“E’ stata accolta con parere favorevole unanime della Commissione esteri la risoluzione a firma mia e di Narducci che invita il Governo a rivedere le dinamiche di razionalizzazione della rete estera del Mae, esposte nelle ultime settimane. Un segnale di attenzione e di disponibilità da parte del nostro Esecutivo e soprattutto la consapevolezza che quando si è uniti e reciprocamente sostenuti nelle sedi istituzionali competenti, non esistono colori di partito o ideologie ma soltanto il desiderio di fare il bene dei nostri connazionali, e di farlo nel migliore dei modi”.Questo è il commento di Aldo Di Biagio, firmatario della risoluzione e responsabile italiani nel mondo del Popolo della Libertà.
“Abbiamo più volte richiamato l’attenzione del dicastero competente al fine di attivare un meccanismo di revisione dei parametri di razionalizzazione e di snellimento che sono stati tracciati dallo stesso Mae nelle ultime settimane – ha precisato Di Biagio durante la discussione in Commissione – e che andrebbero a colpire oltre 20 sedi consolari sparse sulla rete estera. Infatti la chiusura di determinate sedi, soprattutto in aree strategiche come Detroit negli Usa, e Saarbruken e Norimberga in Germania, comporterebbe un grave danno alla struttura economica, sociale e culturale del nostro Paese all’estero”.
“Il venir meno di un riferimento consolare – ha continuato – comporterebbe non pochi problemi alle nostre comunità in loco, in termini di erogazione di servizi e di garanzie. Non dimentichiamo, inoltre, i riflessi critici che tali chiusure potrebbero comportare alle attività economico-commerciali che i nostri connazionali hanno predisposto nelle specifiche aree di riferimento. Proprio per queste ragioni si è ritenuto indispensabile avviare un percorso di revisione del progetto di intervento messo a punto dal Mae”.
“L’accoglimento della proposta emendativa da me presentata e sostenuta all’unanimità dai colleghi di commissione – ha concluso Di Biagio – ha tracciato un orientamento chiaro e pragmatico ai referenti dell’esecutivo, nostri interlocutori su tali questioni, al fine di poter meglio delineare le prospettive attuabili sul breve e medio periodo sulla rete Mae, salvaguardandone però gli imprescindibili diritti e tutele riservate ai nostri connazionali. Il dispositivo finale, così rivisto, impegna il Governo a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, promuovendo un’accelerazione del processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l’ informatizzazione destinata al funzionamento del “consolato digitale”. Inoltre lo impegna a verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei nostri cittadini, per evitare loro di dover percorrere centinaia di chilometri, nonché ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero nel dibattito sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo”.