L’intervento dell’On. Porta (Pd) alla Camera dei Deputati all’indomani della missione a Brasilia nella seduta di approvazione della mozione unitaria del Parlamento
Nel corso della seduta della Camera dei Deputati che ha approvato la mozione bi-partizan a favore dell’estradizione di Cesare Battisti, è intervenuto l’On. Fabio Porta, parlamentare del PD eletto in Sudamerica e residente in Brasile, che la scorsa settimana si era recato in visita nella capitale brasiliana insieme al Vice Presidente della Camera Maurizio Lupi.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi del suo intervento:
“All’indomani della improvvisa decisione del governo brasiliano di concedere lo status di rifugiato a Cesare Battisti con la conseguente negazione della estradizione in Italia e alla vigilia della decisione finale del STF in merito alla costituzionalita’ e quindi legittimita’ di tale decisione, la nostra visita – ha detto l’On. Porta – e’ servita a riaffermare il rispetto e la fiducia nelle istituzioni democratiche brasiliane ma anche a rivendicare quanto gia’ contenuto nelle lettere che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Gianfranco Fini hanno inviato ai loro omologhi brasiliani all’indomani della decisione del Ministro della Giustizia del Brasile contraria alla richiesta di estradizione avanzata dal governo italiano”.
Il deputato del Pd ha affermato “di aver incontrato presso tutti gli autorevoli interlocutori brasiliani un’ampia comprensione e un profondo rispetto per la nostra posizione, anche da parte di quanti – per ragioni politiche o convinzioni personali – condividevano la scelta del governo Lula”.
Secondo l’On. Porta, la missione in Brasile ha contribuito a “smentire e ‘smontare’ il tentativo di quanti – in Italia come in Brasile – avevano tentato di ‘politicizzare’ il caso, estremizzando e radicalizzando strumentalmente alcune posizioni se non travisando e distorcendo addirittura la lettura della storia dei cosiddetti ‘anni di piombo’”. “Abbiamo mostrato – ha proseguito il parlamentere – che affrontavamo una questione giudiziaria e non politica, motivati dalla ferma convinzione della necessita’ di rispettare fino in fondo le decisioni della giustizia di un Paese democratico come anche dal grande rispetto del dolore e delle sofferenze che ancora oggi le famiglie vittime dell’assurda violenza di quegli anni pagano e vivono sulla loro pelle.
L’On. Porta ha quindi fatto una breve riflessione “su una certa sottovalutazione che, anche da parte del nostro governo, si è data alla stessa vicenda nei mesi che hanno preceduto tale decisione, come anche sulla superficialita’ di certe dichiarazioni che, esponenti di diversi schieramenti politici, hanno fatto all’indomani della decisione brasiliana.”
“Il Presidente della Repubblica del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva, e’ stato solo tre mesi fa in Italia in visita di Stato, ossia poche settimane prima di una decisione che attendevamo tutti con grande apprensione”. “Non mi risulta – ha detto nel suo intervento il deputato del PD – che nel corso dei colloqui istituzionali del Presidente brasiliano con le piu’ alte cariche del nostro governo (Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri) sia stato affrontato il tema.”
Alla stessa maniera il parlamentare ha giudicato “fuori luogo e inopportune le dichiarazioni di esponenti del governo che hanno strumentalizzato in maniera platealmente demagogica tale vicenda chiedendo l’annullamento di partite di calcio della nazionale o il boicottaggio del carnevale in Brasile.”
“Questo – ha aggiunto l’On. Porta – all’indomani del richiamo in Italia del nostro ottimo Ambasciatore in Brasile, Michele Valensise (cui tra l’altro va il nostro plauso per la serieta’ e capacita’ con la quale sta conducendo un caso tanto delicato)”.
“Situazioni delicate e difficili comportano scelte responsabili ed equilibrate. A maggior ragione in questo caso, dove la fermezza della nostra posizione nel chiedere l’immediata estradizione di un terrorista assassino che si e’ macchiato di crimini efferati e imperdonabili deve essere accompagnata da un atteggiamento serio e responsabile, evitando di irrigidire le posizioni e strumentalizzando politicamente la questione.”
Con riferimento alle polemiche sull’atteggiamento della comunità italiana, il deputato ha continuato: “Contrariamente a quanto sostenuto da qualcuno, la grande collettivita’ italiana residente in Brasile si e’ chiaramente e pubblicamente espressa a favore dell’estradizione; rispondendo così a quanti la chiamavano in causa per la sua presunta indifferenza. Una collettività che con grande senso di responsabilita’ al nostro Paese e al tempo stesso di rispetto delle istituzioni brasiliane ha ribadito gli stessi concetti presenti nella nostra mozione.”
“Mi sia permesso suggerire a tutti – ha detto l’On. Porta – di ricordarsi sempre delle nostre comunità all’estero, e non a giorni alterni o quando cio’ e’ utile alla difesa di questa o quell’altra causa, ma anche quando si tratta di rispettare gli impegni presi non solo per onorare il debito storico del nostro Paese verso l’emigrazione ma soprattutto per valorizzarne i meriti attuali e le enormi potenzialità per lo sviluppo dell’Italia negli anni a venire.”
Il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera ha così concluso: “Stiamo dimostrando al Paese e al resto del mondo come i valori di democrazia, libertà e giustizia sociale a base della nostra Costituzione repubblicana siano condivisi dall’intera classe politica qui rappresentata e, ciò che più conta, da tutto il popolo italiano.
Sono quegli stessi valori contro i quali il terrorismo di uomini come Battisti hanno scatenato l’odio e la violenza; oggi, come trenta anni fa, l’Italia è unita nel condannare tali atti, confermando la solidarietà alle famiglie delle vittime del terrorismo, la piena fiducia nella magistratura che ha già svolto i suoi giusti processi ed emettendo le relative sentenze, a difesa dell’unità democratica del nostro Paese nel pieno rispetto degli accordi e delle convenzioni internazionali.
E’ lo stesso rispetto che oggi chiediamo alle istituzioni democratiche di un Paese amico come il Brasile.”