Siamo a pochi giorni dalle elezioni europee e cosa propongono i nostri candidati di concretamente europeo? Come pensano che si possa arrivare finalmente a un Governo europeo? In che modo è possibile creare un efficace sistema di difesa Continentale? Quale dovrebbe essere la posizione dell’Europa in medio oriente? Siamo favorevoli o no all’ingresso della Turchia? Crediamo che un giorno la Russia possa entrare nell’Unione Europea? Che ruolo intendiamo assegnare ai milioni di europei residenti fuori dall’Europa? Quali sono le priorità che il prossimo Parlamento Europeo dovrebbe affrontare?
Di tutti questi argomenti nel dibattito che sta precedendo l’elezione non si è sentito praticamente nulla. Una volta si diceva che era inutile parlare del sesso degli angeli. Ora possiamo dire che gran parte delle argomentazioni che si stanno facendo sui giornali e nei dibattiti televisivi in funzione strettamente europea non servono assolutamente a nulla.
Del resto, a dibattere, sono quasi tutti i leaders politici che poi non andranno in Europa ma guardano solo all’Italia. Quanto ai candidati, la maggior parte di essi è formata da persone quasi del tutto sconosciute al grande pubblico. Comunque, gente che non fa audience e quindi non va in televisione. Purtroppo non si tratta neanche di un vero ricambio politico. Ci sono solo nomi nuovi che sperano di essere eletti in Europa, sistemarsi economicamente e usare il nuovo Status di parlamentare europeo per sistemarsi anche in Italia. Tutta gente che probabilmente in Europa si farà vedere ben poco se non per interessi particolari o eventualmente per i rimborsi spese.
Non si tratta, purtroppo, di un discorso qualunquistico: chiunque segua solo un po’ ciò che avviene a Bruxelles conosce bene la preparazione, l’impegno e la partecipazione di gran parte dei nostri Parlamentari. Si fa per dire, naturalmente.
A questo punto ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica: Perché non sollecita i partiti e gli organi d’informazione a dare uno spazio maggiore ai reali problemi che attanagliano l’Europa?
La sua autorità morale potrebbe, infatti, aiutare moltissimo ad elevare almeno un po’ il livello qualitativo del dibattito politico. Se poi gli italiani all’estero si facessero sentire un po’ al Quirinale non sarebbe male: l’Europa, in fin dei conti, è anche affar loro.