Nell`articolo di spalla di ` Eureka `, marzo 2009, e`apparsa una squallida definizione della nostra comunità da parte di un qualcuno che non si firma e che, scrive, “ dopo alcuni anni di frequentazione e, facendo il paragone con altre comunità straniere ” ha la sensazione che “ non si e`molto fieri di appartenere a questo mondo italo-ellenico, sguaiato, sgualcito e ipotermico .. in preda a furori psicoideologici ( sic !) .. conflittuale per piccoli interessi di bottega , eccetera eccetera….. un ircocervo, isomma”
Ci sentiamo di rispondere a questo fustigatore di ircocervi (mostri con la testa di capro e il corpo di cervo, cosi` ci ha definiti , tanto per intenderci), che puo`andare a pascolare le sue pecore intellettualoidi altrove, li`dove potrebbe trovare dei becchi veramente capaci di ascoltarlo/la.
Il suo vaniloquio che spara nel mucchio, sembra quello di certi individui usciti dai gulag siberiani sottoposti, poverini, a elettroshock propagandistici, che gli hanno annebbiato ormai il senso della realta` e le facoltà di intendere e di volere. Perche`, visto che in questa comunità non si trova bene, non se ne ritorna in una di quelle che tanto favoleggia e rimpiange , liberandoci di si`perniciosa presenza? Chissà che, respirando l`aria natìa, da novello Don Chisciotte rinsavito, smetta di prendersela con i mulini a vento creati da una rabbia troppo a lungo repressa e che, si sente, è esplosa in tutta la sua invidia e cattiveria.
Non si puo`e non si deve offendere un`intera comunità ,nascondendosi dietro vessilli di regole democratiche che mal si conoscono.I toni vanno abbassati e la ragione deve ritornare li`dove sembra aver ceduto il passo alla frustrazione della sconfitta.
Evidentemente il sole di Atene, della democrazia, della civiltà e del buon gusto, non fanno per questo individuo che stavolta, per `sgomitare` (cosi`ha scritto per tutti noi !)`tra gli altri, che cosa ha ottenuto? Un misero giorno da arpia e cento da …. ..ircocervo.
Un gruppo di italiani di Atene