La malasanità non è una prerogativa del sistema sanitario italiano ma,come afferma un noto proverbio espressione di saggezza popolare,”tutto il mondo è paese” come dimostra la storia che con questo articolo stiamo per raccontare.
I medici che praticano professionalmente la fecondazione assistita sanno bene che uno dei possibili errori in cui possono imbattersi può prodursi con la fecondazione eterologa,quando cioè la gravidanza si procura con il ricorso allo spermatozoo di un donatore o all’ovocita di una donatrice.
Può succedere,e i casi sono molteplici così come i conseguenti contenziosi giudiziari,che da una coppia di bianchi nasca un figlio nero o il contrario.
E’ infatti quello che è accaduto recentemente a una coppia irlandese che si accinge a portare davanti ai giudici un grande nosocomio di Belfast.
Nel reparto di fecondazione assistita,l’ovulo della donna irlandese è stato fecondato con lo spermatozoo di un uomo del Sudafrica, e così è nato un bambino nero.
Per questo motivo i due coniugi hanno chiesto al negligente ospedale che venga loro elargito un equo risarcimento per il trauma emozionale che loro stessi sono stati costretti a subire.
Il figlio,che oggi ha 10 anni e non sa di essere nato con la banca del seme,chiede di continuo ai malcapitati genitori perché non è bianco come loro.
Il figlio ha chiesto alla madre se ha avuto un altro uomo,mentre il padre(che a causa di una ciste ad un testicolo non può avere figli)teme che quando dirà la verità al figlio questi la rifiuterà.
I medici dell’ospedale di Belfast,anziché utilizzare lo sperma di un caucasico bianco,hanno al contrario utilizzato quello di un caucasico sudafricano,ovvero un misto di bianco,nero e asiatico,dal quale possono nascere bambini sia bianchi che neri.
Ma l’errore di provetta non ha coinvolto solo il figlio di questa coppia;anche la figlia,da adulta, potrebbe avere delle difficoltà a causa del motivo esposto in precedenza.
La figlia è nata infatti dalla stessa serie di ovuli fertilizzati e,sebbene bianca come i genitori,potrebbe avere un giorno lei stessa figli neri.
La coppia non è l’unica a soffrire per gli errori commessi dalle cliniche per la fertilità;in Inghilterra, secondo le statistiche ufficiali,tali errori sarebbero stati almeno 200.
Recentemente si è saputo che un ospedale di Cardiff ha impiantato nella donna sbagliata l’ultimo ovulo di una donna trentottenne che ora ha quindi perso ogni speranza di avere figli.
Nello scorso mese di maggio un ospedale di Londra ha dovuto distruggere tre embrioni dopo che i medici si erano accorti di averli fertilizzati con spermatozooi sbagliati.
Sono circa 35.000 le donne inglesi che annualmente si rivolgono alle cliniche per la fertilizzazione in vitro,15.000 in più rispetto al 1995.
Anche nel nostro Paese si è verificato un errore simile a quello accaduto alla coppia irlandese. E così per uno scambio di provette una coppia bianca si è ritrovata nella culla due gemelli di carnagione scura.
Il giorno in cui i due coniugi si sono recati in ambulatorio per l’impianto,i loro embrioni,ottenuti utilizzando i gameti di entrambi(fecondazione omologa)sarebbero andati ad una coppia di colore e viceversa.
Va detto che il rischio di un errore umano è in agguato in ogni campo della medicina e che la fecondazione in vitro non sfugge a questi incidenti di percorso che fanno sempre discutere, soprattutto alla luce di un caso come quello irlandese,ma allo stesso tempo non si può generalizzare questo giudizio demonizzando i centri dove si pratica la fecondazione artificiale e non è possibile utilizzare questi incidenti per gettare fango su un intero settore.