“E' particolarmente grave che un presidente del Consiglio, proprietario direttamente o indirettamente di una parte significativa dei media italiani, attacchi in modo così inusitato un gruppo editoriale e il suo quotidiano. In verità, a Berlusconi da fastidio qualsiasi critica e persino delle domande che in modo circostanziato un giornalista gli ha posto, così come avviene normalmente nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo. Il presidente del Consiglio si deve convincere che la libertà d'informazione è prevista dall'articolo 21 della Costituzione e quel diritto è figlio della lotta contro il fascismo. Schernirsi poi per la discussione pubblica di fatti rivendicati come “vicende esclusivamente private”, dopo la partecipazione da lui stesso sollecitata allo special di Porta a porta, è grottesco e paradossale”. Lo dice il senatore del Pd Vincenzo Vita.