GIURAMENTO

Circa 500 persone hanno assistito al primo consiglio comunale di Verbania, giovedì sera al Palazzetto dello Sport, con seduta trasmessa in diretta anche sulle TV locali. Giuramento, presentazione della giunta, elezione del presidente del consiglio comunale, 22 interventi sulle mie dichiarazioni programmatiche e tre ore di dibattito che hanno formalizzato, dopo 64 anni, il “cambio della guardia” nella nostra città. Certo che ero emozionato, soprattutto quando – dopo il mio giuramento come sindaco – ho voluto fosse suonato l’ inno nazionale sottolineato da un lunghissimo applauso. Ma parlando in consiglio ero anche sicuro di rappresentare per tante persone la realtà di un cambiamento, così come ho ricordato nel mio intervento (che è allegato a questo numero de IL PUNTO, così chi desidera può leggerselo). E’ seguito un dibattito interessante, ma a volte quasi patetico perchè mentre alcuni consiglieri anche dell’opposizione hanno espresso giudizi critici ma costruttivi o alternativi, altri (ma non avevano nulla di meglio da dire?) hanno attaccato perfino le costruzioni grammaticali di alcune frasi del nostro programma. Così c’è chi ha parlato di “libro dei sogni”, chi ha detto che 177 punti programmatici (li hanno contati!) sono troppi, altri che hanno sostenuto l’esatto contrario dicendo che nel programma mancavano interi capitoli. Quello che conta – almeno per me – sono stati però alcuni interventi davvero inattesi, come quello di Damiano Colombo (neo consigliere del PDL, 21 anni) che con il piglio del veterano ha replicato senza peli sulla lingua alla ex assessore “storica” alla kultura che aveva appena sostenuto come nel programma non ci fossero spazi e idee per i giovani e che la nostra giunta era filo-leghista e quindi schierata contro stranieri, immigrati e “diversi”. Colombo ha sommessamente ricordato che mentre nel centro-destra 8 consiglieri neo-eletti sono sotto i 35 anni (compresi 3 ventunenni come lui) a sinistra c’è un solo consigliere under 40 e che – mentre la sinistra chiacchiera tanto di integrazione e si ferma lì – noi abbiamo favorito l’elezione perfino di un rappresentante della comunità rumena di Verbania e l’integrazione abbiamo quindi cominciato a creata nei fatti. Intanto, ogni giorno, tanta gente mi dimostra amicizia e simpatia in modo genuino. Dà una grande carica sentirsi intorno tanto affetto, ma serve anche a ricordare un impegno e per questo spero che – come tanti lettori del PUNTO – anche i miei concittadini mi seguano nel futuro, un futuro che deve essere “operativo” come i provvedimenti che stiamo già affrontando in questi giorni.

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