Bilancio 1 maggio oltre fave pecorino e cloro

Le notizie che riporto viaggiano per l’Italia, l’Europa , il
mondo, anche queste sono cronaca di un giorno non proprio
solo di festa ma di lotta, perchè il lavoro non è un diritto, un
bene acquisito ma una conquista. Senza che ce lo dica nonno
Napolitano, non abbassiamo la guardia.

Doriana Goracci

ink e foto su


Sparano sul Centro Sociale Cloro Rosso

1 maggio 2009 da Alessandro Marescotti
Un manifesto di Cloro Rosso

Tre colpi di pistola hanno centrato un ragazzo di Cloro Rosso, il quarto è stato attutito dal telefonino che ha fatto da scudo. E’ stato operato d’urgenza ed è ora all’ospedale il ragazzo del centro sociale autogestito che stanotte è stato colpito da una persona che è entrata nei locali di Cloro Rosso e ha fatto fuoco. Poco prima erano stati respinti alcuni ragazzi che volevano entrare con la forza. Chi ha sparato aveva un passamontagna, ed è fuggito via.Non vi sarebbe un movente dichiaratamente politico. Ma è ugualmente la spia di un clima di sopraffazione violenta che detta le regole nella città. E’ un’emergenza che non è stata colta a sufficienza da chi, accecato dal furore ideologico, chiedeva la chiusura di un centro di aggregazione giovanile che in questi mesi ha svolto attività positive, che spaziavano dalla palestra alla biblioteca, dalla musica alla visione di film.Riteniamo che una città violenta e degradata ha bisogno di cambiare pagina impegnando i giovani sul terreno della cultura e dell’impegno civile, ed è chiaro che Cloro Rosso fa parte della soluzione, non del problema.
PeaceLink esprime ai ragazzi di Cloro Rosso solidarietà e sostegno.
Il Comitato per Taranto “esprime tutta la sua solidarietà” verso Cloro Rosso “che in questi mesi ha contribuito a colmare una gravissima carenza socioculturale”. Solidarietà anche da Rifondazione Comunista

http://comitatopertaranto.blogspot.com/2009/05/mafia-e-politica-attentato-al-coloro.htmlIl sito di Cloro Rosso
http://www.myspace.com/csoaclororosso
Blog di Cloro Rosso

Cloro Rosso su Facebook

Dibattito al Cloro Rosso sull’inquinamento Ilva
http://lists.peacelink.it/taranto/2008/10/msg00025.html

Linux e Internet al Cloro Rosso
http://tinyurl.com/cakggt



foto del corteo autorganizzato che oggi, 1 Maggio, ha sfilato per le strade di Napoli

immagine:








Protestas en Turquía


1° maggio: scontri a Istanbul

Diverse centinaia di manifestanti si sono scontrati questa mattina con la polizia a Istanbul, mentre migliaia di sindacalisti e di lavoratori sfilavano per la festa del primo maggio nel centro della città. I poliziotti in tenuta antisommossa hanno realizzato ben tre cariche utilizzando anche idranti contro gruppi di centinaia di manifestanti che lanciavano pietre, nel quartiere di Sisli. Un numero imprecisato di persone sono state fermate. I manifestanti sotto le bandiere della confederazioni sindacali Disk e Kesk, dei partiti di sinistra e della formazione filocurda Dtp scandivano slogan come ”mano nella mano contro il fascismo”, ”la repressione non ci fermera”’,”lunga vita al primo maggio”, ”lunga vita alla rivoluzione e al socialismo”. Il parlamento turco ha adottato mercoledì una legge che ripristina la festività del primo maggio abolita dopo il colpo di stato militare del 1980. Il primo maggio del 1977 uomini armati appartenenti ai gruppi di estrema destra appoggiati dai servizi segreti, avevano aperto il fuoco sulla folla dei lavoratori che manifestavano in Piazza Taksim uccidendo 34 persone e ferendone altre centinaia. I primi scontri si sono verificati già poco dopo l’alba ad Istanbul. La polizia ha disperso e caricato un primo gruppo di manifestanti che stava cercando di dirigersi verso piazza Taksim, vietata ai manifestanti dalla prefettura e dal Governo come era accaduto per tutti gli anni scorsi. “Torneremo a Taksim perché vogliamo celebrare il Primo Maggio in modo degno e perché vogliamo farlo da popolo libero” avevano dichiarato ieri alcuni sindacati indipendenti rigettando il divieto a manifestare nella centrale piazza di Istanbul. Dalle 5.30 del mattino di oggi la città è stata completamente blindata dalle forze di sicurezza e il quartiere intorno a Taksim transennato. L’anno scorso e due anni fa migliaia di manifestanti furono sgomberati a suon di manganelli, lacrimogeni e idranti dalla polizia. Di mezzo ci andarono anche un centinaio di giornalisti, che furono percossi dalle forze dell’ordine, riportando in qualche caso ingenti danni anche alle apparecchiature tecniche. L’anno scorso a Sisli, un quartiere del centro di Istanbul, la polizia è arrivata a caricare i manifestanti fino alle porte di un ospedale. Il Primo Maggio quest’anno arriva in una Turchia sconvolta dalle indagini sull’organizzazione segreta Ergenekon, accusata di aver destabilizzato la vita politica turca almeno negli ultimi 11 anni e che potrebbe essere anche causa dei morti a Taksim. Parte del paese crede che con il processo contro i dirigenti di Ergenekon (fra cui sarebbero proprio numerosi militari e forse anche ambienti legati alla magistratura) si metterà la parola fine a una delle pagine più drammatiche nella storia recente del Paese, con l’eliminazione di questa eminenza grigia, sospettata tra l’altro di essere anche mandante dell’omicidio di Don Andrea Santoro, ucciso a Trebisonda nel febbraio 2006, apparentemente per mano di un giovane fanatico.
Ma c’è anche chi crede che molte delle persone arrestate non abbiano nulla a che vedere con l’organizzazione e che siano state coinvolte per gettare discredito verso i militari e la magistratura, da sempre difensori dei principi laici su cui si basa la Turchia moderna, sostenuti dagli Stati Uniti, in conflitto con il governo del premier Recep Tayyip Erdogan sostenuto invece dall’Unione Europea.


Usa: manifestazione contro Guantanamo, 60 arresti a Washington
WASHINGTON – Circa sessanta manifestanti sono stati arrestati durante una protestesta organizzata davanti alla Casa Bianca per chiedere la chiusura del carcere di Guantanamo. I dimostranti, incappucciati e vestiti con le tute arancioni dei prigionieri della prigione Usa a Cuba, sono scesi in piazza all’indomani della scadenza del centesimo giorno dell’amministrazione Obama. Accusano il presidente di non aver mantenuto la promessa di chiudere la prigione. La polizia ha fermato le persone che hanno portato la protesta sul marciapiede della Casa Bianca, dove e’ vietato manifestare. (Agr)

Torturing for America

Secondo “Der Spiegel” Obama sarebbe alle prese con il passato dell’amministrazione Bush e con un contesto – quello di Guantanamo – le cui risultanze di complicità non possono nascondere il fatto che forse si voglia evitare di punire i perpetratori delle torture. Secondo il giornale tedesco la decisione di fermare i tentativi di punire i colpevoli potrebbe porre l’opinione pubblica degli Stati Uniti nella condizione di vivere un altro test come quello Watergate.



Scontri in Germania
Scontri tra manifestanti e polizia hanno caratterizzato le prime ore della festa del primo maggio in alcune citta’ della Germania con un bilancio di decine di agenti feriti. Lo hanno reso noto le autorita’ tedesche. A Berlino la conclusione di una festa organizzata in strada, nel quartiere orientale di Friedrichshain, ha visto circa 200 dimostranti, che scandivano slogan contro il capitalismo, lanciare bottiglie e pietre contro la polizia, auto e tram. Il bilancio e’ stato di 29 agenti feriti e di 12 persone fermate. Diversi contenitori per i rifiuti sono stati dati alle fiamme e alcune pensiline alle fermate degli autobus sono state distrutte. La polizia ha detto che in precedenza la festa, cui avevano partecipato circa 2.000 persone, era stata pacifica. Ad Amburgo gli agenti feriti in scontri con i manifestanti sono stati tre. La polizia a Berlino e’ pronta ad affrontare nuovi problemi nella giornata di oggi in cui sono in programma raduni e marce organizzate da partiti di estrema destra, sindacati e formazioni di sinistra.
Primo Maggio. Berlino blindata per il corteo. Primi scontri tra autonomi e polizia.
Il video è stato ritirato dal sito ma c’è un video fornito da La7

Anche quest’anno la festa del Primo Maggio in Germania si preannuncia ad alta tensione. La notte scorsa a Berlino i primi scontri tra circa 500 autonomi e le forze di polizia. I dimostranti hanno lanciato sassi contro banche e vetrine di negozi. Quest’anno per il tradizionale corteo della Festa dei lavoratori la capitale tedesca sarà particolarmente blindata. E non solo per il numero di partecipanti circa 8mila, Black Block compresi o per le contro-manifestazioni dei gruppi di estrema destra. La Mayday-Parade di oggi vedrà protagonista la crisi economica mondiale, tema dominante dell’imponente manifestazione del 28 marzo scorso il cui motto era “Non paghiamo per la vostra crisi”.
PRECARI OCCUPANO AMBASCIATA SVEDESE E CHIEDONO ASILO
Mayday, MayDay
Basic Income For All!
Chi ha occupato l’ambasciata svedese?
Cervelli in fuga? Antimonarchici svedesi? Situazionisti stravaganti?
Niente di tutto questo, sono precari e precarie, studenti e migranti, giovani e meno che hanno richiesto asilo politico per avere garantiti diritti sociali e di cittadinanza. E per attestare che hanno ragione di reclamarli, perché qui e ora non ne godono, hanno portato i loro “curricula”.
Siamo grafici pubblicitari, giornalisti free lance, collaboratori a progetto, fonici, ricercatori ed insegnanti precarie, operatori sociali, operatori di call center, tecnici dell’industria dello spettacolo e della comunicazione, studenti e disoccupati. In Italia, il welfare state è una delle ultimissime voci di spesa e però la prima da tagliare anno dopo anno, demolendo così ogni garanzia e diritto di cittadinanza ma, soprattutto, compromettendo ogni possibilità di futuro. Infatti oggi in Italia il mercato del lavoro è precarizzato, polverizzato e sfruttato; si lavora più ore dei padri e si hanno meno diritti. Ma questa precarietà va oltre le mura del lavoro, si è precari in tutto, 24 ore al giorno. Le garanzie sociali come un reddito, una casa, la formazione o la semplice mobilità sono completamente negate.
Con un sistema di protezione sociale tutto legato al lavoro, sempre più precario ed intermittente che non copre la stragrande maggioranza dei lavoratori, l’Italia si candida a rimanere il fanalino di coda nel welfare e nelle politiche sociali, condividendo con la Grecia questo primato negativo. Un mondo del lavoro diviso tra garantiti durante e dopo il lavoro, e precari in continuo e progressivo aumento numerico, senza tutele e garanzie sia durante che dopo il lavoro. Un’asimmetria sociale e lavorativa che vede crescere sempre di più il bacino di lavoratori precari ed atipici con percentuali che parlano chiaro: solo un terzo degli assunti nel 2008 è a tempo indeterminato e solo un quarto della complessiva forza lavoro attualmente impiegata ha diritto di accesso agli ammortizzatori sociali o a forme di protezione sociale e di welfare. Per questo abbiamo deciso di chiedere asilo politico alla Svezia, paese nord europeo a welfare state avanzato. Qui, come in molti altri paesi europei, esiste uno stato sociale in cui il cittadino, considerato come tale e non come una spugna da strizzare, è garantito dallo stato e non vincolato alla famiglia. Invece qui in Italia si è scelto da anni di inchiodare i giovani all’unica rete di salvataggio possibile: mamma e papà, eventualmente nonna e nonno… E non contenti hanno pure voluto chiamarci, da sinistra a destra, mammoni, bamboccioni e fannulloni.
Chiediamo asilo politico per lasciare il cadavere di questo sistema liberista in crisi perenne ed infinita, per dichiarare la nostra ribellione allo sfruttamento della precarietà di vita, per lasciarci indietro la politica economica ecumenica tremontiana, che declama la quaresima della crisi contando sempre sugli stessi agnelli sacrificali, noi.
www.indipendenti.eu



SENZA SERVI NE PADRONI
Il l° maggio è una “data simbolo” per i popoli di tutto il mondo, perché a differenza delle altre feste, religiose e non, nasce come esigenza di riscatto . 123 anni or sono, Il primo maggio 1886 quasi quattrocentomila lavoratori scioperarono in tutto il nord america; ottantamila nella sola chicago, che stava diventando una delle maggiori e più combattive concentrazioni operaie. Anarchici e aderenti al movimento riformatore dei knights of Labor parteciparono allo sciopero. Furono gli avvenimenti di questi giorni ad avere poi un’influenza decisiva sul movimento operaio mondiale: il 2 maggio, le dimostrazioni si ripeterono; il lunedì 3, davanti alla fabbrica mc cormick in sciopero, la polizia uccise alcuni scioperanti; il martedì 4, durante un comizio di protesta per i morti operai, fu lanciata una bomba tra i ranghi dei poliziotti che stavano caricando i presenti, facendo morti e feriti. Otto esponenti anarchici furono arrestati come responsabili del lancio della bomba, mentre veniva scatenata nel paese una vera e propria caccia all’anarchico. Al termine di un processo viziato dal pregiudizio del giudice e della corte, sette di loro furono condannati a morte. L’11 novembre 1887 george engel, adolph fischer, albert parsons e august spies furono impiccati; louis lingg si uccise (o fu ucciso) prima dell’esecuzione gli altri furono risparmiati grazie alla commutazione della condanna in lunghi anni di prigionia. La repressione, isterica nei confronti degli anarchici, investì anche i socialisti e i knights of labor, che con i suoi più di cinquecentomila membri era la maggiore organizzazione operaia del paese. Tutto questo mentre in italia il 1 maggio 1898 coincide con la fase più acuta dei “moti per il pane. Quel giorno si hanno 3 morti a minervino. Manifestazioni a firenze e a sesto fiorentino, dove la polizia spara alla schiena dei lavoratori in fuga provocando 5 morti e 10 feriti e a milano dove i militari, comandati dal generale bava beccaris, reprimono la rivolta sparando sui manifestanti con fucili e cannoni. E oggi ?
L’opulenza sociale, la corruzione borghese, lo sciovinismo sindacale hanno portato al progressivo abbandono delle tradizionali forme di celebrazione del 1 maggio, confinando la giornata ad una scampagnata con fave e salame e qualche concertino. Le nuove forme di schiavitù come il lavoro interinale non permettono una qualsiasi forma di opposizione. Anche perché se 100 anni fa era notevole la richiesta di forza lavoro, oggi nella civiltà post industriale, il lavoratore-schiavo è sempre più un bene sacrificabile sull’altare del profitto. Se nel secolo scorso le ingiustizie sociali determinavano una presa di coscienza da parte delle masse lavoratrici accumunate dallo stesso desiderio di riscatto, oggi la corsa al lavoro fomenta nuove guerre tra poveri: l’odio che dovrebbe essere incanalato verso il lavoro salariato e gli sfruttatori viene indirizzato verso le fasce più povere della popolazione. I migranti in primis che possedendo meno diritti sono più facilmente soggiogabili. Noi anarchici, amanti della vita e della libertà non ci rassegniamo a questa forma di prostituzione spacciata per lavoro. Cerchiamo di non cadere nel tranello del lavoro salariato, mentre auspichiamo la nascita di una società più cosciente e consapevole delle proprie esigenze. Quindi coltiviamo l’idea di un lavoro inteso come appagamento immediato dei nostri bisogni, sempre in una logica di autogestione e di crescita individuale e non professionale. Volendo eliminare qualunque dimensione gerarchica per un mondo SENZA SERVI NE PADRONI.

I MAGGIO: GIORNATA DI LOTTA IN TUTTA ITALIA, LE

DIVERSE MANIFESTAZIONI

I MAGGIO
Milano, Palermo e Roma: in decine di migliaia in piazza oggi in Italia per il nono primo maggio precario dell’ l’”EuroMayday”, la street parade diffusa in tutto il mondo. L’appuntamento italiano più importante è stato quello di Milano, dove la May Day probabilmente più partecipata di sempre ha lanciato un percorso di analisi, di agitazione, di critica a questo modello di sviluppo insostenibile unendo lotta e allegria. Insieme in piazza in un corteo davvero molto imponente decine e decine di migliaia lavoratori, migranti, operatori della conoscenza e studenti. A Roma, invece, per la prima May Day capitolina in 5mila hanno attraversato all’ora di pranzo le vie dei quartieri popolari come il Pigneto. Infine Palermo, dove la May Day è tutt’ora in corso fra le vie del capoluogo siciliano. Tante altre comunque le manifestazioni oggi in giro per l’Italia: a Brescia in 4mila questa mattina, con un’ottima risposta di persone per lo spezzone antagonista che si è concluso in piazza Rovetta. A Verona, invece, nel pomeriggio in centinaia hanno ricordato Nicola Tommasoli, ucciso esattamente un anno da cinque giovanissimi gravitanti nell’ambito dell’estrema destra scaligera. Questa mattina sempre a Milano un migliaio di migranti, lavoratori e precari hanno sfilato spontaneamente nella zona di via Padova via Transiti. Chiusura con i sindacati confederali all’Aquila, per un primo maggio nazionale nel segno del terremoto. Niente bandiere, né cortei o striscioni, mentre da metà pomeriggio a Roma va in scena il tradizionale carrozzone del concerto del I Maggio.

PRIMO MAGGIO per ricostruire e ricominciare…

E’ uscito il nuovo numero di site.it/sollevatiabruzzo , giornale per gli sfollati aquilani, ciclostilato presso il campo da rugby di Villa sant’Angelo (Aq). PRIMO MAGGIO per ricostruire e ricominciare. Nuovo numero di “sollevati abruzzo”, il giornale degli sfollati, giornale per gli sfollati aquilani, ciclostilato presso il campo da rugby di Villa sant’Angelo (Aq)

Concertone del Primo Maggio: più di 800 mila persone in piazza San Giovanni

Raccolta fondi a favore di familiari delle vittime del lavoro
Un concerto che prende spunto da una canzone “Il mondo che vorrei” di Vasco Rossi, la star più attesa, che si esibirà questa sera dopo le 21.00 per circa tre quarti d’ora. Un evento solidale grazie alla raccolta fondi destinata a finanziare borse di studio per i ragazzi rimasti orfani a causa degli incidenti sul lavoro. Aprendo la manifestazione Paolo Belli ha invitato tutti i giovani che affollano la piazza a mandare un sms al 48585, del valore di un euro, per partecipare all’iniziativa. Sergio Castellitto ha poi invitato i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti a “dare il buon esempio” facendo inviare loro un sms in diretta per questa raccolta benefica.

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Ponte del 1 maggio, traffico in tilt code interminabili in particolare sulle autostrade del Nord.
Berlusconi: io meglio di Obama, consensi al 75%



1 maggio a Lugano

ink e foto su

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