Il Corriere di Tunisi, non è stato un lavoro facile

Tre anni orsono per il cinquantesimo anno di vita abbiamo
inaugurato la terza veste editoriale, quella molto ambiziosa
“euromediterranea” a colori, su carta patinata formato
“magazine”. Non è stato e non è un lavoro facile, ma costoso sia
economicamente sia per il quotidiano sacrificio di tutti i nostri
collaboratori che doverosamente ringraziamo assieme ai nostri
lettori, sostenitori ed abbonati ai quali ricordiamo, semper fidelis,
questo paragrafo della premessa pubblicata sul N°1 (1956):
“IL CORRIERE DI TUNISI» è lieto d’iniziare le sue
pubblicazioni al sorgere di un’era nuova per la Tunisia. Era nuova
che noi salutiamo con rispetto, e al nostro saluto uniamo la promessa
di contribuire con il nostro lavoro alla sempre crescente prosperità
del Paese, e l’augurio fervido e sincero di pace, benessere operoso e
di una intensa comunione d’affetti e di pensieri fra tutte le differenti
collettività che vi vivono, perché la Libertà regni per tutti,
l’Uguaglianza fra tutti e la Fratellanza nel cuore di tutti.
Ripubblichiamo, memori e riconoscenti, rinnovando oggi il
nostro augurio di buon lavoro in questo non facile momento, per
l’Italia e per il mondo, la lettera inviataci da Gianni Letta per i
nostri cinquantanni :
Caro Direttore
Mi associo con grande piacere a quanti celebrano con legittimo
e giustificato orgoglio cinquant’anni di stampa italiana in Tunisia.
Non so se Giuseppe Finzi, quando fondò nel lontano marzo del
1956 “Il Corriere di Tunisi” immaginava che la sua amata
pubblicazione avrebbe riscosso un così lungo e straordinario
successo.
So però che da quel momento “Il Corriere” ha accompagnato
costantemente la vita di generazioni di italiani, registrando con
puntualità ed affetto vicende e fatti quotidiani di cronaca e di cultura,
mantenendo sempre vivo nella nostra Comunità un forte sentimento
di appartenenza all’Italia.
Attorno a Lei Direttore, al suo straordinario e appassionato
impegno morale e civile, si sono idealmente raccolti negli anni tutti
coloro che hanno trovato nel “Corriere” una voce libera e
autorevole, una fonte preziosa di informazioni e commenti su quel
che succedeva in Patria e nel Paese che li ospita.
Sulle pagine del “Corriere” gli italiani di Tunisi hanno visto
scorrere sia i grandi eventi che hanno segnato lo sviluppo economico
e sociale dell’Italia sia quelli che hanno positivamente trasformato
negli anni il loro Paese di accoglienza.
Il collegamento con l’Ambasciata è stato sempre importante e
fondamentale per l’uscita del giornale. “Il Corriere” è stato ed è
tuttora visto come la voce stessa dell’Italia, una voce amica che
informa, che ricorda i propri diritti e che richiama ai propri doveri
tutti gli italiani di Tunisia.
Auguro a Lei, caro Direttore, e al “Corriere di Tunisi” di
proseguire con lo stesso successo questa lunga e straordinaria storia
e sono certo che i suoi lettori accompagneranno sempre il Suo
impegno e quello della Sua famiglia con la stessa immutata
riconoscenza ed affetto.
Complimenti e auguri con un caro saluto.
Gianni Letta

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