E così non sia

E’ passata ieri la processione davanti casa, nell’unica via percorribile dalle auto, dalle persone, nella parte dove il mio paese – in quanto ci vivo- non sembra solo morire, è di fatto ripiegato su sè stesso e ridiscende la via stretta, non tanto da non fare entrare un’automobile e dopo, cul de sac, una rampa antica di scale di pietra sulla Cassia, 370 metri sul mare…sgombra da mezzi di locomozione, giornate incantate, canti di passione. A fianco, dopo un’isolato, ho la chiesa di Santa Maria, dopo mesi è tornata bella, ristrutturata, con intelligenza e prontezza ha usufruito dei fondi della Regione destinati al restauro delle chiese dei piccoli centri storici del Lazio. Tuttavia, nessuno dell’Amministrazione ha chiesto niente per questo piccolo centro sopra una rupe di tufo, nato nel X sec. come rifugio dei pastori di capre, c’erano soldi veri a disposizione, esattamente come la passata Pasqua, dove tutto il mondo è paese e avevo fatto un po’ di conti… Ma il destino si sa fece si che “a partire dal 1676 fu affidata a governatori laici che si successero per circa un secolo, fino alla conquista napoleonica. In epoca moderna le vicende di Capranica non raggiunsero i drammatici vertici vissuti altrove, a Ronciglione, ad esempio, o a Monterano: fu conquistata dalle truppe francesi e si adeguò alla nuova gestione amministrativa, abbastanza apprezzata, se si esclude l’abitudine alla leva forzata, la partecipazione alle imprese militari del nuovo ed intraprendente governo e la deportazione degli oppositori e degli affezionati all’Ancien Régime. Anche la comunità di Capranica eresse il proprio Albero della Libertà, abbattuto nel 1799, e l’aquila dorata, pacificamente trasportata nel Duomo”. Tutto pacifico, tutto scorre, Natale Pasqua le Processioni.
Ma dentro e fuori la mia casa, mi viene spesso una febbre, ascoltando leggendo osservando come stasera quando apprendo:
IL PAPA “SCOMUNICA” NIETZSCHE, MAESTRO DI FALSE LIBERTA’
“L’esaltazione della liberta’ individuale che sembra dominare la cultura contemporanea ha radici in una visione dell’uomo molto pericolosa, quella di Friedrich Nietzsche”.Lo afferma Benedetto XVI che nell’omelia della messa crismale critica “le opinioni predominanti” sul tema della liberta’, sottolinenando che “i criteri secondo cui ci misuriamo” rimangono “in fin dei conti, nella superficialita’ di tutto cio’ che, di solito, s’impone all’uomo di oggi”. “Friedrich Nietzsche – ricorda il Papa – ha dileggiato l’umilta’ e l’obbedienza come virtu’ servili, mediante le quali gli uomini sarebbero stati repressi. Ha messo al loro posto la fierezza e la liberta’ assoluta dell’uomo”. In proposito, Papa Ratzinger ammette che “esistono caricature di un’umilta’ sbagliata e di una sottomissione sbagliata” e afferma che esse, come cristiani, “non vogliamo imitare”. “Ma – denuncia – esiste anche la superbia distruttiva e la presunzione, che disgregano ogni comunita’ e finiscono nella violenza”. L’esortazione del Pontefice e’ a “imparare da Cristo la retta umilta’, che corrisponde alla verita’ del nostro essere, e quell’obbedienza, che si sottomette alla verita’, alla volonta’ di Dio”.
Cosa cambia questa affermazione-negazione per la vita di tutta la gente?
Non cambia un bel niente, resta tutto così. Ricostruire nei tempi in cui appaiono i soldi veri, nelle giornate vere della Tragedia, ad opera della vera politica, dei veri esperti nel settore, degli opinionisti affermati, degli aventi diritto e ruolo, dei delegati, di chi ha autorevole presenza, tempo vero, danaro vero, possibilità reali, senza polemiche, unendo le forze, pratica accreditata, comunicazione corretta e ufficiale…chi più crediti ha, ne metta.

Nello stesso giorno, giovedì 9 aprile 2009, il Papa dichiara anche : “Consacrazione è un togliere dal mondo e un consegnare al Dio vivente”.
Dio vive e l’uomo muore, questo mi era chiaro da tempo.

Benedetto XVI ha benedetto gli Oli Santi per la diocesi dell’Aquila, con queste commoventi parole: “Al nostro caro fratello, Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo dell’Aquila, che a motivo dei gravissimi danni causati dal terremoto non potrà riunire il presbiterio diocesano per la celebrazione della Messa Crismale, desidero far pervenire questi santi oli in segno di profonda comunione e di vicinanza spirituale. Possano questi santi oli accompagnare il tempo della rinascita e della ricostruzione, sanando le ferite e sostenendo la speranza”.
Rimbalzano le parole di Vita di monsignor Monari, raggiante per il prossimo 8 novembre con il papa a Brescia . “Pietro, in un testo famoso, ci esorta a non spadroneggiare sulle persone a noi affidate ma a farci modelli del gregge…Se poi ci chiediamo quale sia la sorgente di questa affascinante libertà, anche qui il vangelo è chiarissimo: è il rapporto costante col Padre nella preghiera e nell’obbedienza che fa di Gesù un uomo libero”.
E allora mi chiedo cosa avrà fatto mai quel suo conterraneo Friedrich Wilhelm Nietzsche di così grave per meritare certe diffide?
Non c’è da chiedersi a mio avviso, quanto fosse “pericolosamente” negativa la visione dell’altro tedesco sul Cristianesimo ma piuttosto la pericolosità intrinseca nel valore di liberazione dell’uomo dall’oppressione, lo Spirito dionisiaco: ” Lo spirito dionisiaco è la parte irrazionale dell’individuo e dell’esistenza, la parte caotica e non rinchiudibile all’interno di una trattazione sistematica e ordinata, vera parte dominante della vita vista come ebbrezza, sensualità, esaltazione ed entusiasmo”.
Ricordo dei brani interessanti, come spesso ne scrive Umberto Galimberti, nell’ Ospite inquietante, perchè credo sia giunto il tempo di stabilire chi sia allora l’Ospite inquietante, se l’abbiamo invitato, se l’abbiamo letto, se l’abbiamo vissuto il nichilismo, quello che non ci fà percepire neanche noi stessi e la stagione infinita del nostro scontento, della rabbia e della disperazione.
Giammetta, conoscitore profondo e attendibile di Nietzsche, scrive : “L’uomo è chiamato a difendersi da se e le virtù umane sono esaltate in pieno perchè per Nietzsche l’uomo non deve prostrarsi all’illusione di qualcosa che non c’e”.
I forum di Radio Tre, sono chiusi da tempo, l’ultimo di Prima Pagina portava come tema “Salari e Produttività”.
Il forum di Fahreneit sulla puntata del giorno è confluito sulla discussione dei libri e chiuso il 2 febbraio 2009.
Si ricorda per il lutto collettivo nella trasmissione Uomini e Profeti di Rai Tre, mentre scrivo all’11 aprile, che anche nella Bibbia c’è un tempo per parlare e uno per tacere, frase risolutiva come un jolly.

Per tornare da dove sono partita, un paese italiano prima di Pasqua, con una strada pulita per la processione-priva di macchine ma non di umani, ritorno a quell’albero della libertà che “era al centro di disordini e di diatribe tra rivoluzionari liberali e conservatori, che vollero abbatterlo non appena cessò il periodo rivoluzionario. A Lauria il beato Domenico Lentini seppe placare gli animi delle fazioni con la proposta di erigere al posto dell’albero della libertà la croce che definì “albero del riscatto e della salute”. Le sue parole convinsero gli spiriti repubblicani a rinunciare all’albero della libertà”.
E così non sia, tacere e rinunciare, tentiamo almeno.
Senza pulcini, polli ed agnelli, tantomeno uova con sorprese a pagamento, vi mando i miei auguri di arrampicate sull’albero della Libertà, ‘che di frutti ne ha ancora da dare e per noi da scoprire, senza che nessuno ce la regali, in vita, la Libertà.

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