Federalismo, promesse “economiche” a scatola chiusa

Dopo mesi di confronti e scontri, si e’ arrivati al Senato con una scatola chiusa.

La Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, va avanti con il suo cavallo di battaglia” federalismo ad ogni costo anche se si e’ in crisi economica”. La maggioranza di governo approva il DDL con sei contrari e 108 astenuti. Dalla Lega soddisfazione e slogans all’insegna de: e’ il Popolo che lo chiede”; la domanda che sorge spontanea e’ “ a chi e quando? In sintesi si tratta da quando si e’ capito, di attuare alla lettera l’articolo 119 della Costituzione- le Regioni hanno autonomia finanziaria nelle forme e nei limiti stabiliti dalla Repubblica- Secondo la Lega, il federalismo fiscale, che realizzeremo senza dividere, senza penalizzare nessuno, nell’interesse, dell’intero Paese e delle future generazioni”

Intanto la Lega e questo contestato dall’opposizione, chiede una delega a scatola chiusa. A prima vista sembrerebbe una riforma rivoluzionaria che devolverebbe in base al principio di responsabilizzazione degli enti amministrativi, gran parte dei tributi alle Regioni, Province, Comuni. Capoluoghi e uno speciale statuto a “Roma ladrone. Le forme e i limiti tutti ancora da stabilire.

Il Popolo Italico e’ maturo per digerire una riforma radicale e complessa del sistema fiscale ed economico di questa portata?

(a) Affinche’ gli status quo del sistema elettorale, deficit pubblico di proporzioni colossali, del degrado in cui il Sud si trova, il costo eccessivo della politica e amministrazione, restano inalterati il federalismo non potra’, che peggiorare la crisi economica in cui il Pianeta Italia si trova.

(b) Responsabilizzare eticamente regioni, province e comuni non sara’ una cavalcata facile per i federalisti, a presindere delle normative e disposizioni aggiunte. E’ nata prima la gallina o l’uovo? No, responsabilita’ etica! Quest’ultima potrebbe essere ottenuta solo con:

(c) Abolizione delle Regioni o Province

(d) Una legge elettorale unificata, a livello nazionale, estero, locale.

(e) Riduzione del deficit pubblico con dei tagli concreti alla Politica e Amministrazione.

(f) Dimezzamento dell’evasione fiscale. Altrimenti il peso e le conseguenze che scaturirebbero dal federalismo fiscale, sara’ ancora una volta addossato sul gropone del cittadino, con nuovi tributi locali e tasse emanate da “Roma ladrona”

In altre parole, introdurre prima un codice morale del politico/ammistratore, come esempio per il cittadino comune.

Probabilmente il federalismo fiscale o una forma adeguata, con questa legislatura passera’, con o senza la maggioranza qualificata (faccio presente che il legislatore non e’ vicolato a nessun giudizio penale ma solo politico). Un referendum confermativo in questo caso, credo sia doveroso, democratico e istituzionale. Lasciare la scelta al popolo sovrano italiano ed estero assumersene le responsabilita finali. Il cittadino prima di tutto. Viva l’Italia una e di tutti

Membro del Comitato Internazionale Associativo per il PIE

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