Voto all’Estero: CONFEREMATA LA TENDENZA

Anche oltre frontiera si è rafforzata la tendenza all’incremento di certi partiti “piccoli”. In pratica Lega Nord con oltre il 10% di preferenze e L’Italia dei Valori (IDV) con un buon 8%. Per i grandi partiti nazionali, che rappresentano, nonostante tutto, il bipolarismo, politico più unico che raro, in Europa, la flessione c’è stata ed ha riconfermato la stessa tendenza registrata per il voto espresso sul territorio nazionale. Anche i Connazionali all’estero, dimostrando gran maturità e lungimiranza, non hanno “promosso” i partiti d’estrema sinistra o d’estrema desta. Lo sbarramento del 4% non ha consentito a queste formazioni d’essere rappresentate al Parlamento Europeo. Le recenti consultazioni, sin troppo snobbate, rappresentano, invece, un preciso riferimento anche per la politica interna dei Paesi UE; Italia compresa. Con uno scarto di circa il 20% d’affluenza rispetto alle politiche del 2008, la passata consultazione ha evidenziato un preciso segnale nazionale ed internazionale. Intanto, la Grand’Europea, ha preferito i partiti di destra ed in Italia il Pdl ed il suo leader Berlusconi ha evidenziato un minor numero di consensi sulle cui cause, certamente, non mancherà in dibattito pro e contro nei prossimi giorni. Se i numeri sono forza, il PD ha intascato la sua ennesima sconfitta, ma il PdL non ha registrato l’ipotizzata e strombazzata quota 40% dei consensi; dovendosi accontentare, tanto per scrivere, del 35% dei voti. Vittoria, dunque, ma meno plateale del previsto. Chi ha vinto, anche nei numeri, è stata la Lega Nord che, col suo 10% di preferenze, si presenta al Parlamento di Strasburgo come una componente politica agguerrita sempre più internazionale che lombarda. Buoni risultati anche per la Compagine di Di Pietro (IDV) che, insieme all’Unione Democratica di Centro (UDC), ha rosicchiato voti sia a sinistra sia a destra dei grandi partiti politicamente in polemica tra loro ( PdL/PD). Del resto, la stessa affluenza alle urne dei Connazionali all’estero, secondo i dati forniti dalla rete diplomatico-consolare italiana nei 28 Pesi UE, è stata solo del 6,75%, rispetto al 10,81% delle precedenti consultazioni del 2004. Come il solito, con uno spirito che tanto ci è noto, nessuno ammette d’essere stato sonoramente sconfitto, ma nessuno ha ,però, vinto clamorosamente. Soli i “piccoli” partiti, anche quelli storici, non saranno più rappresentati al Parlamento Europeo. Un altro segno dei tempi e della necessità di fornire agli Italiani nuovi parametri di raffronto politico che stimolino anche la loro diretta partecipazione ai destini dell’Unione Europea.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy