GLI STATI UNITI D'AMERICA VISTI DALL'ITALIA
Il governo democratico cerca di realizzare la politica del cambiamento per cui è stato eletto dal popolo americano, l'opposizione fa il suo ruolo.Vediamo come.
Il Weekly Trunk, l'aggiornamento settimanale del Partito Repubblicano, messo in circolazione sul web per informare e fornire argomenti all'opposizione in tutto il territorio dell'unione, mostra nel titolo una simpatica, rassicurante faccia tonda e sorridente, ben diversa dal sorrisetto tirato dell'ultimo Bush. Questa settimana elenca una serie di accuse al governo Obama, mette in luce contraddizioni nei discorsi del Presidente nel tentativo di far accettare dall'opinione pubblica il pacchetto stimolo per l'economia. Sul piano ideologico paventa una vasta cospirazione di sinistra, fatta da gruppi radicali uniti dalla necessità di far accettere il programma del Presidente e di attaccare le idee repubblicane. Attribuisce una bella bocciatura a Timothy Geithner, Ministro del Tesoro, per il modo come tratta la recessione, in ciò sostenuto dal Wall Street Journal dell'11 marzo: Phil Izzo: ”Obama, Geithner Prendono Voti Bassi dagli Economisti”. Rileva poi che Obama oscilla sulla tassazione per espandere la spesa federale per la sanità, e conclude con una frase in inglese molto idiomatica, memorabile e poco traducibile, per sottolineare una ingiustificata orgia di spese fatta con il danaro dei contribuenti americani. Per precisare l'idea riporta l'eloquente titolo di un giornale: Mike Allen: “Congresso al Lavoro: 1 Miliardo ogni Ora”, Il Politico,11 marzo 2009. Per quest'ultimo punto si impegna anche John McCain che richiama con forza l'attenzione dei repubblicani a combattere contro la spesa di danaro pubblico fatta per scopi demagogici.Uno dei suoi slogan preferiti è: “Fight the pork-barrel spending.”
Consapevole delle difficoltà per porre in essere e far accettare il suo piano per il cambiamento, il Presidente chiede un forte impegno della base (Organizing for America's Pledge Project), affinchè a livello locale ci sia un impegno forte e costante per far capire bene a tutti gli americani che il bilancio da far approvare in congresso è un vero strumento di ripresa economica, con particolare attenzione ai problemi della sanità, scuola ed energia.
Mi soffermo a sottolineare l'impegno verso la ricerca scientifica e tecnologica per le energie verdi rinnovabili, e quella solare ed eolica, che diminuiranno la dipendenza americana dal petrolio straniero e creeranno milioni e milioni di nuovi posti di lavoro. Non si parla mai di energia nucleare. Indicativa di volontà verde anche nella dimensione domestica della vita quotidiana, la creazione da parte della First Lady Michelle di un orto nel terreno della Casa Bianca.
Auguriamoci il pieno successo ed uno sviluppo crescente della politica delle energie verdi, per liberarci per sempre dall'incubo del nucleare, delle sue scorie radioattive per millenni, e di disastri tipo Cernobyl, con il loro tragico seguito di malattie fatali.
A questa legge di bilancio si accompagna la richiesta di taglio dei bonus stellari per i dirigenti delle compagnie salvate dal fallimento con l'intervento di danaro pubblico. Per capire bene il problema cito un esempio da La Repubblica del 17 marzo 2009, secondo cui un dirigente della Lehman Brothers, Richard Fuld, in otto anni prima del crack, si è messo in tasca tra stipendi e bonus 500 milioni di euro; segue una lunga lista di esempi altrettanto eclatanti.
Paul Samuelson, un famoso economista di parte democratica, a suo tempo consigliere di J.F.Kennedy, commenta i provvedimenti di Obama in modo positivo, sostiene che i salvataggi con danaro pubblico sono fatti veramente a favore della Main Street, cioè dei cittadini normali, piuttosto che di Wall Street, ovvero del mondo della finanza. Non dimentichiamo uno degli slogan famosi della recente campagna di Obama: Wall Street non può ridere mentre la Main Street piange. Lo stesso Samuelson, però, rimprovera Obama di eccessiva prudenza, e lo richiama a maggiore tempestività nella realizzazione dei suoi programmi di risanamento, per non perdere il favore degli americani.
Tra repubblicani e democratici è dunque in corso un gioco delle parti forte, senza esclusione di colpi. Ma a nessuno, proprio a nessuno negli USA viene in mente di toccare le regole fondamentali della vita politica della confederazione di stati stabilite nei documenti base redatti dai padri fondatori, regole che vengono discusse ed applicate da tutti, maggioranza ed opposizione, con consapevolezza come colonne portanti dell'agire politico. Nessuno si sogna neppure lontanamente di cambiare, per adattarle ai tempi, quelle regole della vita parlamentare e delle istituzioni pubbliche che hanno garantito la convivenza e la crescita civile ed economica per decenni, e che vanno trasmesse intatte a figli e nipoti, affinchè essi possano continuare a camminare su binari sperimentati, ben consapevoli che il potere politico è conferito dalla maggioranza degli elettori per un periodo limitato di tempo, e che c'è un passato ed un futuro.emedoro@gmail.com
18 marzo 2009