L’ANALISI POLITICA

Com’è difficile seguire, con razionalità, la politica italiana! Gli uomini di partito continuano il loro dialogo tra “sordi”. E chi “sente” fraintende. Nel frattempo i risultati, almeno nella pratica, non cambiano. Le polemiche, care in Prima Repubblica, si sono intensificate e neppure tanto in sordina. Questa fine d’agosto non è, certamente, priva di segnali ammonitori. Le conseguenze, data anche la situazione economica del Paese, potrebbero essere infauste proprio per lo sfaldamento delle loro motivazioni. Dopo il varo del PdL, la maggioranza sembra coesa. Eppure non siamo sicuri che lo sia effettivamente. Se il Governo ci preoccupa, l’Opposizione non ci lascia tranquilli. Pur senza intendere che le singole posizioni siano paragonabili al “Diavolo” ed all’”Acqua Santa”, certo è che, col prossimo autunno, alcune strategie dovranno essere chiarite. Sia da una parte, che dall’altra. Intanto, se la virtù sta nel mezzo, stentiamo a comprendere i reali motivi del contendere tra chi ci governa e chi vorrebbe governarci. Intorno, come accade già da qualche tempo, si muovono i partiti minori che, compresa la loro inutilità come “battitori liberi”, ora provano a stabilire alleanze alle quali, però, non diamo importanza più di tanto. Certi del detto che “un Partito grande non sia necessariamente un grande Partito”, abbiamo provato a fare un’analisi del fronte politico nazionale da una posizione di neutralità. E’ stato difficile, ma abbiamo tentato. Così ci siamo resi conto che le posizioni atipiche non giovano al Paese, né alle formazioni che le caldeggiano. Certo è che il quadro politico italiano, dopo l’apparente stasi estiva, ha ripreso la sua evoluzione. L’esecutivo Berlusconi ci sembra meno possibilista. Con l’Opposizione non è ipotizzabile dialogo alcuno. Poco importa, in ultima analisi, se a rimetterci sarà il popolo italiano. Anche l’isolamento dei partiti piccoli non ha funzionato. Come a scrivere che il concetto di bipolarismo all’italiana funziona, ma solo qualche volta. Siamo convinti, però, che i “pro” ed i “contro” avranno il loro peso in questi mesi che ci separano dalla fine d’anno. In Italia, pur essendo inseriti in una dimensione politica europea, i partiti si confrontano così. Quello che appare sempre più futuribile è la voglia di novità sul fronte delle alleanze. Nel Centro/Destra non ci sono posti liberi. Nel Centro/Sinistra ci sarebbero, ma le condizioni per la loro attribuzione non sono ancora sufficientemente chiare. Insomma, tra chi tira il sasso e chi nasconde, rapidamente, il braccio le incoerenze ci sono. Di fatto, le attuali strategie, pur se abilmente concertate, non portano a nulla. Quindi, sono inutili. E ciò che è inutile rappresenta, secondo noi, solo una perdita di tempo; forse necessario, tanto per darne una giustificazione, per chiarire le idee a chi, pur se con differenti motivazioni, chiare non le ha.

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