FIRENZE: Perchè il privato prevale sul pubblico ?

Firenze, 1 gennaio 2009

lettera aperta alle autorità in indirizzo con preghiera d’intervento, ciascuna per la propria competenza

Al Sindaco del Comune di Firenze
Ai Consiglieri Comunali del Comune di Firenze
Al Difensore civico del Comune di Firenze
Alla Procura della Repubblica – Firenze
Agli Organi di informazione

Oggetto: Richiesta di verifica sulle concessioni e autorizzazioni per occupazioni di suolo pubblico a soggetti privati nel rione di San Niccolò.

Con la presente il sottoscritto Pier Luigi Ciolli, residente in Firenze via San Niccolò 21, chiede al Sindaco di Firenze e al Difensore civico una verifica sulle concessioni e autorizzazioni per occupazioni di suolo pubblico nel Quartiere 1, in particolare nel Rione di San Niccolò, a soggetti privati che, a partire dall’anno 2003.
Detta richiesta si fonda sul fatto che tali occupazioni hanno creato e creano alte concentrazioni antropiche e calamite del traffico in pregiudizio dei diritti della collettività e della salute pubblica.

In particolare chiede un’attenta valutazione sulla conformità alle normative in materia ambientale e di occupazione del suolo pubblico allorquando, come precisato nella narrativa inserita in questo documento, tali provvedimenti autorizzatori a favore di pochi privati, hanno avuto ed hanno l’effetto di comprimere oltre ogni ragionevole bilanciamento gli interessi dei cittadini e in particolare di noi residenti nel Rione di San Niccolò.

Il cittadino subisce anzitutto un pregiudizio alla salute quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, causato dall’inquinamento atmosferico ed acustico provocato dalla massiccia presenza di veicoli e persone attratti nel rione dagli eventi e/o ristori messi in atto da chi è stato o è autorizzato a fruire del suolo pubblico.

Il cittadino subisce soprattutto un danno esistenziale, un pregiudizio che si riverbera sulla vita della persona, la cui qualità è compromessa dall’impossibilità di continuare a condurre lo stile di vita precedente. Lo stress provocato nel cittadino che, come dimostrano anche le registrazioni telefoniche del Comando di Polizia Municipale, si è trovato costretto a fare telefonando al 113, al 112, alle Emergenze della Polizia Municipale per far interrompere il selvaggio utilizzo delle strade e delle emissioni sonore che gli impedivano il riposo. Infatti, il danno, in particolare, si è manifestato con la violazione della pubblica e privata tranquillità delle persone, dovuta a schiamazzi, rumori e all’abuso di strumenti sonori occasionati dalla massiccia presenza di veicoli e persone attratti nel rione dai locali che occupano spazio pubblico esterno.

Non solo, ma il cittadino ha subito e subisce, altresì, un danno di natura patrimoniale consistente nella perdita di valore degli immobili di proprietà. L’enorme afflusso di veicoli e persone richiamate dalla presenza di locali autorizzati ad occupare spazi ed aree pubbliche determina un decremento di valore di mercato dell’immobile con un indubbio impatto economico sul cittadino-proprietario.

Il cittadino ha subito e subisce un disagio provocato da veicoli in sosta su marciapiedi e che spesso impediscono l’accesso alle abitazioni nonché ai garages e alla circolazione in sicurezza degli anziani costretti dai veicoli in sosta a scendere dai marciapiedi e non poter fruire delle strisce pedonali.

Altro disagio proviene ai cittadini residenti da veicoli in sosta nella ZONA CONTROLLO SOSTA 7 pur non avendone titolo e impedendo sempre al cittadino residente di parcheggiare negli stalli di sosta a lui riservati.

Ecco cosa è successo a partire dall’anno 2003 e succede ancora oggi
nel Rione di San Niccolò riguardo
alle concessioni e autorizzazioni all’occupazione di suolo pubblico
per attività private.

I fatti riguardano il potere di gestire ed amministrare la città di Firenze e il Quartiere 1, in particolar modo il Rione di San Niccolò, da parte del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale.

IL DANNO
Il Sindaco di Firenze o chi per lui, rilevando che la situazione del traffico veicolare nelle strade del rione di San Niccolò è estremamente critica per la salute pubblica (inquinamento acustico ed atmosferico), ha:
1. istituito un’area pedonale;
2. trasformato la maggior parte degli stalli di sosta lungo le strade del quartiere
DA STALLI DI SOSTA LIBERA in STALLI DI SOSTA A PAGAMENTO. Una trasformazione che, interessando gli stalli di sosta ubicati lungo le strade, nelle piazze e parallelamente ai lungarni compresi nel quartiere, ha creato un business milionario per chi è preposto alla gestione e riscossione delle tariffe parcheggio. Una trasformazione che ha eliminato il diritto dei residenti ad essere visitati da parenti e amici senza che gli stessi siano sottoposti a pagare per sostare. Una trasformazione che ha altresì imposto ai gestori e clienti delle attività commerciali il pagamento di una sosta ogni volta che arrivano nel rione con un veicolo. Utilizzo del veicolo che, stante il drammatico disservizio del trasporto pubblico, è inderogabile.

Ben sapendo che, in via generale, l’autorità amministrativa, nell’esercizio delle sue ampie potestà pubbliche, nel valutare gli interessi pubblici e privati in gioco, può comprimere gli interessi dei cittadini con l’obbligo di fornire ampia e dettagliata motivazione delle ragioni della propria scelta, nessuno dei residenti e commercianti si oppose a dette trasformazioni nonostante fosse eliminato il diritto alla libera e gratuita sosta nonché il diritto alla libera e gratuita sosta per chi si sarebbe recato a trovarli.

In sintesi, il SINDACO DI FIRENZE o chi per lui, emanando detti provvedimenti (istituzione di un’area pedonale e trasformazione della maggior parte degli stalli di sosta lungo le strade del quartiere DA STALLI DI SOSTA LIBERA in STALLI DI SOSTA A PAGAMENTO) PONEVA ALLA BASE DI TALI DECISIONI (decisioni che avrebbero sottratto centinaia di migliaia di euro ai cittadini sia per pagare la tariffa parcheggio alla società incaricata alla gestione e sia per le migliaia di contravvenzioni pagate per non aver rispettato dette ordinanze) IL PERSEGUIRE INTERESSI PUBBLICI QUALI LA FLUIDITÀ DELLA CIRCOLAZIONE, LA SALUTE PUBBLICA PREGIUDICATA DALL’INQUINAMENTO ACUSTICO E ATMOSFERICO NONCHÈ LA TUTELA DEL PATRIMONIO STRADALE E ARTISTICO, ritenuti prevalenti rispetto agli interessi dei cittadini residenti e non, a circolare e sostare liberamente nel quartiere.

DOPO IL DANNO
ECCO LA BEFFA E ULTERIORI DANNI

In seguito IL SINDACO DI FIRENZE o chi per lui, ha adottato una serie di provvedimenti di concessione e autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico che hanno creato vere e proprie calamite del traffico, IN PALESE CONTRADDIZIONE CON LE ESIGENZE POSTE ALLA BASE DELLE LIMITAZIONI AL TRAFFICO VEICOLARE SOPRA DESCRITTE, COMPRIMENDO ULTERIORMENTE GLI INTERESSI DELLA COLLETTIVITÀ E FAVORENDO GLI INTERESSI DI NUOVI GESTORI ESTRANEI ALLA VITA DEL RIONE DI SAN NICCOLÒ.

Questi i provvedimenti in contraddizione con le esigenze sottese all’istituzione di un’area pedonale e alla trasformazione di stalli di sosta liberi in stalli di sosta a pagamento: FATTI che evidenziano come le scelte, di cui al punto precedente e le successive, sono state adottate non nell’interesse del cittadino residente e del cittadino in generale ma per attivare una continua e grande operazione di introito.

1) IL SINDACO o chi per lui concede a privati e per i mesi estivi lo spazio pubblico delle rampe prospicienti Piazza Poggi (il salotto buono di Firenze come lo è il Piazzale Michelangelo), pare addirittura con lo sconto del 70%, per spettacoli e ristori (sconto poi via via ridotto in seguito ai reclami – denunce – istanze inviate dai residenti). Detti spettacoli e ristori, era indubbiamente noto per chi tratta la circolazione stradale e per chi è preposto ad amministrare una città, si trasformano in una CALAMITA che attrae migliaia di persone e il Rione diventa un Far West dove il rumore disturba ed impedisce il sonno e le auto parcheggiate sul marciapiede e davanti ai portoni impediscono anche di entrare nelle abitazioni.
In sintesi, una CALAMITA che si trasforma in una CALAMITÀ.
Ci sono voluti anni, migliaia di proteste, denunce, istanze, per non concedere o rinnovare le attività connesse alle Rime Rampanti.
Riguardo a tale aspetto il Sindaco, nonostante le istanze inviate, non ha spiegato:
• perché ha adottato una simile provvedimento perseguendo un interesse privato, comprimendo ulteriormente gli interessi e i diritti dei cittadini residenti;
• perché, dove aveva riscontrato un traffico problematico, attivando stalli di sosta a pagamento e zona pedonale, ha attivato una micidiale calamita del traffico;
• perché ha attivato una calamita del traffico ben sapendo di non avere a disposizione un numero congruo di operatori di Polizia Municipale, per un continuo servizio dalle ore 20 alle ore 6, al fine di far rispettare ai fruitori quanto previsto dal Codice della Strada.
2) IL SINDACO o chi per lui concede a privati, in diverse occasioni, lo spazio sotto la torre di Piazza Poggi e il parcheggio limitrofo per spettacoli che vedono l’esposizione di macro messaggi pubblicitari. Autorizzazioni che si trasformano in una CALAMITA che attrae migliaia di persone e il Rione ridiventa un Far West dove il rumore impedisce il sonno e le auto parcheggiate sul marciapiede e davanti ai portoni impediscono anche di entrare nelle abitazioni. Non solo ma la mattina i rifiuti lasciati sono a quintali. Una piazza, sotto e intorno alla torre che è aperta in tali occasioni ma poi è chiusa e nemmeno la spazzatrice settimanale entra per eliminare il guamo dei piccioni che si stratifica sotto l’arco della torre, inficiando l’igiene e la salute pubblica.
Riguardo a tale aspetto il Sindaco, nonostante le istanze inviate, non ha spiegato:
• perché ha adottato una simile provvedimento perseguendo un interesse privato, comprimendo ulteriormente gli interessi e i diritti dei cittadini residenti;
• perché, dove aveva riscontrato un traffico problematico, attivando stalli di sosta a pagamento e zona pedonale, ha attivato una micidiale calamita del traffico;
• perché ha attivato una calamita del traffico ben sapendo di non avere a disposizione un numero congruo di operatori di Polizia Municipale, per un continuo servizio dalle ore 20 alle ore 6, al fine di far rispettare ai fruitori quanto previsto dal Codice della Strada.

3) IL SINDACO o chi per lui attiva nel rione di San Niccolò una spiaggia attrezzata (costo circa 80.000,00 euro) sotto al giardino di Piazza Poggi prospiciente l’Arno. Un giardino che da 33 anni era transennato per impedirne la fruizione a causa di larghe crepe nei muri. Incredibilmente la doccia per i bagnanti è posta proprio al di sotto del muro crepato.
Anche in questo caso i cittadini per scritto e verbalmente denunciano l’attivazione di una nuova calamita del traffico in una zona in cui, avendo accertato un traffico problematico, erano stati predisposti stalli di sosta a pagamento e un’area pedonale. L’Assessore Del Lungo dichiarava che tale spiaggia era stata allestita per un interesse pubblico e che non sarebbe stata una calamita del traffico e alcuni residenti ci crederono visto che i fruitori della spiaggia erano poche decine al giorno. Passa poco tempo e arriva la sorpresa: la parte superiore del giardino che era transennata perche pericolosa, “miracolosamente” diventa sicura: sono rimosse le transenne e la relativa segnaletica verticale. Nel contempo il Sindaco o chi per lui autorizza l’allestimento di tre strutture per il ristoro che attraggono ogni sera centinaia di persone e veicoli, creando una sosta selvaggia sul lungarno, inficiando la sicurezza stradale e l’igiene pubblica nonché recando disturbo alla quiete pubblica.
Riguardo a tale aspetto il Sindaco, nonostante le istanze inviate, non ha spiegato:
• perché ha adottato una simile provvedimento perseguendo un interesse privato (chi gestiva detto ristoro che faceva incassi d’oro ogni sera), comprimendo ulteriormente gli interessi e i diritti dei cittadini residenti;
• perché, dove aveva riscontrato un traffico problematico, attivando stalli di sosta a pagamento e zona pedonale, ha attivato una micidiale calamita del traffico;
• perché ha attivato una calamita del traffico ben sapendo di non avere a disposizione un numero congruo di operatori di Polizia Municipale, per un continuo servizio dalle ore 20 alle ore 6, al fine di far rispettare ai fruitori quanto previsto dal Codice della Strada.

4) Il rione, a seguito delle autorizzazioni sopra dette, è diventato una “attrazione” regionale che produce, con migliaia e migliaia di presenze ogni sera, pertanto, sono diversi i privati che acquistano o affittano locali per trasformarli in ristori. I gestori e/o proprietari di detti ristori non si accontentano degli spazi interni e chiedono autorizzazioni per occupare lo spazio pubblico esterno ai locali.
IL SINDACO o chi per lui concede a privati, uno dopo l’altro, spazi esterni ai loro ristori (stalli di sosta che spariscono all’uso pubblico in via dei Renai, via San Miniato, via di San Niccolò, Piazza Poggi, Lungarno Cellini e via della Fornace). Da osservare che la concessione di tali spazi pregiudica il transito del cittadino e la fruizione del marciapiede che è occupato sovente, se non sempre, dagli utenti del locale i quali lo percepiscono come pertinenza del locale stesso. Non solo, ma è incredibile che sia consentita la somministrazione di bevande e alimenti a 40 cm. dagli scarichi dei veicoli che transitano. Il moltiplicarsi di locali per il ristoro con l’autorizzazione ad occupare lo spazio esterno pubblico è una CALAMITA del traffico, infatti, anche nelle ore tarde pare di essere in via Panzani a mezzogiorno. Ritorna il Far West, schiamazzi, veicoli in partenza e arrivo, sosta selvaggia su marciapiedi e strisce pedonali, ecc.. . Ad ampliare il degrado gli interventi di soggetti non identificati ma facilmente identificabili, che chiuse le catene che delimitano l’area pedonale alle ore 20.00 in via dell’Olmo, prontamente le riaprono confidando nella mancata continua sorveglianza delle stesse da parte di chi ne avrebbe il compito.
Riguardo a tale aspetto il Sindaco, nonostante le istanze inviate, non ha spiegato:
• perché ha adottato una simile provvedimento perseguendo un interesse privato (chi gestisce i ristori faceva incassi d’oro ogni sera), comprimendo ulteriormente gli interessi e i diritti dei cittadini residenti;
• perché, dove aveva riscontrato un traffico problematico, attivando stalli di sosta a pagamento e zona pedonale, ha attivato una micidiale calamita del traffico;
• perché ha attivato una calamita del traffico ben sapendo di non avere a disposizione un numero congruo di operatori di Polizia Municipale, per un continuo servizio dalle ore 20 alle ore 6, al fine di far rispettare ai fruitori quanto previsto dal Codice della Strada.

Ecco nel 2009 e, non ricevendo le risposte dal Sindaco, confidiamo sempre nella attività del Difensore Civico e della Procura della Repubblica perché come cittadini siamo stati e lo siamo tuttora oggetto di atti pubblici ingiustificati e ingiustificabili (contraddittori tra loro nelle premesse) che limitano gravemente il nostro diritto alla salute, alla privata e pubblica tranquillità, e alla libera circolazione e sosta, al riparo da inquinamenti acustici ed atmosferici.

Attendiamo di leggervi. Pier Luigi Ciolli

sito internet: www.viverelacitta.it
posta in: via San Niccolò, 21 – 50125 FIRENZE
e-mail: firenze@viverelacitta.it
telefono: 328 8169174
telefax: 055 2346925

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