Polemica e veleni tra la Cia e il Ministro Zaia

Dopo lo strappo con Confagricoltura, consumatosi in Veneto qualche giorno fa, ora si è scatenata la bagarre con la Confederazione italiana agricoltori. Duri botta e riposta con Politi
di C. S.
Le Cia dell’Abruzzo, del Molise, della Puglia, della Basilicata, della Campania, della Calabria, della Sicilia e della Sardegna ribadiscono un giudizio di forte insoddisfazione. Inviata una lettera agli assessori all’Agricoltura affinché, preferibilmente attraverso una concertazione tra loro, i rispettivi presidenti di Regione e le organizzazioni professionali agricole, sviluppino un’azione di contrasto, nelle competenti sedi istituzionali (Conferenza Stato-Regioni), nei confronti dell’ipostesi ministeriale.

Nella lettera i presidenti delle Cia ricordano, infatti, che gli agricoltori e gli allevatori del Mezzogiorno, pur essendo i principali finanziatori del fondo di cui all’art. 68 che per oltre il 60 per cento è alimentato dal prelievo operato sui premi per i seminativi, per l’olivicoltura, per gli ovi-caprini e per l’ortofrutta, godrebbero di benefici assolutamente marginali dall’attuazione delle misure proposte dal ministro Zaia. Il 50 per cento del fondo servirebbe a finanziare gli interventi sulle assicurazioni, finora a totale carico del Bilancio dello Stato, ed a questo si aggiunge anche il danno che dello stesso fondo solo una minima parte ritornerebbe alle aziende agricole del Meridione”.
Non solo. Secondo la proposta del ministro, oltre 90 milioni di euro sui 146 previsti per gli interventi accoppiati, circa il 70 per cento, è destinato alle principali produzioni del Nord, quali bovini da carne e bovini da latte. Si tratta, quindi, di una scelta politica diretta verso interventi che -affermano i presidenti delle Cia del Sud- emarginerebbero le regioni del Mezzogiorno, deficitarie proprio in tali produzioni”.
Per quanto riguarda l’ortofrutticoltura e l’olivicoltura, fortemente rappresentate nel Sud d’Italia e che contribuiscono per oltre il 30 per cento all’intero fondo, questi due settori “subiscono un trattamento di grave penalizzazione. All’ortofrutta non è destinato alcun intervento ed all’olivicoltura è riservata la misera somma di 6 milioni di euro per un incentivo ai soli oli d’oliva Dop e Igp”.

“La CIA continua a fare da cinghia di trasmissione dell’agonizzante Partito Democratico. Senza rendersi conto che raccontando bugie non si prendono voti e ci si squalifica agli occhi degli agricoltori i cui interessi reali, invece, si dovrebbero difendere.”
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia sulle polemiche sollevate dalla CIA, evidentemente stimolata dall’On. Susanna Cenni del PD sulla distribuzione delle risorse previste dall’articolo 68 della PAC.

“I settori e le aree di intervento dell’articolo 68 dell’Health Check, vale la pena ribadirlo, sono tutti da definire in una sede multilaterale, qual è la Conferenza Stato Regioni. Non è quindi ammissibile – prosegue Zaia – formulare giudizi chiaramente influenzati da valutazioni di convenienza politica, salvo poi sedersi attorno al tavolo, come se nulla fosse, a consultazione elettorale avvenuta.“

“È evidente a tutti, infatti, e ancor più dovrebbe esserlo alla CIA e all’On. Cenni – che la CIA ovviamente non può che ‘apprezzare’ – che la bozza presentata ad oggi è, appunto, una bozza, un documento tecnico che deve ancora passare al vaglio politico di tutte le Regioni. Come sempre, e come dovrebbe sapere bene chi dice di rappresentare gli interessi degli agricoltori, l’iter prevede – ha proseguito Zaia – il passaggio del documento in sede di Comitato tecnico Assessori e di Conferenza Stato-Regioni, previsti rispettivamente per il 25 giugno e il 2 luglio. È in quelle sedi che le varie parti, compresa ovviamente la Regione Toscana, presenteranno i propri pareri e giudizi. Se poi si vuole fare della propaganda la si faccia: evidentemente il centrosinistra e la CIA pensano che il normale processo democratico sia ormai obsoleto e che sia più fruttuoso il processo alle intenzioni via agenzia di stampa.”

“Riguardo al Fondo di Solidarietà Nazionale, invece di dire sciocchezze la CIA chieda conto dei 154 milioni di Euro per l’FSN dello scorso esercizio, mai finanziato dal Governo Prodi e dagli amici della CIA. Se c’è molto da ridistribuire questa volta – ha concluso Zaia – è anche grazie al lavoro svolto in Europa da questo Ministro e da questo Governo”.

“Ribadisco ancora una volta che agli atti non esiste alcuna proposta compiuta ed organica della Cia sull’attuazione delle misure previste dall’articolo 68 della Pac. Chi strumentalmente sta utilizzando questo argomento per la campagna elettorale deve essere già in grado di avanzare un progetto leggibile fin d’ora. E ad oggi questa proposta non c’è, né vale affermare che alcuni argomenti avanzati qua e là, frammentati, disorganici, incompiuti, episodici ed estemporanei siano la copertura per una strumentalizzazione fatta sulla testa degli agricoltori”.

“A proposito poi del Tavolo Verde – aggiunge il Ministro – Politi deve essersi distratto perché ha avuto più concertazione in questo anno del fare che in tutti quelli precedenti, quando ci si riuniva in inutili tavoli per decidere solo quale dovesse essere il tavolo successivo. Questo lo dico non perché non apprezzi le critiche e non ami lavorare insieme, ma perché occorre finirla con le ritualità che hanno prostrato l’agricoltura italiana”.

“La credibilità del presidente Politi si gioca sul fatto che entro oggi (ndr ieri) arrivi al Ministero la proposta organica della Cia, che – conclude Zia – evidentemente giace chiusa nel cassetto della sua scrivania”.

“Probabilmente il Ministro Luca Zaia non ama la concertazione. Da quando si è insediato, da più di un anno, il Tavolo verde, istituito per legge, non è stato mai convocato. E sull’art.68 della Pac ci sono state soltanto riunioni a livello tecnico durante le quali abbiamo puntualizzato verbalmente le nostre proposte. Vorremmo, invece, che su un argomento così importante per il futuro degli agricoltori italiani ci fosse un pieno coinvolgimento di tutte le organizzazioni agricole. Sta di fatto che, al momento, conosciamo soltanto la proposta ministeriale, mentre ignoriamo completamente cosa hanno indicato le altre forze del mondo agricolo”. E’ quanto sostenuto dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi.

“Il Ministro Zaia- aggiunge Politi- in questi mesi ha fatto soltanto tante belle e trionfali promesse, ma di fatti concreti molto pochi. Il settore agricolo si trova in grave difficoltà. Nei prossimi giorni avremo modo di fare il punto sull’intera situazione, denunciando una scarsissima attenzione verso i problemi che oggi vivono i nostri agricoltori. Una cosa, comunque, è certa: il ministro non tollera la pur minima critica. Ogni volta che si cerca di affrontare una questione concreta per l’agricoltura italiana, accusa la nostra Confederazione di fare campagna elettorale sulla testa dei produttori agricoli. Un’accusa del tutto gratuita e priva di ogni fondamento. Noi ci assumiamo tutte le responsabilità del nostro operato che ha come obiettivi la crescita dell’imprenditoria agricola e la difesa del reddito degli agricoltori e in questa direzione continueremo ad andare avanti”.

“Per quanto riguarda, poi, l’art. 68 -rileva il presidente della Cia- abbiamo sottolineato in occasione degli incontri tecnici l’esigenza di concentrare gli interventi intorno a tre misure: sostegno alla zootecnia estensiva; sostegno alla qualità per la filiera del grano duro; sostegno alle filiere cerealicole per l’alimentazione animale.

“Al ministro diciamo, inoltre, che non può finanziare le assicurazioni con i soldi degli agricoltori. Anche sul Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali -sottolinea Politi- ha annunciato più volte la soluzione definitiva. Ma finora assolutamente niente di concreto. L’unica cosa sicura è che i finanziamenti non ci sono”.

“Di certo, non ci facciamo intimorire dai diktat del Ministro, né tanto meno dalle critiche e dalle accuse. Per noi il confronto e la concertazione sono elementi fondamentali della democrazia e per questo vanno assolutamente valorizzati. Non abbiamo alcun imbarazzo e non ci lamentiamo in continuazione. Noi ci battiamo per un preciso obiettivo che è il rilancio dello sviluppo e della competitività delle imprese agricole. A questo punto pensiamo che quello del ministro non sia lo stesso”.

“La Cia ci ha inviato 37 righe di assoluta genericità. Cosa ben diversa da una proposta per l’attuazione delle misure previste dall’articolo 68 della PAC. Nelle 37, dico 37, righe inviateci si ripropongono temi noti e considerazioni che nulla hanno a che vedere con una proposta organica.”

Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia dopo aver ricevuto una breve nota della CIA relativa all’articolo 68 della PAC.

“La CIA – spiega Zaia – ci fornisce idee e proposte talmente vaghe che ne risulta difficile la contestualizzazione in un quadro tecnico ed economico reale”.

“Ci sono oltre 420 milioni di plafond totale utilizzabile: vanno suddivisi territorio per territorio, coltura per coltura, azienda per azienda. Questo è un piano. Le idee generiche valgono per tavolo generici. Ci aspettiamo da Politi almeno una tabella nella quale le risorse disponibili siano suddivise per linee di investimento.”

di C. S.
06 Giugno 2009 TN 22 Anno 7

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