Terremoto in Abruzzo

Sono trascorsi già diversi giorni dal terribile sisma che ha colpito l’Aquila e zone limitrofe il 6 aprile scorso, e tanta distruzione e tanta morte, in una regione tanto tranquilla e riservata per quanto ospitale e laboriosa, non riescono ancora a lasciare i nostri occhi ed i nostri cuori.

E’ stata un’immane tragedia che ha lasciato 297 vittime e una regione colpita duramente nei suoi affetti, nei suoi interessi e nelle sue memorie: colpita duramente, ma non a morte, perché l’Abruzzo e gli abruzzesi sapranno reagire e tornare quanto prima alla vita di sempre.

Tutto il Paese, e non solo, si è stretto attorno ai terremotati per condividere stupore e cordoglio.

Le Istituzioni, dal Capo dello Stato al Governo; dalle Forze Militari ai Vigili del Fuoco, alle Associazioni di volontariato, fino ai singoli privati, si sono mossi con prontezza ed efficacia, in una gara di generosità e di coraggio che ha risvegliato in tutti noi l’orgoglio di essere Italiani.

Il sistema di “Protezione Civile” ha dimostrato ancora una volta di essere un modello all’avanguardia nel suo genere

Il Presidente del Consiglio ha ripetuto in piu’ occasioni l’impegno a chiudere le tendopoli entro il prossimo autunno e sistemare le persone colpite dal terremoto in case piu’ sicure e confortevoli. Intanto per chi vuole ricostruire la propria casa o ripararla, è stato assicurato il sostegno dello Stato.

Tutte le forze politiche, di governo e di opposizione, hanno promesso all’unisono una ricostruzione tempestiva ed adeguata, cosi’ come si sono impegnati a seguire giorno dopo giorno sia l’andamento dei lavori e a vigilare per evitare l’arrivo di speculatori e di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione delle aree colpite dal sisma, ricostruzione per la quale saranno coinvolte anche le comunità locali, in primo luogo i sindaci.

Inoltre raccolte di fondi per la ricostruzione sono state prontamente organizzate su tutto il territorio nazionale e all’estero tra le nostre comunità emigrate, con manifestazioni di generosità e solidarietà degni della nostra migliore tradizione.

Insomma, ancora una volta il “ sistema Italia” ha reagito con prontezza, competenza , compostezza, umiltà e generosità.

Intanto sul territorio colpito dal sisma si continua a lavorare per ripristinare i servizi essenziali per una comunità: servizi medici, poste, scuole, assistenza, attività commerciali, ecc

Contemporaneamente prosegue senza sosta il lavoro dei tecnici per rilevare i danni e l’agibilità delle costruzioni . Sono all’esame soprattutto gli edifici residenziali, edifici pubblici, scuole, ospedali, attività produttive : lo scopo è di permettere al maggior numero possibile di famiglie di ritornare nelle proprie abitazioni in condizioni di sicurezza e tranquillità; di ridare piena regolarità ai servizi pubblici e all’assistenza e far riprendere le attività produttive della regione.

Ma non solo la ricostruzione sarà seguita con attenzione dalle autorità preposte, ma perché tragedie del genere non abbiano piu’ a ripetersi, almeno con tanti morti e tanti danni, una particolare attenzione sarà data all’attività di prevenzione.

In attesa che cio’ venga realizzato, lentamente, partendo dai piccoli gesti quotidiani, le popolazioni dell’Abruzzo – con tutte le difficoltà del caso – stanno cercando di tornare alla normalità. Chi ha potuto ha ripreso possesso della propria casa; le attività commerciali e uffici hanno richiamato i loro dipendenti per cominciare a riorganizzare le attività lavorative; Le scuole cominciano a riprendere il loro corso, anche se sotto le tende o in altre soluzioni provvisorie, per aiutare i bambini a superare i traumi del terremoto tornando il prima possibile alla normalità. Anche in questo settore non mancano gesti commoventi di solidarietà : molte scuole delle regioni limitrofe dell’Abruzzo si sono offerte di ricevere piccoli gruppi di studenti e famiglie di alunni hanno offerto ospitalità alle famiglie terremotate nelle loro abitazioni.

Nelle tendopoli,poi ,si sono registrate le prime nascite, i primi battesimi e i primi matrimoni: un segno inequivocabile che “la vita” vuole continuare il suo corso; che negli abruzzesi colpiti dal terremoto la “tragedia” è stata vinta dalla “speranza” ;che la volontà e la caparbietà sapranno superare i traumi materiali e psicologici, con l’aiuto del tempo e con la vicinanza e solidarietà degli altri.

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