Una dichiarazione dell’On. Porta (PD) sul mancato rimborso spese agli impiegati “addetti alla sicurezza” invitati dal MAE ad un corso di formazione previsto per i prossimi 5-13 febbraio
“Nel corso di una mia recente missione in Sudamerica ho potuto incontrare, come e’ mia consuetudine in questi casi, non solo i nostri diplomatici ma anche alcuni impiegati e funzionari in servizio presso le nostre ambasciate e consolati all’estero.
Ho appreso con stupore e meraviglia, alla quale e’ seguita l’indignazione che ha dato origine a tale dichiarazione, che ad alcuni di loro e’ stato chiesto di partecipare ad un importante corso di formazione a Roma riservato agli addetti alla sicurezza sui luoghi di lavoro, a condizione che… siano disposti a pagarsi per intero le spese di vitto e alloggio !
Si da’ il caso che la formazione del personale sia uno degli obblighi previsti dalla legge 626 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro; un “obbligo” che finisce per beneficiare l’intera impresa ed i suoi dipendenti.
Va anche evidenziato come i cosiddetti “addetti alla sicurezza” (ai quali e’ destinato il corso, che si terrà a Roma dal 5 al 13 febbraio) assumono in tal senso una responsabilità anche penale, senza ricevere in cambio alcuna gratificazione aggiuntiva.
Mi domando cosa succederebbe nel caso in cui i nostri validi funzionari presso le rappresentanze diplomatiche all’estero si rifiutassero di farsi carico di tali spese e quindi di partecipare all’attività formativa. La conseguenza sarebbe quella di non avere nessun addetto alla sicurezza con preparazione e competenza in materia; quindi l’impossibilita’ di informare e formare di conseguenza i propri colleghi e – alla fine – l’aumento di rischi reali per le cose e soprattutto le persone.
Ossia, i nostri consolati e le nostre ambasciate sarebbero luoghi meno sicuri, tanto per chi vi lavora che per quelle migliaia di persone che vi si recano quotidianamente.
Siamo di fronte all’ennesimo assurdo, ingiustificato e masochistico “taglio” del nostro governo contro l’Italia e gli italiani all’estero o si tratta di semplice sciatteria, ignoranza e irresponsabilità da parte dell’amministrazione della gloriosa Farnesina?”