano molto, propongono alternative che, secondo il nostro modo di vedere, non s’incontreranno mai. Le leggi cardini passeranno, com’è già avvenuto, col voto di fiducia. Quando la politica s’imbatte con la realtà economica, gli effetti devono essere soppesati; in caso contrario potrebbero essere devastanti. Meglio, quindi, essere meno possibilisti per il bene del Paese. Siamo convinti che il 2010 sarà anche l’anno delle verifiche politiche. L’Esecutivo potrebbe rivedere la squadra. Del resto, abbiamo compreso specifici segnali d’intolleranza che ci hanno messo sul chi vive. Non ci saranno, per carità, sconvolgimenti sulla linea di governo. Ma, dopo la Legge Finanziaria, qualche Ministro potrebbe cedere il testimone per garantire quella continuità politica che il PdL intende mantenere ben salda. I numeri ci sono e sarebbe improbabile prevedere un quadro politico”statico” per la durata di tutta la Legislatura. Intanto, c’è un Paese che stenta a riprendersi. L’inflazione ha rialzato la testa e s’avvicinano le rivendicazioni, che già avevamo previsto, dell’autunno sindacalmente “caldo”. Insomma, se il Governo non ha perso popolarità, francamente non ne ha acquistata.

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