In occasione delle celebrazione del bicentenario della Pinacoteca non poteva mancare un omaggio a Caravaggio e alla sua celebre Cena in Emmaus, giunta ad arricchire le collezioni del museo nel 1939 grazie al munifico dono dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi. L’opera, realizzata a Roma intorno al 1606, sarà messa eccezionalmente a confronto con la redazione giovanile dello stesso tema, gentilmente concessa in prestito dalla National Gallery di Londra.
Altre due opere giovanili del maestro lombardo sono state prestate alla Pinacoteca grazie agli stretti rapporti di amicizia e collaborazione con il Metropolitan Museum di New York e con la Galleria Borghese di Roma che hanno voluto in questo modo partecipare alle celebrazioni.
Il dipinto raffigurante i Musici, del museo newyorchese, è una delle prime opere eseguite dal giovane artista a Roma per il Cardinal Del Monte, ricordato nell’inventario del prelato nel 1627 e perfino dal suo acerrimo nemico Giovanni Baglione, che, citando una musica di alcuni giovani ritratti dal naturale, ammetteva che l’opera era stata dipinta assai bene.
La tela ebbe molti passaggi di proprietà, alcuni prestigiosi – fra i suoi proprietari si ricordano infatti i cardinali Antonio Barberini e Richelieu, la duchessa d’Anguillon, … – per giungere infine al Metropolitan Museum nel 1953. L’opera, datata dalla maggior parte della critica al 1594-1595, è particolarmente significativa nel percorso di Caravaggio in quanto per la prima volta il pittore, che fino a quel momento aveva realizzato solo dipinti con uno o al massimo due personaggi, sperimenta una composizione con quattro figure, forse, più che quattro modelli diversi, uno stesso ragazzo atteggiato in pose diverse.
Il giovane con canestro di frutta della Galleria Borghese era di proprietà del pittore Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, presso la cui bottega il giovanissimo Caravaggio aveva lavorato appena arrivato a Roma. Ma già nel 1607, a seguito del sequestro dei suoi beni, l’opera entrò a far parte delle collezioni di Scipione Borghese. Il soggetto della tela è stata interpretato dalla critica nei modi più diversi: semplice fruttaiolo e quindi esaltazione dell’imitazione del naturale, autoritratto dello stesso artista, o colto riferimento alla letteratura e quindi simbolo della frugalità oraziana? Allusione alla giovinezza che svanisce, così come marciscono i frutti del cestino, o personificazione di Cupido, che offre frutti stuzzicanti e saporiti per risvegliare i sensi e il desiderio amoroso? E ancora, fra le tante ipotesi interpretative, allegoria del gusto, o, come recentemente è stato ipotizzato, personificazione di Vertumno, dio dei frutti e del mutamento delle stagioni? Un intrigante quesito che però nulla toglie al fascino di questo ragazzo e della natura morta del cesto pieno di succosi frutti di stagione.
In occasione del bicentenario, la Pinacoteca è oggetto di una serie di interventi di restyling volti a migliorare l’accoglienza del pubblico, la fruizione delle opere e in generale per rendere più piacevole la visita.
Conclusa la ritinteggiatura della maggior parte delle sale espositive (come ad esempio le sale XXXV e XXXVI dedicate alla pittura veneta del XVIII secolo, la sala I con affreschi lombardi del XV secolo), è stato anche realizzato il riallestimento di alcune delle sale secondo un nuovo progetto che prevede l’esposizione di una parte di opere finora nei depositi.
Particolarmente significativo è il riallestimento della sala XIX, dedicata alla pittura lombarda del XV e XVI secolo, con alcuni dipinti particolarmente importanti come la Presentazione al tempio di Vincenzo Foppa e L’ebbrezza di Noè di Bernardino Luini.
Con l’occasione sono state anche ripensate le sale XXXVII e XXXVIII, dedicate alla pittura dell’Ottocento.
L’anno 2009 si preannuncia denso di mostre, tutte dalle dimensioni contenute che non interferiranno con il normale percorso di visita, ma che accompagneranno il pubblico per più di dodici mesi, invitandolo a ritornare più volte in Pinacoteca e a ripercorrere alcuni episodi della storia espositiva del museo. Tutta la cartella stampa
GENNAIO 2009
Brera ospita: Caravaggio
Il bicentenario si apre a gennaio con la rassegna di tre dipinti di Caravaggio gentilmente prestati per l’occasione da tre musei con cui da sempre la Pinacoteca di Brera ha stretto rapporti di amicizia e collaborazione: opere giovanili, come Il ragazzo con canestro di frutta della Galleria Borghese, i Musici del Metropolitan Museum di New York e la versione della Cena in Emmaus oggi alla National Gallery di Londra. Quest’ultima sarà posta a confronto con la redazione dello stesso soggetto realizzata dall’artista intorno al 1606 e giunta a Brera come munifico dono dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi.
APRILE 2009
Raffaello, Lo sposalizio della Vergine. Presentazione del restauro
Già da mesi i visitatori della Pinacoteca di Brera possono assistere in diretta al restauro della pala di Raffaello, nel box allestito nella sala XVIII, e consultando il sito ufficiale del museo (www.brera.beniculturali.it) avere informazioni sia storico artistiche (la storia della celebre pala, i suoi allestimenti in Pinacoteca, i restauri cui è stata sottoposta dall’arrivo in Pinacoteca) sia informazioni sulle indagini e sulle fasi essenziali del restauro in corso.
OTTOBRE 2009
I Crivelli che arrivarono a Brera
Non tutte le opere, giunte a Milano con le requisizioni napoleoniche, restarono a Brera.
Alcune furono oggetto di scambi con altri musei o antiquari in vista dell’arricchimento delle sale della Pinacoteca anche con esemplari testimonianze delle scuole straniere.
Scambi che oggi possono sembrare iniqui o azzardati, ma che documentano le precise direttive della Direzione dell’Accademia di Brera. La mostra dedicata a Crivelli intende testimoniare la dispersione di alcune delle dodici tavole arrivate a Brera con le requisizioni effettuate nelle Marche nel 1811 e ricostruire due dei complessi più importanti tra quelli eseguiti dall’artista nell’ultimo decennio del Quattrocento: il Trittico di San Domenico, i cui scomparti braidensi sono stati recentemente restaurati grazie al contributo di Intesa San Paolo, e l’ancona del Duomo, entrambi provenienti da Camerino.
Una ricostruzione che, dopo oltre due secoli, riproporrà, con risultati emozionanti, le due opere nella loro interezza.
Data Inizio: 16/01/2009
Data Fine: 29/03/2009
Prenotazione: Facoltativa
Città: Milano
Luogo: Pinacoteca di Brera
Indirizzo: Via Brera, 28
Provincia: Milano
Regione: Lombardia
Telefono: 02/722631