“I canti di Natale nelle tradizioni popolari italiane”. “L’intento dell’artista di fronte alla conservazione dell’opera contemporanea”. “Lezioni di storia”.”I fuochi dell’arte e le sue reliquie”.Sono alcune esposizione per vedere all'Auditorium Parco della Musica di Roma
Prosegue all'Auditorium Parco della Musica di Roma il ricco cartellone di spettacoli di musica, concerti e laboratori musicali organizzati dalla Fondazione Musica per Roma. Sabato 3 nella Sala Santa Cecilia, alle ore 21, Sergio Cammariere e Fabrizio Bosso si incontrano per rendere omaggio ai grandi della musica come Hoagy Carmichael, Harold Arlen, George Gershwin, A. Carlos Jobim, Louis Armstrong. Un concerto unico, dal titolo “Jazz ‘n’ Soul Duet” con Bruno Marcozzi alle percussioni, per pianoforte e tromba dove il jazz incontra la canzone d'autore, lasciando spazio all'improvvisazione e alla magia che solo due grandi musicisti sanno creare. Uno scambio di emozioni, uno stupore che si rinnova, perché ogni concerto di Sergio Cammariere nasce dall’improvvisazione. Estro puro liberato per essere condiviso con Fabrizio Bosso, uno dei grandi trombettisti della scena jazz italiana e internazionale.
Per “I canti di Natale nelle tradizioni popolari italiane” sabato 3, domenica 4, lunedì 5 e martedì 6 gennaio si terrà “La ChiaraStella”, progetto originale di Ambrogio Sparagna, realizzato dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, la XIII Comunità Montana dei Monti Lepini ed Ausoni, la XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini Area Romana e la Compagnia dei Lepini, che in esclusiva all’Auditorium, proporrà i più famosi canti natalizi della tradizione italiana elaborati per l’Orchestra Popolare Italiana. È prevista la partecipazione di Ron; Peppe Servillo; Patrizia Laquidara; Javier Girotto.
Negli stessi giorni, si terranno anche 4 laboratori musicali della ChiaraStella: il corso di launeddas a cura di Orlando Mascìa, quello di tamburello a cura di Valentina Ferraiuolo, mentre Marco Tomassi insegnerà a suonare la zampogna e a costruirne le ance. Infine il laboratorio di canto corale a cura di Annarita Colajanni che permetterà ai cantori selezionati di partecipare al concerto del 6 gennaio in Sala Sinopoli.
Martedì 6 gennaio un appuntamento speciale della rassegna “Solo” con il pianista Enrico Pieranunzi, al Teatro Studio alle ore 21, che interpreterà con totale fedeltà alcune Sonate di Domenico Scarlatti e poi si impadronirà degli spunti tematici in esse presenti e li utilizzerà come input per le sue “divagazioni” improvvisative”. Divagazioni al termine delle quali, magari, si tornerà al brano come originariamente scritto. Pieranunzi è uno dei pianisti più apprezzati e prolifici al mondo. Nato a Roma nel 1949, inizia lo studio del pianoforte a poco più di cinque anni. Si avvicina al jazz grazie al padre chitarrista e contemporaneamente studia pianoforte classico, diplomandosi e insegnando in Conservatorio sin dal 1973. La fusione di queste due anime darà colore e spessore sempre crescente alle sue opere, fino a dare vita ad un linguaggio personale, conscio delle sue radici europee, arricchito dalla grande conoscenza dell'universo musicale contemporaneo, che lo colloca in una posizione di grande rilievo nel panorama jazzistico mondiale. Collabora negli anni con grandi nomi del jazz internazionale tra cui Chet Baker, Art Farmer, Jim Hall, Lee Konitz, Phil Woods, Marc Johnson, Joey Baron, Charlie Haden, Billy Higgins, Paul Motian.
Mercoledì 7 gennaio sempre per la rassegna “Solo”, appuntamento con Paolo Fresu – tromba, flicorno, pocket trumphet, cornetta e multieffetti, alla Sala Petrassi ore 21.
Sabato 10 gennaio, dalle ore 10, al Teatro Studio una “Giornata internazionale di studi” a cura di Achille Bonito Oliva. L'iniziativa, dal titolo “L’intento dell’artista di fronte alla conservazione dell’opera contemporanea”, si terrà in occasione della chiusura della mostra “I fuochi dell’arte e le sue reliquie”, con opere della collezione Jacorossi, presso gli spazi dell’Auditorium. L’obiettivo è quello di intavolare una comune riflessione sul tema della conservazione dell’arte contemporanea attraverso le parole di artisti, galleristi, collezionisti, direttori di museo, conservatori museali. Il convegno vuole evidenziare la necessità ma anche le criticità del coinvolgimento dell’artista nella conservazione dell’opera d’arte contemporanea, nonché le molteplici attività di promozione e sviluppo delle attività istituzionali volte alla conservazione del contemporaneo.
Domenica 11 gennaio per la rassegna “Lezioni di storia”, Andrea Giardina, che insegna Storia romana nell'Istituto Italiano di Scienze Umane, relazionerà su “L’Impero di Augusto”, nella Sala Sinopoli alle ore 11.
Sempre domenica 11 gennaio per “Lezioni di Rock”, è prevista l'iniziativa “Four Way Street” di Crosby, Stills, Nash & Young, presso il Teatro Studio alle ore 11.
Ancora domenica per “Sunday in Jazz”, PMJO presenta Maria Pia De Vito in “European Songbook” nella Sala Sinopoli ore 18. Dalla collaborazione fra la PMJO e Maria Pia De Vito è scaturito il progetto European Songbook, ispirato ad alcuni dei più significativi trascorsi artistici della prestigiosa vocalist, ripercorsi in appositamente nuovi arrangiamenti orchestrali. Sono brani da lei stessa accuratamente selezionati e firmati da autori quali John Taylor, Sting, Django Bates, Colin Town, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Maurizio Giammarco e la stessa De Vito.
Concerto di Esperanza Spalding nel Teatro studio alle ore 21 di domenica 11 gennaio. Esperanza Spalding, la nuova stella del firmamento jazzistico presenta in esclusiva all’Auditorium Parco della Musica il suo lavoro d’esordio “Esperanza”. Dotata di una tecnica straordinaria, di una voce da sirena che naviga fra le acque di tre diverse lingue e di una abilità di composizione che unisce alla perfezione il meglio della vecchia scuola alle nuove tendenze, Esperanza è un vulcano in eruzione per la scena musicale internazionale. Il disco di debutto della giovane contrabbassista, vocalist e compositrice nordamericana ci dà la cifra delle sue potenzialità ed è il frutto di un intenso lavoro che l’ha vista alle prese con un nutrito gruppo di affermati musicisti quali Niño Josele, prodigio della chitarra flamenco, Jamey Haddad percussionista noto per le sue numerose collaborazioni con artisti del calibro di Paul Simon e Dave Liebman, Horacio “El Negro” Hernández batterista già vincitore di un Grammy Award e Donald Harrison, sassofonista di New Orleans anch’egli noto per l’impeccabile carriera e le numerose collaborazioni.
Per la sezione Mostre “I fuochi dell’arte e le sue reliquie”: in esposizione fino all'11 gennaio Mario Schifano, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis e Giulio Aristide Sartorio, a cura di Achille Bonito Oliva. Le opere sono in mostra al Foyer Sinopoli ed è possibile accedervi tutti i giorni dalle 11 alle 18, la domenica dalle 10 alle 18.