Ashdod (Israele), 7/1/09.
Sono una cagliaritana che vive in Israele da 24 anni, ebrea e israeliana.
Abito a Ashdod ma quattro anni fa ho dovuto lasciare la mia casa a Sderot a causa della situazione insostenibile, per proteggere i miei figli.
Purtroppo il Hamas ci insegue anche qui, e tutti i media esteri non fanno altro che parlare della crisi umanitaria a Gaza. Ma anche noi abbiamo una crisi umanitaria – non abbiamo piu' una vita normale da otto anni. Mio figlio sta facendo il militare alla Guardia di Frontiera da quasi tre anni, e non so mai se tornerà a casa tutto d'un pezzo. Quando gli altri tre vanno a scuola mi domando se capiterà qualcosa, se faranno in tempo ad andare nel rifugio, se, se…
Ieri l'Esercito Israeliano ha bombardato una scuola dell'UNWRA e sono morti molti civili, compresi bambini. Inutile ripetere – ad nauseam come al solito, che il Hamas fa rifugiare la popolazione civile in questi posti e poi ci lancia il missile dai tetti di questi fabbricati.
Si sta anche parlando di un corridoio umanitario, di tregua, con tutti i leader dell'Unione Europea che parlano di noi come causanti di genocidio.
Un tempo lavoravo a Gaza con i palestinesi, un tempo credevo che era possibile fare qualcosa assieme per un futuro migliore.
Adesso spero solo che il nostro governo finisca il lavoro che ha iniziato e che una volta per tutte il mondo capisca che il Hamas non deve rimanere dove si trova e che solo l'intervenzione internazionale sincera e a effetti pratici magari ci renderà un poco di serenità.
Carla Fadda