G8 agricolo: nero su bianco quello che vogliamo

Fissati alcuni principi in una dichiarazione finale riassumibili in poche battute: lotta alla speculazione, difesa delle identità produttive nel rispetto del libero mercato e centralità della produzione agricola
di T N
I Paesi del G3, G5 e le Organizzazioni, i cui rappresentanti hanno partecipato alla conferenza stampa finale, si sono sentiti rappresentanti dalla Presidenza e dal documento della stessa, “quindi – ha commentato Zaia – sono ancora più convinto che il Vertice, basato sul principio della inclusività, sia stato fruttuoso e determinante. Abbiamo avviato un percorso condiviso con tutti i nostri partner nei diversi continenti del mondo sul tema della sicurezza alimentare, proprio qui a Cison di Valmarino e sotto la presidenza italiana. L'apprezzamento di tutti i Paesi presenti al vertice per questa iniziativa è stato unanime”.

“Abbiamo messo nero su bianco il mondo che vogliamo: un mondo in cui la fame non sia più una piaga per 140 Mln di bambini e non uccida un Mld di persone all'anno; un mondo in cui l'accesso al cibo e ad alimenti salubri, sufficienti e nutrienti sia, in una sola parola, un fatto 'normale. Sono molto soddisfatto – ha aggiunto il Ministro – che gli occhi del mondo siano stati puntati per tre giorni su un settore determinante per il nostro futuro, un settore troppo spesso ignorato e non considerato un'attività produttiva nobile e importante. Abbiamo voluto, uniti, rimettere questo tema al centro dell'attenzione dei media e lavoreremo perché sia anche il cuore dell'agenda politica del futuro”.

Il Vertice si è chiuso con l'impegno “ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ridurre gli effetti negativi dell'attuale crisi finanziaria sulla povertà e la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca”.

Volendo riassumere in poche battute il vertice i temi centrali affrontati, che i Ministri vorrebbero portare al prossimo G8 in Abruzzo sono: lotta alla speculazione, difesa delle identità produttive nel rispetto del libero mercato e centralità della produzione agricola.

Fra gli impegni contenuti nella dichiarazione finale, intitolata “L'Agricoltura e la Sicurezza alimentare al Centro dell'Agenda Internazionale”, sono contenuti anche due punti essenziali: “evitare la concorrenza sleale, le distorsioni del mercato agricolo, incluse le misure restrittive all'export, come concordato in ambito G20 – e rimuovere gli ostacoli all'utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli”.

Tra gli altri obiettivi fissati:
– monitorare ed effettuare ulteriori analisi sui fattori che, potenzialmente, possono determinare la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole, incluso la speculazione.
– incoraggiare una strategia coordinata a livello internazionale e finalizzata a migliorare l'efficienza delle filiere agroalimentari.
– ridurre gli sprechi nei Paesi industrializzati
– sostenere gli effetti benefici della globalizzazione e dell'apertura dei mercati, evidenziando l'importanza di un commercio internazionale dei prodotti agricoli basato su regole certe.
– aumentare la produzione agricola, che va bilanciata adeguatamente con la produzione di energia rinnovabile da biomasse

Nel punto 8 della dichiarazione, il Ministro Zaia ha indicato altri due grandi risultati riconosciuti all'Italia: “dobbiamo porre l'agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche, rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra, rafforzando il ruolo delle donne, l'uguaglianza di genere e il ricambio generazionale. La sicurezza alimentare richiede anche politiche mirate a garantire la effettiva gestione e l'uso sostenibile delle risorse naturali, coinvolgendo le comunità locali nel rispetto delle loro identità. Questo modello di crescita risponde anche ai requisiti delle aree rurali meno sviluppate dove bisogna aumentare la produzione locale sostenibile”.

“Il riconoscimento dell'importanza delle piccole imprese e di quelle familiari – ha commentato a questo proposito il Ministro – è un traguardo importante per un Paese come il nostro, dove la dimensione media delle aziende è di sei ettari”.

Fonte: Mipaaf

di T N
25 Aprile 2009 TN 16 Anno 7

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