«In barba alle rassicuranti dichiarazioni della ministra Gelmini, la Sicilia è la regione che pagherà il prezzo più alto a causa dell’azione di questo governo e tutto ciò con in complice silenzio dei deputati e dei senatori eletti nella nostra Isola e di un governo regionale che, a parole, non fa altro che sbandierare continuamente ai quattro venti la propria vocazione autonomistica». Lo ha dichiarato il senatore del Pd Giuseppe Lumia. «Ricordo – ha continuato – che il governo Prodi nel corso della XV legislatura aveva approvato, attraverso le due leggi finanziarie, provvedimenti importanti, volti a risolvere concretamente il problema della precarietà degli insegnanti. Infatti, come è noto, la legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007), aveva autorizzato l'immissione in ruolo di 150mila docenti e di 20mila unità di personale tecnico ausiliare (Ata) nel triennio 2007, 2008 e 2009, inoltre, la legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) aveva previsto la stabilizzazione di circa 17mila insegnanti di sostegno e di ulteriori 10mila unità di personale tecnico ausiliare nel triennio 2008, 2009 e 2010. Inoltre, secondo fonti ministeriali, il piano di assunzioni, così come previsto dalle suddette leggi finanziarie del precedente governo, aveva già avviato, nel giugno 2006, la stabilizzazione di 20mila docenti e di 3.500 unità di personale tecnico ausiliare (Ata) e nel maggio 2007 la stabilizzazione di 50 mila docenti e di 10 mila unità di personale tecnico ausiliare (Ata)».
«Basti ricordare – ha sottolineato – che nel solo anno scolastico 2008/09, nella scuola siciliana, l'aumento di 4-5 alunni per classe ha causato un taglio di 2626 posti di lavoro (2500 insegnanti e 126 personale Ata). Taglio confermato anche per il prossimo anno scolastico».
«E’ chiaro, quindi – ha spiegato -, che in Sicilia questi provvedimenti porteranno ad una riduzione, complessivamente, di oltre 15mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Dato che si commenta da solo in una regione in cui la perdita del lavoro ha sovente risvolti drammatici. Senza dimenticare che l'applicazione della “riforma” Gelmini/Tremonti eliminerà definitivamente il precariato in Sicilia – non verranno assunti più supplenti – e creerà un elevato numero di soprannumerari, che saranno costretti ad essere utilizzati per le supplenze, con un devastante effetto sulla qualità della scuola e sulle professionalità dei lavoratori».