IL PAGAMENTO DELL’ICI DALL’ESTERO

Recentemente da parte delle agenzie di stampa è stata data la notizia relativa della Risoluzione dello scorso 4 marzo del Dipartimento del Ministero dell’Economia e Finanze italiano con la quale il governo Berlusconi ha, da un lato, invalidato i Regolamenti comunali che avevano esteso anche agli iscritti all’AIRE l’esenzione dal pagamento dell’ICI sull’abitazione tenuta a propria disposizione in Italia e, dall’altro, ha anche sollecitato gli stessi comuni a recuperare l’ICI che questi proprietari residenti all’estero non hanno versato nel 2008 proprio in virtù della norma comunale invalidata. A seguito di questa novità moltissimi italiani che vivono all’estero, proprietari di un’abitazione in Italia, ci viene riferito che si sono messi a tempestare di telefonate gli uffici di patronato, le loro associazioni ed anche alcune redazioni di settimanali italiani, come L’ECO in Svizzera, per saperne di più ma anche per esprimere la loro rabbia per questa discriminazione subita (da alcuni definita “una carognata”) rispetto a chi vive in Italia. Ma anche per esprimere la loro preoccupazione per dover pagare addirittura l’ICI del 2008 che non avevano versato attenendosi ad informazioni ottenute dallo stesso ufficio comunale italiano dove si erano rivolti volendo comportarsi correttamente nei confronti della fiscalità italiana.
L’ ICI, praticamente, in questi giorni è diventato l’argomento principale trattato sia nei circoli che nelle assemblee pubbliche, specialmente nella Confederazione dove vivono decine di migliaia di famiglie che possiedono un appartamento o una casa in Italia. Si ritiene, pertanto, doveroso ricordare a tutti gli interessati che per il pagamento dell’ICI i cittadini italiani residenti all’estero possono effettuare il versamento dell’ICI dovuta per l’intero anno in un’unica soluzione nel periodo che va dal 1° al 16 dicembre. In tal caso devono essere corrisposti gli interessi nella misura del 3% sull’importo che si sarebbe dovuto pagare in acconto entro il 16 giugno. Ciò premesso il primo consiglio è proprio quello di avvalersi di questa possibilità con la speranza che il governo, la maggioranza che lo sostiene ed il parlamento tutto, da qui a dicembre, si ravvedano a riguardo di questa ennesima discriminazione a danno degli italiani che vivono all’estero. Magari a seguito di forti sollecitazioni in tal senso dei parlamentari eletti all’estero e soprattutto di quelli che fanno parte della maggioranza di centrodestra: un giorno o l’altro dovranno pur dimostrare ai loro elettori, con dei fatti concreti e non solo a parole, l’utilità del voto all’estero e di essere rappresentati in parlamento (luogo in cui di fanno le leggi!) con dei loro deputati e senatori. Se, poi, alla fine del prossimo mese di novembre, non dovesse accadere niente di tutto questo, i proprietari di un’abitazione in Italia, tenuta a propria disposizione, dal 1° al 16 dicembre avranno tutto il tempo per provvedere al pagamento dell’ICI con un minimo esborso in più dovuto, appunto, al pagamento degli interessi del 3% sull’importo che si sarebbe dovuto versare come anticipo entro il 16 .
Per quanto concerne quest’ultimo aspetto vi sono poi due possibilità di versare l’ICI. La prima è quella di versarla direttamente in Italia, facendolo personalmente oppure, nel caso che ciò non sia possibile, incaricando un familiare o una terza persona, tramite: a) un versamento diretto allo sportello del concessionario della riscossione nella cui circoscrizione è compreso il comune sul cui territorio è l’immobile; b) un versamento sull’apposito modello di conto corrente postale intestato al citato concessionario; c) un versamento allo sportello di un istituto bancario convenzionato con il concessionario. La seconda possibilità è, invece, il pagamento dall’estero con uno dei seguenti modi: vaglia internazionale ordinario; vaglia internazionale di versamento in conto corrente; bonifico bancario. Sia i moduli dei vaglia postali che il bonifico bancario devono tuttavia essere compilati con molta attenzione poiché vi vanno riportati correttamente tutta una serie di dati. Basta che uno di questi manchi o sia inesatto e vi è il rischio che il versamento non vada a buon fine. Tuttavia chi desidera o è obbligato ad optare per il versamento dall’estero può avvalersi della consulenza qualificata del Centro di Assistenza Fiscale della UIL per il tramite di un ufficio del patronato ITAL-UIL, oppure di una sede della UIM.

Dino Nardi
Coord. UIM per l’Europa, membro CGIE

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