62 italiani su 100: non toccate le intercettazioni

di Emilio Carnevali

“Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese”: così Silvio Berlusconi ha reagito a caldo alla notizia, comparsa oggi sul Corriere della Sera, dell’inchiesta della procura di Bari nel corso della quale sarebbe stato scoperto un giro di ragazze pagate per partecipare a feste nelle sue residenze romane e sarde.

C’è da aspettarsi che la reazione del premier proseguirà nei prossimi giorni con la procedura ormai consolidata della denuncia del complotto pluto-giudaico-massonico ai sui danni, del colpo di Stato bolscevico, delle trame eversive degli anarco-insurrezionalisti e magari anche dell’intervento di forme di vita non terrestri nell’ambito di un network globale che miri all’unificazione della dissidenza aliena (a questo proposito ci permettiamo di consigliare al Presidente del Consiglio e ai suoi collaboratori la lettura del pregevole manuale di ufologia marxista Ufologia Radicale, edito qualche anno fa da Castelvecchi e pietra miliare dell’underground ufologico radicale in Italia).

Il problema vero sorge quando il complotto sembra trovare insospettabili fiancheggiatori nientepopodimeno che nella maggioranza dei cittadini italiani, come testimonia il sondaggio realizzato da Ipsos Pa per Il Sole 24 Ore e pubblicato dal quotidiano di Confindustria domenica 14 giugno, a seguito dell’approvazione da parte della Camera del ddl in materia di intercettazioni.

Alla domanda “Secondo lei è giusto limitare il ricorso alle intercettazioni da parte della magistratura?” il 61,8% del campione ha risposto: “No, le intercettazioni sono uno strumento d’indagine essenziale per la magistratura”, mentre solo il 31,8% ha risposto: “Si, spesso la magistratura ha fatto un uso eccessivo delle intercettazioni”. La maggioranza assoluta del campione giudica inoltre inopportuna la possibilità data agli inquirenti di ricorrere alle intercettazioni solo in presenza di “evidenti indizi di colpevolezza” e non più in presenza di “gravi indizi di reato”. Ancora più netto il parere sulla durata delle intercettazioni: il 67,5% giudica sbagliato il limite di due mesi come periodo massimo per la durata delle intercettazioni.

Non si pensi che il campione scelto dalla società di sondaggi sia tutto composto da forcaioli e giustizialisti: il 58,7% si dice d’accordo nel vietare la pubblicazione delle intercettazioni per tutta la durata del processo, e il 54,5% si dichiara favorevole a comminare multe ai soggetti che pubblicano o divulgano il contenuto di intercettazioni nei casi non previsti dalla legge.

Il dato complessivo che ne emerge è piuttosto chiaro e va nella stessa direzione verso la quale ci condurrebbe un' analisi serena e di puro buon senso di una materia che solo nel nostro paese è oggetto di campagne politiche così violente e pretestuose: la magistratura deve avere tutti gli strumenti per portare avanti le proprie indagini; il diritto alla privacy deve essere garantito, ma questo diritto nulla ha a che fare con il dovere dei magistrati di fare il proprio lavoro a servizio della collettività.

Sono cose semplici semplici, sulle quali gran parte degli italiani sembrano concordare. È vero che i meccanismi tramite i quali avviene la costruzione del consenso politico sono molto più complessi, così come complicata è l’articolazione del blocco di potere berlusconiano e degli equilibri sui quali si fonda la sua tenuta.

Ma per un’opposizione a corto di idee come quella che siede oggi nel nostro parlamento non sarebbe bene cominciare dalle cose semplici semplici? Abbiamo ormai perso la speranza che il Pd dica “qualcosa di sinistra”; che almeno dica “qualcosa di liberale”! (Micromega)

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy