L’ESISTENZIALISMO COME ATMOSFERA STORICO-CULTURALE

Lo spiritualismo esistenzialistico

L’esistenzialismo anche se con una sensibilità in senso lato spirituale e religiosa è ultimamente, particolarmente, presente, infatti la riflessione di antropologi e sociologi, proprio per il fatto che criticano un atteggiamento di caduta di tensione esistenziale ne indicano, in un certo modo, la costanza e la necessità.
Augè in un libro dal titolo “Perché viviamo?” a carattere marcatamente esistenzialista, lamenta nell’attuale temperie, un crollo di tensioni ideologiche tranne quelle legate strettamente al consumismo ed alla spettacolarizzazione: all’effimero. Le filosofie innovative, per Abbagnano erano il materialismo storico, ossia la riflessione sulla storia, il pragmatismo e l’esistenzialismo.
L’esistenzialismo è una delle correnti più rilevanti del Novecento, incidenti nella cultura di tutto il secolo, distinguendo il periodo tra le due guerre in quanto atmosfera e clima filosofico, di riflessione e di speculazione, per cui si è collegato con certe manifestazioni letterarie in cui era più vivo il senso della problematicità della vita umana.

I caratteri dell’esistenzialismo

Dopo la seconda guerra mondiale, nell’ambito della situazione d’incertezza della società europea, dominata dalle distruzioni materiali e spirituali della guerra, la cosiddetta letteratura esistenzialistica, e in primo luogo l’opera letteraria di Sartre, costituisce l’anello di congiunzione tra la situazione di quel momento e le forme concettuali dell’esistenzialismo. Infatti questa letteratura si è fermata soprattutto a descrivere le situazioni umane che recano in sé fortemente impressa la traccia della problematicità radicale dell’uomo, sottolineando le vicende meno rispettabili e più tristi, peccaminose o dolorose e l’ambiguità del bene stesso che talvolta mette capo al suo contrario. Questi temi ricorrono anche nell’opera di Simone de Beauvoir, la quale, oltre che nella sua opera letteraria, ha illustrato l’ultimo di essi in uno scritto intitolato Per una morale dell’ambiguità.

Esistenzialismo e filosofia

Inteso in senso stretto e tecnico, l’esistenzialismo è un insieme di filosofie che pur nella loro peculiarità irriducibile risultano oggettivamente caratterizzate da tratti comuni che denunciano l’appartenenza ad un medesimo clima speculativo e spiegano perché Essere e Tempo di Heidegger o l’Essere e il Nulla di Sartre siano stati ritenuti entrambi capolavori esistenzialisti.
Nelle filosofie esistenzialistiche assume un rilievo centrale la riflessione circa l’esistenza, intesa come modo di essere proprio dell’individuo. Tale modo d’essere specifico viene descritto come un rapporto con l’essere, che si può distinguere in essere esperienziale (l’io, gli altri, il mondo) e come struttura ontologica (l’Essere di Heidegger) o un assoluto divino (la Trascendenza di Jaspers, il Mistero di Marcel, l’Essere-Verità di Pareyson)
In sintesi, l’esistenzialismo filosofico è un concetto storiografico per indicare tutte quelle forme di pensiero che, in un certo contesto culturale, si sono trovate a condividere la visione dell’esistenza come modo di essere in quanto rapporto con l’essere, di fronte a cui l’uomo, nella sua singolarità finita ed irripetibile e nell’ambito di una determinata situazione storica e temporale, fra la nascita e la morte, è chiamato a decidere in vista della propria autenticità e realizzazione.
Le figure principali dell’esistenzialismo europeo sono Heidegger, Jaspers, Sartre e Marcel, che rientra nel filone dello spiritualismo esistenzialistico. Nel nostro Paese l’esistenzialismo ha trovato il suo più celebre esponente in Nicola Abbagnano.

Spiritualismo esistenzialistico

Lo spiritualismo, pur mantenendosi fedele al suo testo fondamentale ossia la coscienza e i suoi dati immediati, comincia a far propri alcuni temi esistenzialistici desunti prima da Kierkegaard poi da Heidegger e Jaspers. La critica della conoscenza razionale od oggettiva, la distinzione tra essere ed esistenza, l’instabilità del rapporto tra uomo e mondo, quindi l’angoscia che caratterizza tale rapporto, sono i maggiori di questi temi, che sono integrati nel quadro classico dello spiritualismo e volti a illustrarne gli aspetti più marcatamente religiosi. La tendenza intimistica della filosofia di Marcel traspare dalla preferenza che egli attribuisce alla metodologia diaristica nell’esposizione del suo pensiero, ed è poi evidente in tutti i suoi scritti che assumono spesso la forma di un’intima confessione. Il tono esistenzialistico del Giornale Metafisico consiste esclusivamente nel fatto che in esso Marcel si rifiuta di considerare il problema dell’Io e il problema di Dio come risolvibili sul piano oggettivo, ma arriva al punto di non considerarli questioni problematiche: l’essere, sia l’essere dell’Io umano sia l’essere di Dio, non è problema, ma mistero.

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