L’Italia denuncia la Convenzione di Strasburgo sulla nazionalità plurima
“Finalmente per tutti gli italiani in Europa, acquisire la cittadinanza del loro Paese di residenza senza dover rinunciare a quella italiana, non sarà più una ‘mission impossible’”, commenta così Laura Garavini, deputata PD eletta dagli italiani all’estero, informazioni ufficiose secondo cui il Ministro degli esteri Frattini avrebbe firmato una lettera indirizzata al Segretario Generale del Consiglio d’Europa per denunciare la Parte I della Convenzione di Strasburgo sulla doppia cittadinanza. La convenzione del 1963 prevede, infatti, che all’acquisto di un’altra cittadinanza in Europa si perda necessariamente la propria nazionalità d’origine. La doppia nazionalità, ad oggi, è un’opzione garantita soltanto per i connazionali italiani che vivono in alcuni Stati dell’Unione Europea, per esempio in Germania.
La firma di Frattini è stata fortemente voluta da Laura Garavini e dagli altri deputati PD eletti all’estero Bucchino, Farina, Fedi, Narducci e Porta. Con un’interrogazione alcuni mesi fa i deputati PD avevano spinto il Ministro degli esteri ad eliminare gli ostacoli al riconoscimento della doppia nazionalità. “Il superamento di questi vincoli ormai anacronistici”, dice la Garavini, “è un successo di grande portata per tanti italiani residenti in Europa: permette loro di diventare cittadini a pieno titolo, cioè dotati di tutti i diritti sociali e politici, nel Paese dove vivono, senza però essere costretti a rinunciare al passaporto italiano”.
Negli ultimi mesi, soprattutto il PD in Belgio aveva spinto insieme alla Garavini al fine di rendere possibile la doppia cittadinanza a tutti gli italiani in Europa. Nel 2007 il Governo belgo, così come quello tedesco nel 2001, aveva denunciato la Convenzione di Strasburgo. Ma per garantire la possibilità della doppia cittadinanza anche agli italiani in Belgio il Governo di Bruxelles chiedeva un passo analogo al Governo italiano.
Il via libera alla doppia cittadinanza per tutti gli italiani in Europa si avrà a un anno dall’effettiva denuncia, da parte dell’Italia, della Convenzione di Strasburgo. “Finalmente”, conclude Laura Garavini, “si apriranno non solo le porte alla doppia nazionalità per i nostri connazionali all’estero, ma anche a un’Europa più integrata, all’insegna dello straordinario patrimonio di culture di cui dispone”.