Nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Catanzaro ha decretato la scarcerazione di Pantaleone (Luni) Mancuso

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro della Giustizia – Per sapere – premesso che:

– nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Catanzaro ha decretato la scarcerazione di Pantaleone (Luni) Mancuso, personaggio di spicco dell’omonimo clan della ‘ndrangheta vibonese;

– la scarcerazione è stata decretata per decorrenza dei termini;

– Pantaleone Mancuso viene collocato dagli inquirenti ai vertici dell’omonima cosca ed è considerato il “braccio operativo” dello zio Cosmo Michele Mancuso, capo di una delle tre articolazioni in cui risulta attualmente diviso il clan;

– Pantaleone Mancuso è stato condannato lo scorso 10 febbraio a 12 anni per estorsione nei confronti di un imprenditore vibonese; è stato, altresì, condannato con sentenza definitiva, nel processo “Dinasty” a tre anni e quattro mesi per associazione mafiosa;

– Sempre Pantaleone Mancuso, nel processo “Dinasty 2 – Do ut des”, dove era finito coinvolto anche il magistrato vibonese Patrizia Pasquin, era stato accusato di aver beneficiato di alcuni atti di dissequestro dei beni, ma al termine del giudizio con il rito abbreviato, era stato assolto, anche se la sentenza è stata appellata dalla Procura Generale di Salerno;

– In data 8 luglio 2007 Pantaleone Mancuso era stato coinvolto nell’altra operazione “Arca”, ma l’ordinanza di custodia cautelare il 31 luglio 2007 era stata annullata dal Tdl di Reggio Calabria;

– Il 18 febbraio 2009 il PM della DDA di Reggio Calabria ha chiesto 14 anni di carcere per Pantaleone Mancuso, accusato di aver imposto imprese “amiche” nei subappalti e di aver intascato una tangente da un miliardo di vecchie lire dall’impresa appaltatrice dei lavori sull’Autostrada Salerno – Reggio Calabria, nel tratto Pizzo – Serre;

– Infine, sempre Pantaleone Mancuso, è fra gli imputati tutti a piede libero, del maxiprocesso per mafia “Genesi” in corso a Vibo Valentia, attualmente sospeso in attesa che la Corte d’Appello di Catanzaro individui un magistrato non incompatibile con la sua trattazione;

– All’interrogante appare davvero assurdo che tra norme legislative, lentezze giudiziarie e cavilli vari, un capo cosca della ‘ndrangheta possa essere libero:

– Quali urgenti iniziative legislative intenda attuare per garantire che gli uomini giudiziariamente conclamati come mafiosi, debbano espiare totalmente la pena inflitta.

On. Angela NAPOLI
Roma 18 marzo 2009

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