La ricomposizione temporale della narrazione

Le potenzialità del racconto autobiografico come dimensione pratica e temporale nell’esperienza di armonizzazione e coerentizzazione dei tempi di vita delle storie esistenziali, descrive e interiorizza connessioni logiche e causali tra episodi, eventi e trame narrative, nella costruzione di intrecci esistenziali con trasformazioni ed alternanze individuabili nel soggetto narrante, nel ruolo centrale della correlazione tra intreccio e personaggio, che definisce l’identità narrativa del soggetto espositore, raccontata e l’identità della storia che determina l’identità del personaggio. La correlazione fra intreccio e personaggio permette l’individuazione del momento apicale di una dialettica interna al ruolo del narratore costituendo un’identità autobiografica dove il tempo della narrazione coincide con quello della ricomposizione. L’autobiografo trae la personale caratterizzazione specifica dall’unità della sua vita secondo una linea di concordanza come totalità temporale che durante la linea di discordanza è minacciata dall’effetto perturbatore e dirompente degli eventi imprevisti di cui è costellata. La sintesi discordante e concordante obbedisce ad una necessità retroattiva della contingenza dell’evento su cui si connette e si modula l’identità del narratore. La rappresentazione della realtà del racconto autobiografico in forma esplicativa e narrativa presenta aspetti semantici e permette di accostarsi al soggetto della storia di vita e alla nozione di identità narrativa, nella possibilità di comprensione e decodificabilità degli eventi nella duplice valenza temporale e semantica, garantendo una continuità alla sequenza temporale tramite un processo di ristrutturazione semantica. La duplice valenza, temporale e semantica rielabora nel corso della narrazione il rapporto tra i molteplici tempi attraversati dal soggetto. L’atto del narrare e il racconto della molteplicità temporale di eventi ed episodi in tempi diversi, ricerca un ordine cronologico, permettendo di attribuire senso e significato ai vissuti, in modalità soggettive e individuali. L’incontro tra tempi oggettivi e soggettivi, attraverso un costante procedimento di risignificazione, avanza la narrazione su un duplice registro temporale e semantico nel gioco dialettico fra differenti tempi riconosciuti nel racconto autobiografico. La narrazione della propria vicenda esistenziale non è solo tentativo di ricostruire il personale disegno autobiografico, tramite un ossessivo recupero di ricordi e frammenti, in nome di un’esaustività del racconto, ma anche considerando la qualità del rapporto che il soggetto intrattiene con il proprio tempo. Il racconto della propria storia di vita, lontano da logiche efficientistiche, viene proposto come momento qualitativamente unico e singolare di riedizione di significato nei momenti apicali dell’esistenza, relativamente ai propri ritmi metabletici di cambiamento e di evoluzione nel riconoscere appartenenze, tramite l’individuazione di sviluppi qualitativi verso cui progettarsi. Il tempo della narrazione risulta dunque momento della ricomposizione, non dei frammenti, per raggiungere la completezza, ma riabilitare il soggetto intrinsecamente storico, perché si ritrovi in un tempo originario, in svolte e ritmi più significativi a livello esistenziale nella ricerca di unità e appartenenza. La narrazione tramite l’attuazione della reversibilità semantica della personale storia di vita nella pratica di riappropriazione di un disegno autobiografico di nessi, legami e intuizioni oltre il flusso temporale lineare, si presenta in connessione causale.

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