“Le leggi omofobe sono spesso eredita' della colonizzazione”.
Louis-George Tin, presidente del comitato Idaho (International Day Against Homophobia), ha lanciato nel 2006 la campagna “Per la depenalizzazione universale dell'omosessualita'”, che ha ispirato la dichiarazione portata in Assemblea Generale dell'Onu giovedi' 18 dicembre da Francia e Olanda. La dichiarazione, che non ha valore vincolante, e' stata firmata da 66 Paesi su 192 membri. Nello stesso tempo, una sessantina di altri Paesi ha firmato una contro-dichiarazione, presentata dalla Siria.
Come spiega che tre grandi paesi, Cina, Russia e Stati Uniti si siano rifiutati di firmare la dichiarazione?
Per quanto riguarda Cina e Russia, non e' affatto sorprendente. In quanto all'amministrazione Bush, non ha mai alzato un dito su queste questioni. Ma ci sono anche delle belle sorprese. Per la prima volta, cinque Paesi africani (Gabon, Mauritius, Capo Verde, Guinea-Bissau e R.Centrafricana) si sono ufficialmente pronunciati a favore della depenalizzazione. Il Gabon ha fatto anche parte del gruppo di lavoro che ha portato il testo. In quanto a Mauritius, ha firmato, sebbene l'omosessualita' sia ancora criminalizzata sul suo territorio. E' il segno che alcuni Paesi vogliono avanzare.
Una contro-dichiarazione, presentata dalla Siria, ha raccolto quasi lo stesso numero di firme…
Quel testo, presentato su iniziativa di Paesi membri dell'Organizzazione della conferenza islamica e' abbastanza sorprendente. Fa chiaramente l'amalgama tra omosessualita' e pedofilia. Nella confusione che e' circolata fino alla vigilia della presentazione, affermava addirittura che la depenalizzazione dell'omosessualita' apre la porta alla pedofilia, alla bestialita' e all'incesto… In un sussulto di lucidita' e moderazione, l'autore della dichiarazione ha fatto sparire le due ultime menzioni dalla versione finale.
Il 17 maggio 1990, l'OMS toglieva l'omossesualita' dalla lista delle malattie mentali. Come si sono evoluti da allora i diritti degli omosessuali?
Nel 2005, un primo testo in difesa della depenalizzazione dell'omosessualita', presentata dalla Norvegia al Consiglio dei diritti dell'uomo, raccolse 35 firme. Questa volta ne abbiamo raccolte 66. L'evoluzione e' palpabile. Ma 80 Paesi penalizzano ancora l'omosessualita'. Se alcuni Paesi avanzano, altri retrocedono. Gli Stati Uniti hanno abrogato nel 2003 una legge contro la sodomia, ma il Burundi si pone oggi il problema di punire l'omosessualita'. In Kenia c'e lo stesso problema d'inasprire la legge, benche' l'omosessualita' sia gia' passibile di quattordici anni di carcere.
La religione e' un argomento determinante nel rifiuto di depenalizzare l'omosessualita'?
Non necessariamente. Le leggi che penalizzano l'omosessualita' sono spesso l'eredita' della colonizzazione, come e' il caso del codice penale indiano imposto dall'Inghilterra. L'argomento omofobo classico in un certo numero di Paesi e' che l'omosessualita' e' stata importata dall'Occidente, quando in realta' sono le leggi che la puniscono a essere state importate. Il fatto che in India alcuni pretendano la purezza sessuale e morale e' paradossale, giacche' i britannici giustificavano la penalizzazione dell'omosessualita' con la presunta “perversione naturale” degli orientali.
Il Vaticano venerdi' si e' pronunciato per la depenalizzazione, ma si e' rifiutato di votare la dichiarazione, sostenendo che va troppo lontano…
Il Vaticano teme che la depenalizzaione conduca alla legalizzazione del matrimonio gay. Il timore non e' giuridicamente fondato poiche' questo punto non figura nel testo, ma non e' fuori luogo dal punto di vista filosofico, giacche', dire che gli omosessuali non sono dei criminali, porta ad attribuire loro i diritti di tutti. La Santa Sede non e' firmataria di nessuno dei due testi, ma agisce dietro le quinte e usa due lingue: una soft nei Paesi del Nord, una piu' dura al Sud. E' nella situazione d'avere piu' truppe al Sud, ma che le chiese del Nord siano piu' ricche. E quindi ha difficolta' a collocarsi ufficialmente, cosi' si mantiene in questa posizione gesuitica.
L'omosessualita' e' passibile di pena di morte in sette Paesi. Quali sono le regioni del mondo piu' omofobe?
Si potrebbe dire che i Paesi che praticano la pena di morte, come l'Iran, sono i piu' omofobi. Ma se si considerano gli omicidi omofobi, il record appartiene al Brasile, dove pure ogni anno si tiene la piu' grande parata omosessuale del mondo. E' dunque una questione complessa. E che dire della Francia, che ha il record in Europa per tasso di suicidi di giovani palesemente confrontati con l'omofobia sociale. Non sono stati uccisi dalla legge, ma si sono uccisi da se'. Quei tre Paesi sono assolutamente non comparabili, ma questo stato di cose permette di prendere coscienza che l'omofobia non e' solo una faccenda altrui.
Nota
L'omosessualita' e' condannata per legge in circa 80 Paesi. Ed e' punita con la pena capitale in sette: Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Iran, Mauritania, Nigeria, Sudan, Yemen.
dal quotidiano “Le Monde” del 19-12-2008. Traduzione di Rosa a Marca