Il Sindacato Medici Italiani presenta in riunione straordinaria tre nuove proposte per il rilancio dell’ex guardia medica e delle attività territoriali programmate
Si è svolta lo scorso 23 aprile la riunione straordinaria della Commissione nazionale per continuità assistenziale (ex guardia medica) e medicina dei servizi, organizzata dalla segreteria nazionale del Sindacato Medici Italiani (SMI). Un incontro degno di nota nel corso del quale sono stati stabiliti e raggiunti obiettivi fondamentali per il futuro del servizio medesimo. I lavori della Commissione si sono conclusi, infatti, con la produzione di un articolato che introduce tre importanti novità in merito alla normativa che regola il settore della continuità assistenziale. Il primo punto riguarda la tutela dei medici con doppio incarico (quota oraria e capitaria). In relazione all’attuale normativa che prevede la perdita del mandato della continuità assistenziale (e quindi dello stipendio) per gli operatori sanitari che superano il tetto massimo di 650 assistiti, lo Smi chiede che venga previsto il passaggio graduale dall'attività di medico di guardia a quella di medico di assistenza primaria. E che si tenga conto della reale proporzione tra numero di ore lavorate e pazienti in carico, in maniera tale da realizzare il ruolo unico del medico di medicina generale. Il secondo punto consiste nel riconoscimento della “condizione di lavoro usurante notturno” per la continuità assistenziale. Nel terzo punto il Sindacato Medici Italiani suggerisce, inoltre, che vengano applicate al lavoro dell’ex guardia medica le stesse tutele previste per la medicina dei servizi territoriali (gravidanza e/o malattia), nonchè il pagamento del ristoro psico-fisico. Nel contempo è stato proposto un adeguamento degli emolumenti dei medici impiegati nel
la medicina dei servizi territoriali a quelli della continuità assistenziale. «Siamo molto soddisfatti del lavoro della Commissione – ha dichiarato Pina Onotri dello Smi-Lazio – abbiamo riscontrato un'ampia convergenza di tutti i delegati regionali in merito ai punti proposti. Il Sindacato ringrazia Paola Volponi, responsabile nazionale medicina di famiglia Smi e Anna Lampugnani, responsabile nazionale continuità assistenziale Smi per l'impegno che hanno deciso di portare avanti al tavolo delle trattative nazionali, accogliendo le richieste delle Regioni. A loro va il nostro augurio di buon lavoro».
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