GIUSTIZIA CIVILE: DELLA MONICA, GOVERNO IN PREDA AD UN FURORE DANNOSO

Dichiarazione della sen. Silvia Della Monica, commissione Giustizia

“E' evidente che governo e maggioranza sono in preda ad un furore approvativi che fa male alla giustizia italiana. È grave infatti che la riforma del processo amministrativo venga introdotta con un emendamento del governo a un collegato alla Finanziaria che ha la caratterista di un provvedimento omnibus”. Lo dice la sen. Silvia Della Monica della commissione Giustizia riferendosi al provvedimento all'esame dell'Aula del Senato.
“Introducendo lo strumento della delega – continua – si è inoltre realizzata una violazione dell'articolo 76 della Costituzione poichè contiene principi direttivi generici e non sufficientemente determinati. Tutto ciò è ancora più grave poiché avviene senza acquisire i pareri sia della magistratura che dell'avvocatura amministrativa che in più occasioni hanno lamentato questa mancanza di audizioni da parte del Parlamento e che, al contrario, avrebbero potuto illustrare le reali problematiche offrendo un contributo indispensabile per una riforma efficace”.
“Cosa ancora più grave – aggiunge – è che non si sia voluto operare uno stralcio delle norme che prevedono la riforma del processo civile in modo da poter affrontar tale tema in modo organico e sistematico. Anche in questo caso infatti si è proceduto ad un'approvazione in tempi strettissimi senza voler ascoltare i tecnici operatori della giustizia civile, i magistrati, gli avvocati e il personale amministrativo delle cancellerie. In questa corsa frenetica è deprimente che sia stata respinta in commissione la richiesta di audizione del primo presidente della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, che è notoriamente e unanimemente considerato uno dei massimi esperti in materia di giustizia civile e che in funzione della propria posizione avrebbe potuto offrire un contributo indispensabile per una riforma organica ed efficace”.
“Non c'è nessuna ragione – conclude la senatrice Della Monica – perchè riforme sistematiche di settori così complessi, che toccano in modo fondamentale la vita dei cittadini, vengano affrontare in maniera disorganica e superficiale. Con il risultato di produrre riforme che complicano invece che semplificare il sistema della giustizia italiana”.

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