“Mentre a Milano chi imbratta i muri viene portato in tribunale, proprio questa mattina, di fronte a una mozione del Pdl che chiedeva l’intensificazione dei controlli contro gli scempi di sedicenti writer che imbrattano la città, la maggioranza a guida Partito Democratico del 6° Municipio si è divisa in maniera imbarazzante e non ha avuto il coraggio né di respingere la nostra mozione, né di approvarla, ma ha preferito uscire dall’aula facendo mancare il numero legale. Abbiamo semplicemente chiesto di intensificare i controlli da parte dei Vigili Urbani e di applicare fino in fondo il decreto sicurezza approvato dal Governo Berlusconi che inasprisce le pene per chi imbratta”.
Con queste parole i consiglieri del Popolo della Libertà del 6° Municipio, Giorgio La Porta e Maurizio Politi, hanno commentato in una nota congiunta la mozione anti graffiti discussa stamattina in consiglio.
“Dapprima hanno cercato di minimizzare il problema – ribadisce Politi – poi sono passati a dare la colpa al sindaco Alemanno e per concludere, hanno abbandonato l’aula pur di non esprimersi né favorevolmente né in maniera contraria, sostenendo che scrivere sugli edifici, in fondo, e’ una forma di rappresentazione artistica. Arrivare a imbrattare fino ai primi piani dei nostri palazzi con scarabocchi senza senso che costano ai proprietari degli edifici migliaia di euro in ripuliture, e’ un atto criminoso e come tale và perseguito. C’è bisogno tanto di repressione quanto di prevenzione per arginare questo fenomeno, ma la sinistra preferisce per l’ennesima volta non guardare il problema”.