Scontro frontale tra i 5 sensi e la Legalità 

Le piogge in Italia non hanno lavato un bel niente. Come il vapore che
stamattina alzava nuvole di fumo dal tufo antico di una cittadella,
senza che nulla bruciasse , così l’Italia si alza e va a dormire,
annaffiata da Vapori e Veleni e bruciano pacificamente i nostri cinque
sensi. Dicono che sia in corso uno scontro frontale tra Magistratura e
Ministero: noi siamo un Paese dove si vive nella Legalità, applicata
con il massimo rigore, se Dio vuole.

A Venezia, con l’acqua alta, si è premiato il 15 dicembre come miglior
giornalista 2008, con il Leone d’Oro per la Comunicazione, nell’ambito
del Gran Premio internazionale, Emilio Fede.

A Baghdad un giornalista ha gettato le sue scarpe, con tutta la sua
rabbia, contro un uomo-fantoccio intriso di guerra e misfatti. Ha
visto, ha sentito, ha toccato, odorato e gustato in tutta la sua
pienezza, la Legalità Democratica, e non si è controllato, nè tantomeno
automoderato: si è ricordato semplicemente dei messaggi che gli
arrivavano dai suoi cinque sensi, non repressi.

Da noi il senso del gusto è ridotto ad un bolo: mastichiamo e
rimastichiamo il polpettone della Legalità, ricoperto di zucchero e non
sentiamo alcun puzzo, malgrado sia marcio e decomposto. Non riusciamo a
vedere nemmeno il rigetto, il rifiuto dello stomaco. Non ci basta
avvertire i lamenti di chi muore nell’illegalità, di chi grida, di chi
denuncia, di chi si appella, di chi si incatena ed è incatenato, di chi
è vessato quotidianamente, con violenze inaudite e scandali perversi,
impuniti.

Quì si trema di paura alle sole parole come anarchia, ribellione,
roghi, devastazione e mastichiamo e rimastichiamo le Notizie, come dei
cammelli, seppure loro “camminano”, tanto che li chiamano nave del
deserto.

I manifestanti di Atene hanno “conquistato” l’Acropoli, dove è stato
esposto uno striscione con la parola “Resistenza” scritta in cinque
lingue: greco, italiano, inglese, francese e tedesco: ci hanno fatto
l’onore di metterci tra quelle cinque favelle, tanti come i nostri
sensi e facendo un’azione illegale.

Perdonino le altre quattro lingue, noi sappiamo solo parlare della
nostra italianità: ce la spiegano in televisione quanto durerà la crisi
dei nostri cinque sensi e la resistenza al terrorismo. Siamo votati e
votanti, in perenne adorazione della Legalità e con qualunque
condizione metereologica: chi va contro si scontra e paga.

Si chiamano sensi gli organi del nostro corpo che servono per
accorgerci delle cose esterne a noi: sembra sia illegale usarli in
Italia. L’ espianto totale e simultaneo, come in un fatale scontro
frontale che porta alla morte, è lecito.
Doriana Goracci

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