D'AMBROSIO – CIOCCHETTI “PARTIRE DALLA FAMIGLIA E AVVIARE UNA POLITICA DI
SOLIDARIETA' PER RALLENTARE LA NASCITA DEI “NUOVI POVERI”
“Mi auguro che le parole espresse dal Santo Padre servano a spronare le
Istituzioni di fronte alla grave crisi economica ma anche culturale e di
valori, ricaduta da tempo sulla città di Roma e sulla regione Lazio”. Lo
dichiara Raffaele D'Ambrosio, consigliere regionale Udc, che ha partecipato
al'udienza del Santo Padre con gli amministratori locali. “Le risposte
delle istituzioni locali finora sono state troppo deboli e in alcuni casi
inesistenti. Bisogna partire eliminando le disuguaglianze – continua
D'Ambrosio – Serve una politica di sviluppo e di incremento di servizi a
360 gradi e una drastica modifica delle politiche tributarie e tariffarie
che attenui il divario presente tra i cittadini. A causa dei rincari e
della crisi economica, nel nostro Paese ci sono sempre più “nuovi poveri”,
di cui molti sono anziani e altri comprendono il vecchio ceto medio.
Bisognerà avviare nel Lazio un nuovo protocollo finalizzato ad aiutare le
persone e le famiglie in difficoltà, in grado di portare avanti una
politica di sostegno alla genitorialità e alle famiglie.” “In questi ultimi
tempi nella città di Roma e nel Lazio si respira un'aria strana, vedi il
caso Alitalia. E' assurdo – commenta il segretario regionale dell'Udc
Luciano Ciocchetti – che ancora oggi siano incerte le sorti e il futuro dei
10.000 lavoratori, di cui 6000 a tempo indeterminato e 4000 lavoratori
precari, non calcolando poi tutto l'indotto. Inoltre ogni giorno si apprende
dalla stampa l'esistenza di un problema che non è mai stato risolto né
affrontato, cioè quello degli cosiddetti “invisibili”, persone che vivono
nei posti più disparati della nostra città, dagli argini dei fiumi alle
gallerie sotterranee –prosegue Ciocchetti – Da tempo ci si ostina a
contrastare la povertà e il disagio sociale solo in termini di sicurezza e
difesa, escludendo la solidarietà e l'accoglienza. Sarà necessario avviare
nuovi provvedimenti, come ad esempio quello di ricorrere all'uso anche di
immobili pubblici, ad esempio le caserme dismesse, per garantire agli
“invisibili” l'accoglienza dovuta. Per il bene del territorio – conclude
Ciocchetti – bisogna fermare la nascita di nuovi ghetti, di nuovi poveri, e
rendere partecipe le organizzazioni di volontariato come la Caritas o
S.Egidio, per rilanciare una vera solidarietà in linea con il messaggio del
Santo Padre”.