Gli onorevoli Aldo Di Biagio, Guglielmo Picchi, Giuseppe Angeli e Amato Berardi al congresso costitutivo del partito” Popolo della libertà” hanno presentato un loro documento dal titolo: “Il partito degli italiani senza confini”nel quale viene riaffermata l’idea dell’avvenuto avvio di un partito e di un “progetto politico” nel quale “ dovranno essere coinvolti tutti gli italiani: quelli che lavorano, che continuano a credere nella forza dello Stato e nei valori della legalità e che si attivano ogni giorno per il bene del nostro paese”. Personalmente preferisco un ordinamento giuridico giusto che garantisca l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e che tragga la sua forza dal fatto garantisca la legalità e non viceversa.
Trattandosi di una presa di posizione riferita agli italiani lavoratori emigrati recenti e meno recenti, con passaporto italiano ed alle loro famiglie sarebbe stato forse più confacente ricordare tra i dati valoriali la giustizia sociale la cui assenza è stata alla base di tanta emigrazione ed alla base di non poche attuali diseguaglianze fra italiani in madrepatria e dei paesi d’accoglienza.
Il documento, riferendosi al passato, riconosce il valore “ dell’associazionismo, collante culturale, valoristico ed emozionale che ha consentito ai tanti nostri connazionali di esprimersi e di mantenere inalterate le loro radici, le loro idee e la loro storia”. “Questa ambizione- prosegue il citato documento- è alla base delle migliaia di realtà associative che hanno preso forma in questi decenni e che hanno rappresentato la culla entro la quale l’italianità è stata preservata ed è stata valorizzata sul territorio”.
E’ questa una affermazione importante se la si riferisce anche al presente ed al futuro riconoscendo l’esigenza del mantenimento di un pluralismo associativo e del pluralismo della rappresentanza. Coloro che operano per ridurli o eliminarli presuntivamente ritengono che i soli soggetti legittimati ad esprimere la rappresentanza degli italiani all’estero debbano essere i partiti italiani.
Gli onorevoli Di Biagio, Picchi, Angeli e Berardi sottolineano in specie il fatto che “il nuovo partito dovrà essere un riferimento politico per i connazionali all’estero, un progetto contraddistinto dalla forza delle idee e dal valore aggiunto dell’associazionismo e della militanza”.
Legittima è l’aspirazione ad essere “un riferimento politico”, a non considerarsi l’unico esclusivo riferimento quasi ad escludere legittimazione al pluralismo delle formazioni politiche presenti o eventuali.
Il modo invece di come s’intenderebbe stabilire relazioni fra il Partito del popolo e l’associazionismo definito “valore aggiunto del partito” ci sembra sostanzialmente eguale a quel collateralismo subalterno tanto praticato nel passato, che è l’opposto dell’autonomo e pluralistico mondo delle associazioni. Le associazioni che in questi anni hanno rafforzato un processo inverso come anche quelle che per loro natura e finalità sono sempre state estranee al ruolo di “valore aggiunto di partito” come valuteranno tali propositi rilevanti per il tono complessivo del documento e per l’occasione nella quale esso è stato presentato?
Se questi fossero i propositi è difficile poter dire che è il nuovo che avanza nei e tra gli schieramenti politici