Il Nuovo soggetto politico: Il Partito degli Italiani dall’Estero

Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.

L’iniziativa propositiva nel volere costituire un nuovo partito capace di raggruppare gli italiani residenti all’estero con il proponimento di estenderlo anche in madreparia e’ un progetto faraonico e le persone anche se qualificate al massimo livello tecnico, organizzativo e politico ed ammesso che abbiano a disposizione nei 5 continenti molti promotori che sostengono tale progetto politico ed i fondatori che hanno costituito il Partito degli Italiani dall’ Estero, non ha attualmente sufficiente- mente mezzi e risorse da mettere in campo. Soprattutto penso che mancano i presupposti indispen- sabili per pretendere di poterlo realizzare. Nell’esprimermi con franchezza e sincerita’, molti temi trattati sono a mio giudizio validi e come vero che tutti gli italiani auspicherebbero che ci fosse un partito che avesse la forza e la volonta’ di realizzare l’unione degli italiani all’estero, pero’ le cose troppo affrettate potrebbero compromettere l’esito che gli italiani vorrebbero che si realizzasse.

Come e’ vero che sono consapevole che un organismo socio politico che potesse raggruppare tutti o quasi tutti gli italiani all’estero, io personalmente considero almeno fino a questo momento un soggetto politico non ancora materialmente pronto, ma dotato da teorie non ancora consolidate dal punto di vista pratico, quindi al momento soltanto teorico, nell’attesa di approdare in un punto piu’ strategico ed ideale in italia o all’estero per definire meglio quali saranno le prime azioni politiche che intendera’ promuovere e quale sara’ la sua armata come seguito in relazione a tutti gli obiettivi che intenderebbe raggiungere.

Merito a tutti coloro che si sono cimentati per prospettare programmi nella previsione che siano condivise dalla maggioranza all’interno del proprio partito con aperture di maggiore approfondimento di uno o piu’ temi trattati, per eventuali modifiche o abrogazioni che suppongo dovrebbero essere discusse e definite nella sede naturale di un I congresso, data ufficiale dell’entrata nella reale vita politica. Uno dei temi che ho trovato interessante in quanto bene articolato ovvero quello dell’insegnamento della lingua e la diffusione della cultura italiana da realizzare per le comunita’ italiane operative all’ estero. Ci sono anche altri temi in relazione l’organizzazione e criteri d’attuazione legate ad azioni politiche e organismi da smantellare ed altre da riformare perche’ possano funzionare, se organizzati meglio con alti livelli di efficienza

Si possono introdurre discorsi sul piano del voto all’estero, ma eviterei a forzare troppo l’argomento che promuoverebbe l’abrogazione della circoscrizione estero, sono certo che se le cose si dovessero complicare, in un secondo momento piu’ opportuno si potra’ avviare un serio discorso come affrontare tale problema.

Quando si citano le fonti come risorse riportato nel programma (cosa che anche altri rivendicano quale volano e peso specifico presentato come dote attribuito agli italiani all’estero) non sarebbe corretto eludere, che il primo fra tutti l’ha rivendicato lo stesso Tremaglia, non una volta, ma a piu’ riprese. Tuttavia non e’ sufficiente essere a conoscenza dell’esistenza di una o piu’ miniere quale risorse a disposizione degli italiani all’estero, secondo me, non e’ sufficiente perche’ la manna non scende piu’ dal cielo, e gioco forza dovrete o dovremmo prodigarci nell’avere gli appoggi ed il loro indispensabile coinvolgimento spontaneo per avere piu’ forza e piu’ credibilita’ come risorsa concreta e piu’ peso politico nei confronti dei palazzi romani. L’avere i loro appoggi e come avere gia’ acquisito mezza vittoria e quindi, pronti per avviare il progetto che da subito l’ho coniato eclatante allo stesso livello di un impresa faraonica.

E lo statuto, comunque lo si puo’ emanare o modificare qualora nel tempo fosse necessario, ma al tempo stesso desidero aprire una parentesi: dichiaro apertamente che le mie opinioni sono legate alla destra, tanto per intenderci sono sempre stato affascinato dall’epopea quale punto focale il Risorgimento Italiano, perche’ dal quel momento storico inizia la vera storia d’Italia, quindi molti valori espressi e fondanti per la mia madrepatria sono irrinunciabili e per questi motivi ovviamente se me lo permettete, desidero fare osservare che gli italiani all’estero non sono macchine, e poiche’ tutti e nessuno escluso siamo esseri umani che per i credenti e non, le nostre radici piaccia o non piaccia per noi italiani e non solo italiani nel nostro dna vi sono rimaste impresse due semplici parole “civilta’ cristiana”. E se vogliamo ragionare lo stesso “amor di patria e’ il sigillo quale conferma di un sentimento religioso. Forse parole semplici e che hanno dei significati molto profondi nella storia d’Italia, e che noi che viviamo all’estero, siamo molto piu’ attenti di quelli che vivono in Italia perche’ sono sentimenti e valori irrinunciabili. Ho annotato che nel programma e nello statuto, il Partito degli Italiani dall’Estero, non una sola parola che possa coniugarsi con la religiosita’. Sono d’accordo che e’ giusto separare il potere di uno Stato con quello del Vaticano, ma lo spirito e l’amore alla patria molto spesso viene esrpesso dai sacerdoti cattolici e missionari in tutto il mondo.

Questa mancata attenzione allo spirito come se fosse tolto qualcosa di mistico alla nostra italianita’ se si vuole l’unita’ di tutti gli italiani all’estero, sono convinto che dovranno passare attraverso quelle due paroline che non sono certo l’inno alla conquista, ma l’inno che accompagna la pace per tutti i popoli della terra. In questo caso sono io che auspico che provvediate a dare un po di spazio al nostro spirito ed alla chiesa romana casa di tutti gli italiani e di tutti gli uomini di buona volonta’.

Due punti fondamentali che reggono in prospettiva la volonta’ non solo costitutiva, ma concreta capace di avviare il processo che dovrebbe accreditare stima e fiducia al nuovo partito ed ai dirigenti che intenderanno assumersi responsabilita’ organizzative e la piu’ importante quello di sfondare per acquisire lo spazio politico necessario per accedere nelle aule del Parlamento Italiano. Con un regime democratico come quello vigente in Italia, tutti i soggetti politici riconosciuti legalmente hanno le opportunitita’ di battersi per essere bene rappresentati al Parlamento Italiano.

Non posso negare o rinnegare la mia convinzione radicata da sempre e non solo, ma ho sostenuto le politiche generate dalle varie correnti della destra ed e’ per questi motivi che desidero introdurre timidamente un mio ragionamento mirato all’Unita’ d’Italia come parametro di riferimento il nostro Risorgimento. Giuseppe Mazzini innegabilmente intellettuale e repubblicano che avrebbe offerto la sua vita pur di vedere l’Italia Unita e repubblicana, un patriota pensatore, sognava la sua Italia ed il suo popolo unito. Anche Giuseppe Garibaldi fu al suo fianco per difendere la citta’ di Roma repubblicana, ma a nulla valsero proclami ed appelli perche’ si resistesse ad oltranza nella speranza di trionfare come prima citta’ italiana, libera, ovvero citta’ di Roma, allora governata dai papalini.

La storia e’ incolore ed imparziale a volte ci restituisce la verita storica legata ai tempi che furono e coloro che ci precedettero come primi volontari a cominciare dalle 10 giornate di Milano che sfidarono gli austriaci. Fu soltanto una vittoria simbolica perche’ dopo pochi mesi l’esercito austriaco ritorno’ a governare la citta’ di Milano. Questa circostanza piena di significati storici delineo’ la volonta’ e la necessita’ di adottare altre strategie e nuove alleanze per realizzare l’Unita’ d’Italia. Soltanto con il coinvolgimento del Regno di Sardegna fu possibile prendere per mano la cosidetta’ rivoluzione con l’intento imperativo di realizzare l’Unita’ d’Italia.

L’obiettivo principale quello di riunire il territorio della penisola italica, con uno Stato, con un solo Popolo per fondare il Regno d’ Italia, quindi una nazione, allora i volontari erano senza pretese e con un grande desiderio di liberta’ e molte speranze per migliorare la condizione sociale a favore di tutte le famiglie italiane senza provocare divisioni territoriali escludendo possibili priorita’ regionali. Non tutte queste speranze furono realizzate, perche’ la riunificazione di un popolo, e l’organizzazione dell’amministrazione dello stato, allora concepito centralizzato, non fu ne facile e molto costoso, quindi emersero problemi di qualsiasi natura e con le risorse limitate, tutto andava adagio e la vita piu’ difficile per i piu’ deboli ed i piu’ poveri, quindi seri problemi sia per i singoli individui e quelli con famiglia.

l’Unita’ d’Italia di allora, si trovo’ in grosse difficolta’ e l’amministrazione del regno si distreggiava come poteva, ma le esigenze del popolo che gia’ aveva sofferto non era piu’ in grado di sopportare altre sacrifici. Da quel momento si verifico’ che una moltidudine di persone trovo’ il coraggio di espatriare chi individualmente, chi la famiglia a carico, salparono da Palermo, Napoli, Trieste e soprattutto da Genova. Le destinazioni erano l’’America del Sud e del Nord, ma anche l’Africa, Australia ed altri Stati nel Nord Europa, queste le mete nei vari periodi di emigrazione dei nostri avi, nonni e genitori emigranti italiani in cerca di fortuna e nel tentativo di rifare una loro nuova vita.

Mi sono permesso di rievocare l’impresa irrripetibile dell’Unita’ d’Italia, voluto anche da Mazzini e da Garibaldi. Ma Vittorio Emanuele II, di Casa Savoia, il personaggio un vero primo re d’Italia, fu determinante perche’ voleva l’Unita’d’Italia, ma sgomberata da tutti gli invasori.

Coloro che leggeranno questo articolo faccio appello che si risparmino a fare critiche su chi e perche’ si fece questo e non altro, la storia ci ha donato in eredita’ Uno Stato Sovrano, Libero, Unito ed Indipendente. Ora ovviamente, dipende solo da noi a non commettere altri errori fatali. Il nostro dovere e’ custodire e se possibile migliorare cio’ che abbiamo ereditato. Questo tratto storico dovrebbe insegnare qualcosa anche a coloro che si cimentano con amore e dedizione nel volere riformare nel migliore dei modi la nostra societa’, tanto per citarne alcuni degli aspetti della societa’ italiana non possiamo non tenerne conto ai nostri comportamenti, al nostro modo di vivere, di pensare, evitare a dovere negare le nostre origini, le nostre tradizioni e si puo’ continuare all’infinito.

Tutto e’ possibile, secondo me qualsiasi soggetto politico potrebbe nascere, crescere, e poi diventare protagonista dello scenario politico italiano e perche’ no anche fuori dai nostri confini, con la collaborazione pacifica e laboriasa delle comunita’ italiane residenti in tutti e 5 i Continenti. Quando un partito nasce e come configurare un bambino neonato, che ha bisogno di affetto di cure e di una buona alimentazione, controllato periodicamente dai medici specializzati per tenerlo in osservazione e pronti ad intervenire con le cure qualora fossero necessarie. Tutte queste cose non si ottengono in un solo mattino; la nascita e la crescita di un bimbo sano vuole tempo e pazienza, soprattutto molto cura e amore materno e paterno.

Anche un nuovo partito per quanto le idee fossero rivoluzionarie o riformiste, c’ e bisogno di tempo, risorse, e cura costante perche’ possa crescere secondo metodi e criteri all’insegna di una buona democrazia e di una politica sana corretta ed aggiungo costruttiva. Pretendere che un partito non consolidato possa proporsi senza un minimo di rodaggio e senza una militanza costituita da almeno migliaia di aderenti e sostenitori e’ inimmaginabile che possa crescere in fretta, perche’ oltre a queste cose, c’e’ bisogno di risorse umane e finanziarie. Per conquistare l’elettorato non e’ sufficiente il programma o lo statuto, ma i sostenitori e gli iscritti devranno promuovere attivita’ nelle loro zone di residenza farsi notare e soprattutto nei settori dell’organizzazione, dell’assistenza, della solidarieta’, in pratica la gente dovra’ percepire che veramente respirera’ una nuova aria pulita rigenerata da una buona politica che non dovra’ essere invadente.

Ma competitiva, alla ricerca di validi alleati, organizzando dibattiti anche accesi purche’ rimangono nelll’alveo politico rispettando l’etica della democrazia e rispettando gli avversari interessati a un lecito confronto accompagnati da dibattiti costruttivi per ricreare un’era nuova e con una buona amministrazione pubblica seria ed efficiente. Se il nuovo partito sara’ in grado di competere e raggiungere obiettivi di tale rilevanza che ben vengano i partiti capaci a raddrizzare l’asse della buona politica che dovrebbe essere determinata nel pieno rispetto di tutti i punti che determinano la democrazia ed allo stesso tempo moderato e conciliante. Affrontare la vita politica con sicurezza e determinazione e consapevoli che le idee non possano essere condivise da tutti. Come e’ vero che ci saranno stagioni feconde, ma anche quelle irta da mille difficolta’, tortuose e complicate.

Dovranno essere consapevoli che ci sono i periodi dei cartelloni ai fini elettorali, ma altrettanto coscienti di dovere proporre programmi realizzabili, perche’ il popolo italiano e’ adulto e maturo e le nuove generazioni sono impazienti e non solo vogliono risposte positive ma esigono risultati oggi e non domani o a sine die, le persone adulte non sono piu’disponibili a scherzare, loro vogliono certezze, queste sono le cose che possono moralmente aiutare a dare coraggio ma salvaguardando il lavoro ai lavoratori impegnati ognuno nel suo settore e soprattutto fare il possibile per creare nuovi posti di lavoro per i lavoratori, haime’temporaneamente ospiti nel regno della disoccupazione.

Per concludere,fare demagogia non paga e chi pensa di poter costituire partiti, movimenti o fondazioni che mirino ad entrare a fare politica al Parlamento Italiano, se crescono in fretta non possono avere la maturita’ necessaria per affrontare un dura battaglia politica e poi cadono e l’esempio l’abbiamo avuto con la disintegrazione dei partiti storici inclusi quelli minori. Se amiamo vertamente la nostra Italia, la nostra nazione e che possa essere sempre libera ed indipendente gli addetti ai lavori devono essere sempre disponibili, essere onesti, validi a costruire cose positive e sapere ascoltare tutti e saper esprimere una buona politica utile alla nazione ed e’ indispensabile stare vicino alla gente ed accorrere senza indugi per aiutare le classi piu’ deboli della nostra societa’ italiana. Questo sono le cose che potrebbero aiutarci a crescere meglio, piu’ sani, e piu’ concreti.

Boston, 27 febbraio 2009

On. Michele Frattallone,Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.,

Candidato alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano alle Elezioni Politiche 13-14 aprile 2008

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