Pulsioni extraparlamentari

Autore Felice Belisario Conosciamo da tempo le pulsioni non propriamente parlamentariste del presidente Berlusconi che, per sua scelta, si distingue per una cronica assenza dalle sedute del Senato e anche della Camera.

Vedete, quanto è successo ieri non è il frutto della fantasia delle opposizioni: il Presidente del Consiglio, in maniera chiara, ritiene che il Parlamento sia una palla al piede per lui e per il suo esecutivo e lo vuol ridurre ad una dependance del Governo.

Voglio in proposito ricordare che un precedente niente affatto democratico, a cui evidentemente si ispira Berlusconi, è quello della Cina Popolare in cui l’Assemblea Nazionale viene convocata una volta l'anno per ratificare le decisioni del Governo.

L'Italia è un Paese diverso. È un Paese nato dalla Resistenza, con una democrazia consolidata, che non può essere insultato da dichiarazioni estemporanee del Presidente del Consiglio. Stop and go: afferma e poi ritira, afferma e poi ci sono gli interpreti autentici del suo ragionamento che lo giustificano.

Non va bene così, signor Presidente del Consiglio: ce lo venga a dire in Aula che non dobbiamo più votare. Ce lo venga a dire in Aula che non è ammesso neppure il voto elettronico e che devono votare solo i Capigruppo per tutti. Ci venga a dire che il Parlamento è un orpello che non serve più alla sua concezione di Stato. Noi dell’IdV vogliamo sfidare il Presidente del Consiglio in Aula in un dibattito serio su questi temi, non con le chiacchiere. Sono pendenti disegni di legge costituzionali per la riduzione del numero dei parlamentari, ma Berlusconi propone di presentare una legge di iniziativa popolare, quando può tranquillamente fare la legge in Parlamento visto che tutti sono d’accordo. È il solito volgare mezzuccio per ingannare mediaticamente il Paese ma, inganna oggi inganna domani, il Paese capisce e capirà ancora meglio nei prossimi mesi e si ribellerà.

Su questi temi tutte le forze politiche hanno l'obbligo di difendere il valore e l'orgoglio del Parlamento repubblicano e, quindi, devono favorire una legislazione più veloce, che rispetti l’opposizione e che non si trasformi in un pericoloso autoritarismo. Il Presidente del Consiglio deve però smetterla con questo stillicidio di dichiarazioni che rischiano ogni giorno di indebolire sempre più il ruolo del nostro Parlamento.

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